SANREMO 2018: TUTTI I TESTI E LE PAGELLE DELLE CANZONI IN GARA
Pubblichiamo di seguito la valutazione linguistica sui testi delle canzoni in gara a Sanremo 2017 di Lorenzo Coveri, professore di linguistica italiana all'Università di Genova, che si è occupato a più riprese del Festival.
Ricordiamo che la valutazione riguarda esclusivamente la parte linguistica. Un giudizio più motivato potrà essere dato solo dopo aver ascoltato la musica e assistito all’interpretazione dal vivo.
Magazine, 05/02/2018.
RON -ALMENO PENSAMI (L. Dalla)
Ecco l’inedito di Lucio Dalla che molti danno già come il brano favorito per la vittoria finale. Non poteva presentarlo all’Ariston altri che il vecchio amico Ron (Rosalino Cellamare, un Sanremo vinto nel 1996 con Vorrei incontrarti tra cent’anni), cui lo ha affidato la Fondazione bolognese nata per conservare la memoria del grande artista scomparso. Il testo parla con tenerezza e pudore di un amore lontano, forse tiepido, e attacca con un bel congiuntivo dell’irrealtà (vero Lorenzo Baglioni?): “Ah fossi un piccione / che dai tetti vola giù fino al suo cuore / almeno fossi in quel bicchiere / che [che polivalente, tipico del parlato] quando beve le andrei giù fino a un suo piede / fossi morto tornerei [qui, un brivido] / per rivederla ogni mattina quando esce / avessi il mare in una mano / ce ne andremo via fino al punto più lontano”. Ma un grande amore si accontenta di poco (o tanto?): “Almeno pensami / senza pensarci pensami / se vai lontano scrivimi / anche senza mani scrivimi / se è troppo buio chiamami / prendi il telefono parlami / io e la notte siamo qua”. Ecco un testo di canzone che non si arrampica sugli specchi (scivolosi) del simil-poetico e non si appiattisce sul linguaggio della cronaca. Tipicamente dalliano, con risvolti sognanti e surreali. Ron (che deve rifarsi della clamorosa esclusione dell’anno scorso) lo canterà in duetto con la grande voce di Alice.
Voto: 10
Ah fossi un piccione
Che dai tetti vola giù fino al suo cuore
Almeno fossi in quel bicchiere
Che quando beve le andrei giù fino a un suo piede
Fossi morto tornerei
Per rivederla ogni mattina quando esce
Avessi il mare in una mano
Ce ne andremo via fino al punto più lontano
Almeno pensami
Senza pensarci pensami
Se vai lontano scrivimi
Anche senza mani scrivimi
Se è troppo buio chiamami
Prendi il telefono parlami
Io e la notte siamo qua
Ma come si fa
A tenere un cuore
Se ho le mani sempre sporche di carbone
Son già passati mille anni
Tanto è il tempo che ti guardo e non mi parli
Senza lei io morirei
Ma chiudo gli occhi e so sempre dove sei
Sempre più lontano
O dentro questa goccia che mi è caduta sulla mano
Almeno pensami
Senza pensarci pensami
Se vai lontano scrivimi
Anche senza mani scrivimi…
Se è troppo buio chiamami
Prendi il telefono, parlami
Io e la notte siamo qua
Ma come si fa
Almeno pensami
Senza pensarci pensami
Se vai lontano scrivimi
Anche senza mani scrivimi…
Se è troppo buio chiamami
Prendi il telefono, parlami
Io e la notte siamo qua…
Se è troppo buio svegliati
Se stai dormendo sognami
Se mi sogni io sono lì
Dentro di
te
Sempre più lontano
O dentro questa
goccia che mi è caduta sulla mano
Di Lorenzo Coveri