Milano, 12/10/2017.
Negli anni Ottanta un primo incontro felice per il gruppo del Teatro del Buratto fu quello con Bruno Munari che contribuì a costruire l'identità artistica della compagnia. Più recentemente, un altro incontro felice: quello con Italo Rota, designer e architetto autore del nuovo palcoscenico di Milano ancora senza un nome ufficiale (in definizione): uno spazio polifunzionale che nasce sulle ceneri dell'azienda farmaceutica Carlo Erba nell'area Maciachini Business Park. Per i prossimi 12 anni sarà questo straordinario spazio di 2000 mq - vario nelle tipologie e metrature degli ambienti, con un palcoscenico dinamico e flessibile, una platea da 384 posti - la nuova casa della compagnia.
Si realizza così un antico progetto: la Città Teatro dei bambini e dei giovani che il gruppo promuove da anni sulla città metropolitana. «Erano gli anni Ottanta quando cominciammo a chiedere uno spazio per sviluppare questo progetto», racconta Franco Spadavecchia, direttore artistico della compagnia, mentre mi guida nella visita dell'edificio. Ci incontriamo all'esterno dove il giardino è un piccolo anfiteatro a gradoni erbosi che guarda una delle pareti dell'edificio, non a caso quella di un generoso portale nero. «Nel progetto originale si apriva in modo tradizionale, con due enormi ante che fungevano naturalmente da quinte: geniale! Poi è stato trasformato in corso d'opera e ora è a scorrimento verticale, permette quindi proiettare il palcoscenico direttamente sulla città».
Sembra già di vederli gli spettacoli tra dentro e fuori in questo angolo di Business Park fitto di uffici, ma chiaramente destinato a essere una grande piazza per tutto il quartiere e certo per l'intera Milano. Il teatro si raggiunge facilmente con la metropolitana M3 (linea gialla) sia dalla fermata di Dergano che da Maciachini (10/15 minuti dalla stazione centrale), quindi percorrendo via Carlo Imbonati.
Le attività di trasloco e preparazione per andare in scena fervono, perché sabato 21 e domenica 22 ottobre 2017 è prevista una due giorni di apertura al pubblico del nuovo teatro (dalle ore 15.00) in occasione dell'inaugurazione ufficiale con visite guidate gratuite a prenotazione obbligatoria (per info 02 27002476 o prenotazioni@teatrodelburatto.it).
Luci sul palco per l'avvio della stagione di Teatro Ragazzi già domenica 22 ottobre (ore 16.30) quando il Teatro del Buratto presenta la nuovissima produzione Becco di rame: «una storia vera sulla diversità - prosegue Spadavecchia - a cui parteciperà anche il protagonista, ormai divenuto una star tra i bambini che hanno già visto lo spettacolo nelle anteprime della scorsa primavera. La storia è quella di Ottolino, un esemplare di oca a cui una volpe mangiò il becco e rischiò dunque di morire, ma il veterinario Alberto Briganti riuscì a immaginare una protesi in rame e a rieducare l'animale perché accettasse di alimentarsi attraverso di essa. Oggi Ottolino non solo è a suo agio con questo nuovo becco ma si sente anche più forte e quindi sfida tutti ma è dolcissimo con i bambini di fronte ai quali si pavoneggia aprendo le grandi ali. Briganti ha scritto un bellissimo libro su questa vicenda, da lì è nato lo spettacolo che è già un successo: la tournée 2017-2018 è già tutta esaurita». L'adattamento drammaturgico è di Ira Rubini mentre l'ideazione e messa in scena è un lavoro collettivo di Jolanda Cappi, Giusy Colucci e Nadia Milani, Matteo Moglianesi, Serena Crocco (questi ultimi anche in scena), su musiche originali di Andrea Ferrario e con i pupazzi di Chiara De Rota e Linda Vallone.
Dopo Becco di rame, il calendario prevede spettacoli in pomeridiana la domenica, ma anche appuntamenti il sabato sera (a gennaio 2018 in scena Piccoli eroi del Teatro del Piccione) e serate infrasettimanali (per esempio Carmensita il 7 dicembre 2017 per il progetto Opera Kids di AsLiCo) con in tutto 28 titoli dedicati a bambini e scuole e 11 pensati per un pubblico più ampio, tra cui 4 nuove produzioni e varie collaborazioni per arricchire e diversificare la proposta.
Con uno spazio così non si poteva che aprire le porte ad altre realtà ovviamente. «Dal 17 al 19 novembre trova casa al Maciachini la nuova edizione di Book City», prosegue Spadavecchia, affiancato da Silvio Oggioni, direttore dell'ufficio stampa per il Buratto: « il nostro IF Festival internazionale di teatro di Immagine e Figura si trasferirà qui. In apertura del festival il gruppo internazionale La barca dei matti con lo spettacolo Passeggeri, che nasce da un lavoro di Natacha Belova, creatrice di bellissimi pupazzi, in questo caso un pupazzo da indossare per una drammaturgia sviluppata in vari appuntamenti internazionali che hanno toccato il Portogallo e il Belgio».
Diverse collaborazioni stanno nascendo anche con i musei e l'università: «abbiamo creato un pacchetto per le scuole che condividiamo con i musei per accogliere i bambini e proporgli uno spazio relax e laboratori. Con l'università invece sono varie le iniziative per esempio con la Bicocca, ma anche con il Politecnico per esplorare i rapporti con la robotica. Cito poi il progetto-spettacolo (dal 27 febbraio al 3 marzo 2018) intorno alla Divina Commedia di Dante di Giuliana Nuvoli, professoressa di Letteratura Italiana alla Statale di Milano, perché è un leggere e interpretare i versi danteschi con danze in costume medievale, strumenti antichi ma anche musica pop e letture da testi moderni. Poi abbiamo ereditato i pianoforti (quasi uno in ogni ambiente) del progetto #10 Piano Street del maestro Sebastiano Cognolato che sarà con noi tra i protagonisti delle giornate inaugurali».
Cognolato è infatti autore della partitura per il progetto 2013 #10 Piano Street, che lui stesso definisce: «un'installazione-concerto, ora mostra permanente al Maciachini e molla per eventi musicali particolari curati da Lorena Portalupi, della Civica Scuola di Musica Antonia Pozzi di Corsico. Portalupi ha organizzato dieci appuntamenti per tutte le età che sono un po' di confine rispetto alla musica colta ma si rivolgono a una platea di tutte le età. Si parte con un revival tratto dal mio progetto con pianisti che corrono tra i pianoforti, e si arriva a una serie di occasioni per fare laboratori di musica ma anche per costruire strumenti con materiali riciclati».
Dall'esperienza sviluppata negli anni a Como, AsLiCo porta in città il programma Opera Education che «intende avviare alla musica e all'opera lirica fin da piccoli. Un progetto di accoglienza e cittadinanza culturale che partirà con tre incontri dedicati alle future mamme e aperto alla famiglia (Opera meno 9 - da gennaio 2018), e che sul palco vedrà tre riduzioni di tre opere classiche per un'esperienza sensoriale e tattile con musicisti e attori: a gennaio Nessun dorma! Piume di Turandot, a febbraio Briciole di barbiere e a marzo Carmen. Rose rosse per te. Opera Kids toccherà invece la fascia tre-sei anni con un laboratorio di canto quest'anno dedicato a habanera e che consentirà ai piccoli di interagire con l'attrice della Carmen in scena. E poi ancora per adolescenti e giovani electropera dal capolavoro di Bizet, a giugno, ElectroCarmen».
Oltre alla compagnia del Buratto sembrerebbe proprio che anche il circo contemporaneo abbia trovato al Maciachini uno spazio ideale: «quando entro in un edificio guardo sempre in su e in questa sala riconosco quella potenzialità che cerco sempre», afferma Filippo Malerba, acrobata aereo, che, insieme a Clara Storti, rappresenta la compagnia Quattrox4. Nati nel 2011, per promuovere il linguaggio del circo contemporaneo a Milano, che «guarda alle tecniche circensi tradizionali ma attraverso un ripensamento attoriale e drammaturgico», i Quattrox4 proporranno «laboratori e due nostre produzioni: 193 problemi (6 gennaio) e Piani in bilico (17 febbraio) che presentano due concetti chiave di questa forma spettacolare: autorialità e coinvolgimento emotivo dello spettatore, tout public, perché chi guarda sia stupito ma anche toccato». Oltre alle proprie produzioni Quattrox4 porterà al Maciachini acrobati-attori dalla scena internazionale in una rassegna dal titolo Fuori asse che percorre tutta la stagione.
Molti degli spazi hanno già una funzione, ma a proposito degli arredi c'è grande attesa per alcuni pezzi che Italo Rota ha deciso di preparare e donare al teatro, così da accogliere e ispirare bambini e spettatori in uno spazio creativo: «in particolare, per il foyer, Rota sta preparando un arazzo realizzato con un intreccio di materiali molto innovativi su un disegno che racconti la nostra storia. Al centro però lascerà uno spazio vuoto che cambierà ogni anno. Per riempirlo inviteremo illustratori e artisti: il primo sarà di Rota, il secondo l'abbiamo chiesto a Gek Tessaro. Così costruiremo una collezione di affreschi».
Una nuova casa per molti, dunque, ma anche un luogo in cui raccogliere eredità più o meno storiche, tra cui il progetto di creare l'Archivio Nazionale del Teatro Ragazzi (cartaceo e virtuale) a cura di Mario Bianchi, memoria straordinaria perché studioso del teatro ragazzi, direttore della rivista online eolo-ragazzi.it e critico teatrale per Hystrio e KLP.
Di Laura Santini