Magazine, 27/04/2017.
Tratto dall'omonimo bestseller di Dave Egger (2013), il nuovo film di James Ponsoldt è un thriller psicologico cinico e pungente sul potere dei Social e sulle possibilità inquietanti a cui con un uso drastico si potrebbe giungere. Al cinema dal 27 aprile.
“Conoscere è bene, ma sapere tutto è meglio”. È questo il motto di Eamon Bailey (Tom Hanks), fondatore e guru di The Circle, giudicata l'azienda di Telecomunicazioni e Social Media più famosa al mondo. Nonostante la giovanissima età, infatti, questa compagnia americana, con meno di sei anni di vita, vanta oltre diecimila dipendenti nella sede principale e uffici in tutto il globo.
Un vero e proprio angolo di paradiso per Mae Holland (Emma Watson), che anche grazie alle referenze della sua amica Annie (Karen Gillan), già in forze alla celebre azienda, riesce ad essere assunta. Ma una volta entrati in The Circle la domanda è solo una: fin dove si è disposti ad arrivare per il lavoro dei propri sogni? Certo, una copertura assicurativa per sé e la propria famiglia, considerate le elevate spese sanitarie necessarie per la malattia del padre, sono un insperato toccasana per la giovane Mae. Oltre agli eventi, ai viaggi e all'ambiente esclusivo e insolito che The Circle offre ai propri dipendenti.
La Holland né è attratta e spaventata allo stesso tempo, ma la sua scalata lampo ai vertici aziedali le consentirà in breve di diventare una risorsa necessaria e fondamentale per le idee di Bailey. La ragazza arriverà ben presto a svendere i suoi movimenti, le sue decisioni e l'intera sua esistenza al mondo virtuale, mettendo totalmente da parte la sua privacy.
Online per ventiquattro ore al giorno, “costretta” a raccontare qualsiasi cosa le capiti nella vita, Mae è in trappola: perfettamente cosciente di ciò che le succede e dei rischi a cui va incontro, la pupilla del numero uno di The Circle segue nonostante tutto le volontà del suo mentore e va oltre, arrivando a ipotizzare una società in cui tutto è calcolato, tracciato e visibile.
Il mondo che immagina The Circle conta telecamere ovunque, considera la libertà di movimento degli individui ai limiti dell'illegalità e taccia il non conosciuto come un rischio per la sicurezza di un'intera nazione.
Agli standard di sorveglianza della privacy imposti dal governo americano, la politica invasiva della società risponde con l'energia e l'incoraggiamento dei discorsi di Bailey/Hanks ai suoi giovani e affascinati dipendenti, tanto simili all'incitazione agli studenti in stile stay hungry stay foolish di Steve Jobs.
Un inquietante boomerang al massacro, un minaccioso annientamento psicologico e identitario che porta, in maniera del tutto inaspettata a un repentino sbilanciamento di ruoli e posizioni: l'ingenua e malleabile adepta, incapace di scendere da un treno che va troppo forte, pur restando vittima evolve a carnefice. Ambientato in un futuro non chiaramente definito ma neanche troppo distante da ciò che siamo, il film sembra voler drammaticamente presagire i rischi inevitabili della sovraesposizione mediatica e ricalca l'impotenza di individui incapaci di porre dei limiti all'invasione illimitata della condivisione a tutti i costi.
È questo il futuro che ci attende? Riuscirà l'allieva a superare il maestro?
Di Irma Silletti