Festival Pirandello, un ponte tra Sicilia e Piemonte. Il programma 2018

Torino, 05/06/2018.

La XII edizione del Festival Nazionale Luigi Pirandello, si presenta quest’anno sotto una nuova veste, il restyling della grafica è stato creato da Ugo Nespolo che ha riassunto in alcuni tratti distintivi il mood della proposta culturale della rassegna diretta dal regista Giulio Graglia: l’amore per il teatro, per l’arte in generale, per il territorio.

«Loving Pirandello è questo, un ponte culturale tra il Piemonte, la Sicilia e il mondo - dice Giulio Graglia, ideatore e fondatore - Il nostro obiettivo è creare un interesse sempre maggiore nei confronti di una figura esemplare come quella di Luigi Pirandello. La sua modernità è palese ma per renderla fruibile ad un pubblico sempre più curioso, abbiamo pensato di aprire il corollario di iniziative ad eccellenze del nostro territorio. La collaborazione con Ugo Nespolo per esempio non è esclusivamente legata al restyling del nuovo logo ma è anche un’interazione tra l’uomo/artista e il mondo pirandelliano. Nespolo sarà infatti protagonista in uno dei nostri appuntamenti. L’inserimento del BTT diretto da Viola Scaglione, con la direzione artistica di Loredana Furno, mi è particolarmente caro per due motivi, il primo per la bravura di una figlia d’arte come Viola e per la presenza insostituibile della nostra étoile Loredana; il secondo che è strettamente legato al primo, ovvero il tributo affettivo ad uno dei miei mentori, Massimo Scaglione, determinante per la mia formazione televisiva e teatrale».

Il riconoscimento da parte delle fondazioni bancarie e delle istituzioni pubbliche e private riserva quest’anno delle sorprese interessanti: torna il comune di Giaveno mentre Bra si conferma come new entry, arricchendo e ampliando l’offerta delle proposte in cartellone.

Le undici edizioni hanno ospitato compagnie e attori di eccellenza tra cui Corrado Tedeschi, Leo Gullotta, Vetrano e Randisi, Sebastiano Lo Monaco, Gipo Farassino, Carlo Simoni, Mario Brusa, Giovanni Moretti, Riccardo Forte, Il Teatro delle Dieci, Natalino Balasso, Giovanni Mongiano, Enrico Lo Verso e Mariella lo Giudice, che nel 2010 interpretò La Rosa l’ultima sua esibizione prima di spegnersi prematuramente.

Spunto della creazione del Festival, avvenuta nel 2007 è legato al soggiorno che Luigi Pirandello fece nel 1901 a Coazze, ospite della sorella Lina. Torino, con i suoi teatri Alfieri e Carignano ha giocato un ruolo fondamentale nella vita professionale del drammaturgo siciliano - nonostante il pubblico sabaudo e la critica non siano mai stato benevoli nei suoi confronti - ma ciò che ha particolarmente influenzato la creatività del Premio Nobel per la letteratura, furono gli abitanti e il paesaggio della Valsangone.

«È un festival piemontese il nostro – aggiunge Graglia le cui origini sono tra Torino, Vercelli e le Langhe; e a Selvaggio, a qualche chilometro da Coazze andava in vacanza con i genitori - che però cerca i legami con la Sicilia, soprattutto con la città di Agrigento. Senza dimenticare l’universalità di Pirandello, nel mondo egli è amato, studiato e rappresentato - da San Paolo del Brasile a New York; da Parigi a Copenaghen – e anche con alcune delle loro compagnie siamo in collegamento».

Il Festival oltre al programma artistico, ospita il Premio Giovanni Graglia, nato nel 2005 e presieduto dalla scrittrice Sabrina Gonzatto.

Il premio quest’anno sarà assegnato alla memoria di Germana Erba, fondatrice e anima della Fondazione del Teatro Nuovo e del Liceo teatrale e coreutico. “Germana Erba con Gian Mesturino, sono stati molto importanti per la mia crescita professionale – aggiunge Giulio Graglia”.

Tra i luoghi torinese del festival il Circolo della stampa, il Circolo dei lettori, la Rai, il Teatro Gobetti. A Coazze saranno protaognisti Villa Tosco Prever, il sentieri dei luoghi pirandelliani. Ma ci saranno anche Giaveno e Bra.

Il Festival si avvale come negli anni passati di una stretta collaborazione con la Fondazione del Teatro Stabile di Torino, della Fondazione Piemonte dal Vivo, de Il Circolo dei Lettori, del Circolo della Stampa, dell’Ordine dei Giornalisti, del Polo del ‘900, della Rai.

«Il fatto più significativo - sottolinea il direttore artistico - è che quest’anno il Festival ha in cartellone bel 16 appuntamenti/spettacoli, egualmente distribuiti su Torino e Provincia. Per il nostro festival un numero e una varietà di proposte artistiche mai realizzata finora».

La nuova produzione di Linguadoc, Il mio viaggio, è scritta da Sabrina Gonzatto e liberamente tratta dalla novella di Luigi Pirandello Il Viaggio. È la storia di Adriana e della Famiglia Braggi. Didi, così viene affettuosamente chiamata, è una giovane donna che dopo essersi laureata, è costretta a rinunciare ai propri sogni, per sposare Claudio Braggi, un uomo facoltoso che appartiene a un’antica famiglia siciliana.

«È stato un lavoro difficile quello che mi sono apprestata a compiere – dice Sabrina Gonzatto – mi è capitato per caso un film tra le mani, Il Viaggio, con Sofia Loren e Richard Burton. L’ho guardato e mi è piaciuto. Solo dopo ho scoperto che era tratto dall’omonima novella di Pirandello. Tra l’altro, è l’ultima regia di Vittorio De Sica, datata 1974. Dal film sono passata alla novella e all’adattamento teatrale. Ma non mi bastava. I protagonisti sono diventati un uomo e una donna di oggi. E ho inserito Torino, la mia città. Nel corso della vicenda, scopriamo che Didi, mentre studiava a Roma, ha conosciuto un uomo che l’ha fatta soffrire, successivamente non è riuscita a realizzare i suoi sogni perché è stata costretta a sposare un uomo che non amava, quando finalmente la vita le restituisce un po’ di gioia, scopre di essere ammalata. La sua vita è simile a tante altre vite di donne che subiscono le decisioni famigliari, e questo succede ancora purtroppo in tante parti del mondo. Nonostante viviamo nel XXI secolo, Didi viene privata della sua libertà. Sono dei bellissimi profili quelli che vedrete in scena, a Cesare spetta il compito di restituire la libertà a Didi. Lo fa in modo meraviglioso, terribilmente umano ma meraviglioso».

Torna dopo i successi delle scorse edizioni, la collaborazione con Giovanni Mongiano e il Teatrolieve, con No, Pirandello no!,  new entry Madeleine– G a cent’anni dalla prima de La Patente al Teatro Alfieri di Torino, viene riproposta insieme a L'uomo dal fiore in bocca, Walter Rolfo con Masters of Magic ci fa entrare nel mondo della Magia e Pirandello con Sei maghi in cerca di... un’alchimia questa di grande impatto spettacolare dove i temi pirandelliani spesso legati alla pazzia, al mentalismo, al gioco vengono riletti in chiave magic.

Non mancano importanti appuntamenti dedicati all’attualità come Fantasia al Potere (dedicata la ‘68) e Le donne come i sogni non sono mai come tu le vorresti (sulle conquiste della donna, dalla costituzione a oggi), entrambe al Circolo dei Lettori.

Come ogni anno non mancano le compagnie e realtà del mondo, come Pirandello Contemporaneo (Brasile)e per la prima volta al Festival la compagnia Australiana di Margherita Peluso, con Io e Marta dedicato al tormentato rapporto tra il Premio Nobel e Marta Abba, la sua musa ispiratrice.

Anche per i giovani molte iniziative, tra queste spicca lo spettacolo di Lorenzo Baglioni, reduce dal successo di Sanremo Giovani, il prof Baglioni presenta uno spettacolo teatrale e cantato sul mondo dei social, scritto a 4 mani con il fratello.

Il calendario completo sul sito del Festival Pirandello.

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