Genova, 28/12/2017.
«Tutta l'attività del prossimo biennio sarà nel segno di Genova», questo il nuovo corso del Museo di Arte contemporanea di Villa Croce presentato dal neo direttore artisico Carlo Antonelli che, con Anna Daneri che lo affianca, è subentrato a Ilaria Bonacossa, andata a Torino alla direzione di Artissima.
«Credo che ci sia una svolta nei musei di arte contemporanea: fino a oggi sono stati vissuti come luoghi di turismo chic-culturale-internazionale, invece, devono concentrarsi, come si sta facendo, sulle capacità della città in cui si trovano, perché siamo certi, che facendo un'esplorazione attenta, nella città troveremo il mondo intero», analizza Antonelli.
Questo concetto, si traduce concretamente in: «Un obbligo assoluto per tutti coloro che lavoreranno con noi al primo piano di Villa Croce (spazio dedicato alle mostre temporanee n.d.r.) di partire da Genova come centro dell'ispirazione del proprio lavoro. Per cui, gli artisti internazionali hanno cercato con noi un elemento che fosse tipicamente genovese sul quale lavorare, oppure, abbiamo chiesto noi, ad artisti che avevano fatto mostre a Genova, di ripartire da quelle esposizioni ripensando a qualcos'altro. È un gioco che non prevede eccezioni, o riguarda Genova o non ci sta», detta la linea il direttore nel presentare le attività del prossimo biennio.
L'apertura sarà affidata, il 20 febbraio, a una mostra-manifesto del nuovo corso di Villa Croce: Vita, morte, miracoli. L'arte della longevità (a cura di Carlo Antonelli e Anna Daneri), visibile fino al primo maggio e che prevede oltre che l'esposizione di opere di Renato Boero, Elisa Montessori, Anna Oberto, Luca Vitone, Lisetta Carmi,Franco Mazzucchelli e un happening di Corrado Levi, anche incontri sul tema della salute, con Valter Longo, sulla longevità con Massimo Valeri direttore del Censis, sul prolungamento dell'esistenza con Stefano Gunstinchich dell'Istituto italiano di tecnologia e sull'immortalità. Sì perché, altro ingrediente di questo nuovo ciclo sarà quello di puntare sulla creatività della quarta e quinta età, trasformando quello che da sempre è vissuto come un limite - siamo la città più vecchia d'Europa - in una risorsa. «Gli artisti, in questa fase, sono in grado di produrre materiale, opere e creazioni che sono forse più interessanti del periodo precedente» E si lancia in un esempio concreto, quello di Manoel De Oliveira, «che fino a 80 anni fece quattro film e dagli 80 ai 100 ne fece venti».
E se gli anziani saranno il pubblico e gli artisti su cui puntare, non manca un progetto per i giovani: «Dedicheremo a loro uno spazio intero della Villa che diventerà una sorta di playground, uno spazio di visione, collaborazione, ascolto che stiamo costruendo insieme all'Accademia Ligustica di Belle Arti e al Conservatorio (in particolare con il corso di musica elettronica), e ai musicisti genovesi».
Non manca quindi la prospettiva, in questo progetto che in tutti gli appuntamenti in programma coniuga l'arte a incontri e dibattiti. Il tutto strettamente collegato con quello che avviene sul territorio. Come l'Art Test Fest (a cura di Marco Casari e Disorder Drama) che a novembre si svilupperà in sinergia e contemporaneamente al Festival della Scienza. Un appuntamento dedicato all'intersezione tra la ricerca scientifica e quella creativa visiva e musicale. Ospite dell'evento Norma Jeane, artista che ha creato un robot timido che evita gli umani.
E se il rapporto con la città è quello che Antonelli definisce, «l'azione verticale», non manca uno spazio «d'azione orizzontale» e cioè la collaborazione del Museo con le altre ville che includono centri di arte contemporanea e residenze d'artisti in tutta la riviera: da La Spezia a Nizza. In questa direzione va uno degli altri appuntamenti annunciati: Riviera! Meraviglie della Bella vita (a cura di Antonelli e Daneri) che in estate, dal 21 giugno al 21 luglio, propone un mese di mostre, eventi, esplorazioni musicali all'interno e all'esterno del Museo e e che sarà realizzato in collaborazione con musei e associazioni della rete riverasca. Tra gli ospiti Vanessa Beecroft, che torna a Genova dopo la performance realizzata a Palazzo Ducale nel 2001. In questo periodo la Villa sarà anche spazio dedicato al cinema con un festival della durata di due notti dedicato al cinema muto di David L. W. Griffith, in occasione dei 70 anni dalla morte. A selezionare le pellicole il regista Luca Guadagnino.
Dal 9 maggio al 17 giugno verrà allestita la mostra personale di Claire Fontaine - Questi fantasmi. Apparizione e scomparse del valore (a cura di Daneri) - con opere concepite all'interno di Villa Croce intorno all'idea di valore e di frugalità.
A settembre spazio a TEU Festival, un progetto di arte contemporanea sviluppato da On con il Disfor che prende il nome dall'unità di misura dei container. Un progetto che nasce dalla volontà di esplorare le trasformazioni che investono il territorio e la società genovese a partire dal porto e le sue connessioni globali. In occasione del Salone Nautico, dal 20 al 25 settembre, Toilet Paper Party a cura di Maurizio Cattelan e Pier Paolo Ferrari.
Dal 6 ottobre al 2 dicembre, 1993 Locus solus. Fuori luogo 2018 (a cura di Daneri e Vittorio Dapelo): remake, a venticinque anni dal ciclo di mostre realizzate in 8 tappe da Giulio Paolini nell'omonima galleria, ripensato per gli spazi del Museo.
Chiude il 2018, dal 13 dicembre a gennaio 2019, Real Artists don't have teeths di Dora Garcia. Prima personale in Italia dell'artista spagnola.
E se questo a grandi linee è il programma delle mostre temporanee che si svolgono al primo piano, in collaborazione con Francesca Serrati, responsabile del museo, si sta pensando anche a una risistemazione a rotazione della collezione permanente.
Di Rosangela Urso