Milano, 18/06/2018.
Edizione numero 32 per il Festival Mix Milano di Cinema Gaylesbico e Queer Culture: la kermesse è quest'anno in programma da giovedì 21 a domenica 24 giugno 2018 nella storica sede del Teatro Strehler (largo Greppi 1) a cui si affianca la nuova location del Teatro Studio Melato (via Rivoli 6). Dando il via ufficiale al programma della Pride Week Milano 2018, le due sedi del festival si animano di proiezioni, musica ed eventi all’insegna dell’inclusione di tutte le identità e del motto L’un@ non esclude l’altr@, elaborato nel Manifesto scritto insieme al Gruppo Giovani di Gay Statale. Per il secondo anno di fila, inoltre, tutti gli appuntamenti del festival sono ad ingresso gratuito con tessera dell’associazione culturale Mix Milano (la si può avere con una donazione a partire da 10 euro).
Come da tradizione, anche nel 2018 il festival incorona le sue nuove Queen, due figure di spicco del nostro panorama artistico. Dopo nomi del calibro di Serra Yilmaz, Anna Mazzamauro, l’almodovariana Carmen Maura, le milanesi Angela Finocchiaro, Lella Costa e Franca Valeri, la felliniana Sandra Milo e le ragazze della tv Cinzia Leone e Geppi Cucciari, nella serata di venerdì 22 giugno ad ereditare il titolo di Queen of Comedy è Iaia Forte, attrice napoletana, poliedrica interprete teatrale e cinematografica. A Syria va invece il titolo di Queen of Music durante la serata d’inaugurazione giovedì 21 giugno.
Il Festival Mix Milano 2018 prende il via giovedì 21 giugno con l’opera, fuori concorso, Favola di Sebastiano Mauri, adattamento cinematografico dell’omonimo spettacolo scritto e interpretato da Filippo Timi. Commedia dissacrante sul tema dell’identità, il film racconta la storia di due casalinghe Mrs Fairytale (Filippo Timi) e la sua migliore amica Mrs Emerald (Lucia Mascino) nell’America degli anni Cinquanta, il film viene presentato in sala da Sebastiano Mauri e Filippo Timi prima di uscire in sala come evento speciale solo il 25, 26, 27 giugno. Special guest della serata inaugurale anche la fascinosa attrice e performer Drusilla Foer.
Grandi ospiti sul palco del Mix 2018 sono attesi e attese anche durante la serata di chiusura, domenica 24 giugno, che accoglie la regista Trudie Styler, moglie di Sting, e il giovane attore Alex Lawther (The End Of The F***ing World) protagonista di Freak Show. Opera prima presentata all’interno della rassegna Alice nella Città alla Festa del Cinema di Roma, il film è un inno all’inclusione e all’accettazione che vede Billy Bloom, teenager glam and proud, deciso a conquistare il titolo di reginetta della scuola contro ogni pregiudizio dei compagni di scuola. A fare la sua incursione sul palco del festival durante l’ultima serata, anche la controversa star del web Martina Dell’Ombra.
Una selezione di 50 titoli suddivisi nelle tradizionali sezioni Lungometraggi, Documentari e Cortometraggi, viene valutata da tre giurie composte da esperti/e e critici/che di cinema chiamati a scegliere le migliori opere cinematografiche a tematica LGBT. Anche il pubblico può esprimere la propria preferenza eleggendo il Miglior Lungometraggio attraverso l’app ufficiale del Festival Mix Milano 2018 per smartphone e tablet. Mentre il magazine online Cultweek assegna una menzione speciale ad uno dei lungometraggi in concorso.
Un ulteriore riconoscimento, quest’anno, è offerto da laF - tv del Gruppo Feltrinelli - che consegna il Premio MIX laF al miglior documentario in concorso (in palio la messa in onda del vincitore sul canale) e propone l’anteprima nazionale in sala dell’ultimo episodio di Love Me Gender (domenica 24, ore 18.00, Teatro Studio Melato). Tra le altre nuove media partnership di questa edizione, anche Sky Arte, che presenta fuori concorso il primo episodio del documentario Gay Revolution – Il secolo arcobaleno, il racconto degli anni nascosti della cultura gay prima della celebre rivolta dello Stonewall (venerdì 22, ore 20.00, Teatro Studio Melato).
Fanno parte del Concorso Lungometraggi del Festival Mix Milano 2018 14 opere di cui 3 anteprime italiane e un’anteprima assoluta. Temi come il bullismo, il coming out e l’affermazione della propria identità all’interno della società e del nucleo familiare emergono in molti dei titoli selezionati. In anteprima assoluta la commedia romantica Just Friends (venerdì 22, ore 20.45, Teatro Strehler) dell’olandese Ellen Smit narra la relazione amorosa tra il siriano Yad e il giovane Joris, vittime del giudizio delle rispettive figure materne. La scoperta di sé e lo scontro con l’ambiente familiare sono temi comuni anche a due delle anteprime italiane di questa edizione, provenienti dall’ultima Berlinale: il lungometraggio d’esordio della regista israeliana Tsivia Barkai Yacov, Para Aduma (venerdì 22, ore 19.00, Teatro Strehler, con la protagonista Avigayil Koevary presente in sala), una storia di fede e identità sullo sfondo della Gerusalemme odierna, in cui la giovane Benny alla scoperta della propria sessualità si trova a confrontarsi con un padre devoto e integralista; e il dramma rurale argentino-cileno Marilyn, opera prima di Martín Rodríguez Redondo (venerdì 22, ore 22.30, Teatro Strehler), che parte invece da un caso reale come spunto per narrare la storia di Marco, detto anche Marilyn, giovane omosessuale che abita in un piccolo paese vicino a Buenos Aires.
Anche il film canadese Porcupine Lake di Ingrid Veninger (domenica 24, ore 15.00, Teatro Strehler) è una storia di formazione ambientata durante una calda estate nel Nord dell’Ontario che racconta la dolce amicizia tra Bea e la turbolenta Kate. Dal Festival di Cannes arriva invece Un couteau dans le coeur di Yann Gonzalez (sabato 23, ore 20.30, Teatro Strehler), uno dei registi più significativi del cinema queer contemporaneo: il suo thriller ambientato nel mondo della pornografia parigina di fine anni Settanta vede Vanessa Paradis nei panni di una produttrice di film per adulti che dovrà vedersela con la fine di un amore e un pericoloso serial killer che uccide i suoi attori. Al festival non poteva mancare anche il vincitore del Teddy Award come miglior film a tematica LGBT, Tinta Bruta di Felipe Matzembacher e Marcio Reolon (venerdì 22, ore 17.45, Teatro Studio Melato): acclamato dalla critica internazionale, il dramma brasiliano narra una storia ipnotica intrisa di melanconica sensualità che vede come protagonisti Pedro e Leo, due giovani alla ricerca d’amore e accettazione.
Tre intense storie d’amore sono invece al centro di tre delle opere a regia femminile: presentato al Toronto International Film Festival e film d’apertura dell’ultimo London LGBT Festival, My Days of Mercy di Tali Shalom-Ezer (domenica 24, ore 18.30, Teatro Strehler) è una storia d’amore e di diritti civili sullo sfondo delle manifestazioni contro la pena di morte. Dall’ultimo International Film Festival di Rotterdam, l’opera prima della giovane regista polacca Olga Chajdas Nina (sabato 23, ore 18.00, Teatro Strehler, con la giovane attrice Eliza Rycembel presente in sala), è un dramma al femminile che racconta la difficile attrazione tra Nina e Magda, la prima intrappolata nel ruolo di moglie all’interno di un matrimonio alla deriva, mentre alla seconda, energica e libera, viene chiesto di fare da madre surrogata.
Da citare anche Montana (venerdì 22, ore 21.00, Teatro Studio Melato) della regista israeliana Limor Shmila, che racconta la storia di Efi e della sua relazione con Karen, una donna sposata e madre di due bambine. Tra gli altri titoli in programma: l’esilarante Sensitivity Training di Melissa Finell (sabato 23, ore 20.30, Teatro Studio Melato), terza anteprima italiana in concorso, che segue la riabilitazione della microbiologa misantropa Serena Wolfe da parte della solare Caroline attraverso un allenamento alla sensibilità; il comedy-drama Venus (domenica 24, ore 16.40, Teatro Strehler, con la regista Eisha Marjara e dal produttore Joe Balass presenti in sala), una storia sul concetto di famiglia e su ciò che davvero costituisce una famiglia e una casa; l’esordio alla regia del canadese Drew Lint con M/M (sabato 23, ore 19.00, Teatro Studio Melato, con il regista presente in sala), thriller intrigante e mimetico che narra l’ossessione di Matthew per Matthias; e infine l’ironico, audace e pop, Postcard from London di Steve McLean (venerdì 22, ore 22.30, Teatro Studio Melato), viaggio del bellissimo Jim dalla provincia dell’Essex a Soho dove ben presto diventa la musa più desiderata e richiesta degli artisti londinesi.
Sette le opere selezionate per il Concorso Documentari tra cui un’anteprima italiana e un’europea, che riflettono i segnali di tendenza intorno al tema dell’identità. In anteprima italiana al Mix 2018, The Passionate Pursuit of Angela Bowen di Jennifer Abod (sabato 23, ore 176.00, Teatro Studio Melato) è il ritratto della ballerina americana Angela Bowen e del suo impegno, durato più di sei decadi, a sostegno delle arti, dei diritti delle donne di colore e della causa LGBT. Il documentario è preceduto dalla proiezione di Love the Sinner di Jessica Devaney e Geeta Gandbhir, che esplora le connessioni tra il cristianesimo e l’omofobia, all’alba della strage avvenuta nel 2016 al club Pulse di Orlando.
Appassionante racconto per immagini della storia del cinema lesbico dagli anni Settanta ad oggi, Dykes, camera, action! di Caroline Berler (venerdì 22, ore 15.00, Teatro Studio Melato) è presentato in anteprima europea. Attraverso un ritmato montaggio di filmati provenienti dall’archivio del British Film Institute e alla colonna sonora firmata da John Grant, Goldfrapp e Hercules and Love Affair, anche Queerama di Daisy Asquith (domenica 24, ore 20.00, Teatro Studio Melato) è un tuffo indietro nel tempo per ripercorre un secolo di storia del movimento LGBT inglese.
Vincitore del Teddy Award come miglior documentario, Bixa Travesty di Claudia Priscilla e Kiko Goifman (sabato 23, ore 17.40, Teatro Studio Melato) è il ritratto confidenziale di Linn Da Quebrada, performer trans-pop proveniente dalle favelas della periferia di San Paolo, divenuta celebre grazie alla creatività delle sue performance. Restiamo nel mondo dello spettacolo con Matangi / Maya / M.I.A. di Stephen Loveridge (sabato 23, ore 22.30, Teatro Strehler), che racconta l’inarrestabile ascesa di Maya Arulpragasm, nome d’origine di M.I.A, celebre popstar di fama internazionale di origine tamil, da giovane immigrata nella Londra dei primi anni novanta al suo grande successo.
Completa il Concorso Mr. Gay Syria di Ayse Toprak (venerdì 22, ore 16.00, Teatro Studio Melato), inusuale racconto dell’impresa di due rifugiati siriani, Husain e Mahmoud, che cercano di partecipare al concorso internazionale Mr Gay World; se l’impresa riuscisse, sarebbe la prima volta che un ragazzo siriano partecipa ad un evento pubblico esponendosi davanti al mondo come parte della comunità LGBT. La proiezione è introdotta da Sumaya Abdel Qader, prima consigliera comunale di origine islamica del Comune di Milano nonché autrice del romanzo Porto il velo, adoro i Queen.
Il Concorso Cortometraggi quest’anno presenta due sezioni che vengono interamente proiettate al Teatro Studio Melato. La sezione Lez Shorts comprende 16 opere tra cui la maggior parte in anteprima italiana, suddivise in due appuntamenti, Unveiled (sabato 23, ore 22.00) e Listen! (domenica 24, ore 16.00). Tra i lavori in concorso spiccano: Y della regista tedesca Gina Wenzel, storia di una ragazza annoiata proveniente da una famiglia benestante che ruba per gioco ma che dall’incontro con Safi, in fuga dalla sua terra d’origine, troverà lo spunto per riflettere; il canadese Marguerite di Marianne Farley, che narra il risveglio di desideri e passioni di una donna diabetica di 70 anni nei confronti della sua infermiera; e le storie legate dal confronto tra le protagoniste e il loro passato nei tre cortometraggi italiani in concorso Una Semplice Verità di Cinzia Mirabella, Green Tea di Chiara Rap e Up! Up! Up! di Laura Giannatiempo.
L’altra sezione Queer Shorts composta da 10 opere, è suddivisa in tre appuntamenti: Strings Attached (sabato 23, ore 15.00), Early Trouble (domenica 24, ore 15.00) e Gender Obliviator (domenica 24, ore 19.00). Da segnalare l’italiano Due volte di Domenico Onorato (presente in sala), un piccolo film contro la violenza di genere, il bullismo e l’omofobia, e Oú En-Êtes Vous, João Pedro Rodrigues?, ultimo lavoro del regista portoghese João Pedro Rodrigues, un lirico autoritratto in cui il regista guarda al suo passato per meditare sulle persone e le esperienze che hanno contribuito a plasmare la sua visione e la sua voce.
A completare la sezione Cortometraggi l’appuntamento con Can’t stop the music curato da Speed Demon Queerzine con la partecipazione speciale di Eurocrash (domenica 24, ore 22.00), la selezione di video musicali sul rapporto tra musica ed immagine queer.
Come per le edizioni passate, non solo cinema ma anche musica, letteratura e arte trovano spazio durante le giornate del Festival Mix Milano 2018. Si parte venerdì 22 giugno con la tavola rotonda Love is Love (ore 17.00, Scatola Magica del Teatro Strehler), a cura di Libreria Antigone e moderata da Massimo Basili, che riunisce autrici ed autori di storie queer e presenta l’omonima antologia di fumetti. Segue l’omaggio a Milano di Animanera con la performance sonora A/P After Party (ore 18.00) con testo di Simone Bisantino, voce di Angelo Di Genio, regia di Aldo Cassano e sound design di Antonio Spitaleri.
Sabato 23 giugno viene presentato il progetto che ha generato la rivista autoprodotta Il Buco (ore 16.00, Scatola Magica) mentre il giornalista Paolo Armelli (ore 17.00) conduce il pubblico alla scoperta di tre romanzi molto differenti fra loro che riflettono varie sfumature del mondo lgbt: L’arte di rialzarsi di Salvatore Falzone (Marsilio), L’amore migliora la vita di Angelo Longoni (Giunti) e Il caso Kellan di Franco Vanni (Baldini Castoldi). Durante il festival inoltre, nell’atrio del Teatro Strehler è possibile recarsi al bookshop a cura della Libreria Antigone e della casa editrice indipendente Il dito e la luna, e visitare la mostra con le opere vincitrici di Famolo Libero, concorso artistico-letterario a tema erotico a cura delle associazioni GayStatale e Rete della Conoscenza.
Organizzato dall'associazione culturale Mix Milano con il patrocinio del Comune di Milano e con il contributo dell'assessorato alla Cultura del Comune di Milano, il festival ideato da Giampaolo Marzi, è diretto e prodotto da Debora Guma, Rafael Maniglia e Andrea Ferrari. La selezione dei film e la programmazione è realizzata in collaborazione con Immaginaria, International Film Festival of Lesbians and other Rebellious Women. Per ulteriori informazioni, visitare il sito festivalmixmilano.com.