SANREMO 2018: TUTTI I TESTI E LE PAGELLE DELLE CANZONI IN GARA
Pubblichiamo di seguito la valutazione linguistica sui testi delle canzoni in gara a Sanremo 2017 di Lorenzo Coveri, professore di linguistica italiana all'Università di Genova, che si è occupato a più riprese del Festival.
Ricordiamo che la valutazione riguarda esclusivamente la parte linguistica. Un giudizio più motivato potrà essere dato solo dopo aver ascoltato la musica e assistito all’interpretazione dal vivo.
Magazine, 04/02/2018.
ELIO E LE STORIE TESE - ARRIVEDORCI (S. Belisari – S. Conforti – D. L. Civaschi – N. R. Fasani)
Si sciolgono, restano uniti? Da quei bricconi di Elio e le Storie Tese c’è da aspettarsi di tutto. Per adesso, il loro è un arrivederci, anzi un Arrivedorci (come nella storpiatura del doppiaggio italiano di Ollio, il “grasso” della coppia comica Stan Laurel & Oliver Hardy; e il doppiatore era un certo Alberto Sordi): “Vi salutiamo e vi diciamo arrivedorci /come nel film di Stanlio e Ollio, che ridere /siamo al tramonto, siamo giunti ai titoli di coda / di una storia unica, una bella musica / una scelta artistica di origine domestica / e questa storia unica, ha una fine drastica / leggermente comica”. Anche nel tono patetico, gli Elii non rinunciano all’ironia, allo sberleffo linguistico (le rime assonanzate) che è la chiave del loro successo (assieme a un indubbio talento musicale). Siamo lontani dall’ispirazione geniale della Terra dei cachi (secondo posto a Sanremo 1996) o dal surrealismo situazionista de La canzone mononota (Premio della critica 2013), anche se nella canzone si allude alla genesi (demenziale e spaziale) del gruppo. Il fatto è che un bel gioco dura poco, e anche i maggiori maestri rischiano di cadere nel manierismo. Vedremo se l’accompagnamento musicale (o magari uno dei loro celebri travestimenti) sul palco farà cambiare opinione. Venerdì divideranno il palco con i Neri per Caso.
Voto: 7
È una storia di ragazze demenziali
Che volevano cambiato l’universo
L’universo che opprimeva le ragazze demenziali
Poi quel giorno l’astronave dei marziani
Proveniente dagli spazi siderali
Con il tubo che ti aspira nel suo interno
E nessuno che ci crede
E quella sonda che sondava l’organismo
Ci ha trasformati in musicisti, ma maschi
Poi la carriera è andata molto bene per fortuna
Una storia unica, singolare e atipica
Completamente antieconomica, a propulsione elica
Una storia unica, una carriera artistica
Dolcemente stitica, ma elogiata dalla critica.
Ma ogni storia si esaurisce col finale
Un finale che ti lascia a bocca aperta
Dall’ampiezza della bocca si capisce se il finale era
valido
Vi salutiamo e vi diciamo arrivedorci
Come nel film di Stanlio e Ollio, che ridere
Siamo al tramonto, siamo giunti ai titoli di coda
Di una storia unica, una bella musica
Una scelta artistica di origine domestica
E questa storia unica, ha una fine drastica
Leggermente comica.
Arrivedorci, arrivedorci, arrivedorci, arrivedorci
Di Lorenzo Coveri