Torino, 07/09/2017.
La ventiquattresima edizione di Artissima, che si terrà all’Oval di Torino dal 3 al 5 novembre, sarà anche la prima diretta da Ilaria Bonacossa. Critica d’arte, curatrice, dal 2012 al 2017 è stata direttore artistico del Museo Villa Croce di Genova, prima di ereditare la fiera torinese da Sarah Cosulich Canarutto, che ha diretto Artissima per cinque anni.
La nuova fiera firmata Bonacossa lascia intendere una prosecuzione del percorso di apertura al grande pubblico già intrapreso in passato, senza per questo penalizzare la vocazione fieristica e l’attenzione verso le più importanti tendenze del mercato dell’arte mondiale. «Torino è stata la città in cui ho curato la mia prima mostra – ha spiegato Ilaria Bonacossa durante la presentazione, ospitata dal Circolo Canottiere Esperia – ed è anche per questo che tornare qui per me ha un significato particolare. Sono una frequentatrice di Artissima dal 2002. Per un curatore, dirigere una fiera è come guardare nel futuro».
Quest’anno, saranno 206 le gallerie ospitate dalla fiera, provenienti da ben 31 Paesi. In percentuale, gli espositori stranieri sono il 62%. In totale, a Torino saranno presentate oltre 2000 opere di 700 artisti. Ma sarà anche l’occasione per introdurre alcune novità.
Intanto, ci sarà una nuova sezione, chiamata Disegni, che raccoglierà stand monografici di 26 artisti, sostenuti da altrettante gallerie, tra nomi già affermati e talenti emergenti. I curatori saranno Luís Silva e João Mourão, entrambi di Lisbona. «Avere due curatori di Lisbona – ha commentato Ilaria Bonacossa – è molto importante, perché la capitale sta diventando quello che era Berlino 15 anni fa dal punto di vista della sperimentazione culturale».
Restano le altre sezioni come Back to the Future o Present Future, che compongono la struttura portane della fiera. In totale saranno sette, per sei premi, tra cui il nuovo riconoscimento OGR Award, che porterà un’opera allenuove OGR di Torino, che saranno inaugurate a fine settembre.
Artissima, tuttavia, non dimentica il legame con il passato e soprattutto con il territorio che la ospita. Quest’anno, infatti, cadono i cinquant’anni dalla prima mostra d’arte povera, che si tenne a Torino nel 1967 e che rappresentò la nascita ufficiale di una nuova corrente, in grado di influenzare il mondo dell’arte sui principali mercati internazionali.
Ci sarà poi uno spazio speciale dedicato al Piper Club, storica discoteca torinese che fu un punto di riferimento per la sperimentazione culturale verso la fine degli anni Sessanta. Un programma di incontri, curati da the classroom, ne ripercorrerà la storia. Il Centro del Restauro di Venaria Reale, poi, curerà il recupero di alcuni arredamenti del club torinese.
Ai nuovi progetti legati però al passato si aggiunge anche il Deposito d’Arte Italiana Presente, che prende le mosse dall’omonima iniziativa che si sviluppò proprio a Torino fra il 1967 e il 1968. L’idea sarà riproposta grazie a un accordo con alcune istituzioni piemontesi, che presteranno delle opere di artisti italiani. Stesso discorso per alcune gallerie già presenti ad Artissima, che parteciperanno così al progetto.
Tra le altre novità si segnala un potenziamento dell’impronta digitale della fiera, a partire dall’eliminazione del catalogo cartaceo. È stata poi creata una piattaforma online, disponibile anche con una app per smartphone e tablet, attraverso la quale sarà possibile seguire gli eventi della fiera. A ridosso dell’inizio di Artissima, poi, sarà possibile dare anche un’occhiata alle opere, strumento pensato per collezionisti e galleristi. Intanto è già disponibile sul sito ufficiale l’elenco degli espositori.
I partner sono numerosi e saranno ripetute le visite guidate, pensate anche per i non addetti ai lavori ma per i “semplici” appassionati. Dai “Walkie Talkies” curati da Lauretana all’Ypsilon St’Art Tour, promosso da Lancia.
Di Paolo Morelli