Cuneo, 02/07/2020.
Anche nell'estate 2020 torna Nuovi Mondi, il festival in viaggio per la montagna ideato, curato e organizzato da Kosmoki, che, grazie ad un camper porta la magia del cinema e del grande schermo in piccoli borghi di montagna.
Il Festival, dopo la tappa di Roccabruna del 26 giugno, il 9 luglio arriva a San Michele Mondovì, dove in piazzetta del Teatro/via Caduti proietterà Leo Da Vinci – Missione Monnalisa. Confermati gli appuntamenti di venerdì 10 nella Terrazza del Cinema Iris a Dronero (Monviso mon amour e Zabardast) e di sabato 11 alla Scuola di Chiappera (The Dawn Wall). Tra le prossime tappe San Mauro Torinese, Manta e Venasca in Valle Varaita in collaborazione con il Festival Occitiamo.
Tutte le proiezioni inizieranno alle ore 21,30 e sono ad ingresso gratuito fino ad esaurimento posti, nel rispetto delle misure anti Covid-19. Eventuali variazioni nei titoli dei film in programma verranno comunicati la settimana precedente la data della proiezione.
Venerdì 26 giugno 2020
Ore 21.30 -
Roccabruna (Piazzale Giorsetti)
Funne (Italia 2016, 79 minuti, regia di Katia
Bernardi)
In occasione del ventennale del circolo dei pensionati “Il
Rododendro”, la presidentessa decide con entusiasmo di dare il via
alla raccolta fondi per la nobile causa di far vedere il mare a un
gruppo di donne, ma di soldi ne servono tanti per realizzare questo
progetto e le attività messe in campo non sempre si rivelano
azzeccate. Comincia così l’avventura che le vedrà cucinare torte da
vendere in paese, posare da modelle per un calendario e donne di
Internet impegnate nel crowdfunding per raggiungere, non
senza alcuni momenti di sconforto, il proprio scopo. Risate,
lacrime, gelosie, timori accompagnano le funne (donne in
dialetto trentino) e i loro sforzi che le porteranno anche ad una
inaspettata notorietà.
Giovedì 9 Luglio 2020
Ore 21.30 - San Michele Mondovì (Piazzetta del Teatro/Via
Caduti)
Leo Da Vinci - Missione Monnalisa (Italia 2018, 82
minuti, regia di Sergio Manfio)
Un film sulla figura enigmatica e affascinante del giovane Leonardo
da Vinci che riesce a ricreare il suo mondo fatto di scoperte
geniali, invenzioni intelligenti, momenti dedicati al divertimento
e un grande sogno: riuscire a volare. In questa avventura insieme a
Leo ci sono vecchi e nuovi amici, tra cui la forte e determinata
Lisa di cui il ragazzo è innamorato senza saperlo. C’è anche un
manipolo di temibili Pirati che ricorrono alle maniere forti per
raggiungere il loro obiettivo: recuperare il tesoro sotto il mare
vicino all’Isola di Montecristo. Grazie alle sue avveniristiche
invenzioni, prima tra tutte lo scafandro, Leo trova per primo il
tesoro… ma i pirati non stanno a guardare!
Venerdì 10 luglio 2020
Ore 21.30 - Dronero (Terrazza Cinema Iris)
Monviso mon amour (Italia 2016, 35 minuti, regia
di Fabio Gianotti)
Era il 22 luglio 1975 quando il maestro di sci di Limone Piemonte
Nino Viale, affrontò, per la prima volta in assoluto, la parete
nord del Monviso. Scese il vertiginoso canale Coolidge per
scommessa, senza avere nessuna esperienza alpinistica, con sci da
pista ai piedi, accompagnato dal suo grande amico e alpinista
Claudio Bodrone, che filmò l’impresa con un vecchio super8.
Quarant’anni dopo, cinque giovani ragazzi decidono di ripetere la
discesa della nord del Monviso. Un elicottero sorvola, effettuando
delle riprese aeree, la montagna. A bordo Stefano De Benedetti,
mito dello sci estremo. Alla fine della discesa, i ragazzi possono
finalmente incontrare i loro miti, Viale e De Benedetti. La storia
e l’attualità dello sci ripido si incrociano, tre generazioni di
sciatori dialogano e si confrontano attraverso le loro discese
estreme sui pendii del Monviso.
Zabardast (Francia 2018, 54 minuti, regia di
Jerome Tanon)
Nella primavera del 2018 Thomas Delfino, Léo Taillefer, Zak Mills,
Yannick Graziani, Hélias Millerioux e Jérôme Tanon si sono
avventurati nel Karakorum in Pakistan per esplorare il potenziale
per il freeride. Il gruppo di sciatori e alpinisti ha trascorso
cinque settimane sopra il ghiacciaio Panmah, attorno al passo
Skamla e sui ghiacciai Sim Gang, Snow Lake e Biafo (Karakorum,
Pakistan) esplorandone il potenziale per l’alpinismo e il
freeride.
Sabato 11 luglio 2020
Ore 21.30 - Chiappera (Albergo diffuso “La Scuola”)
The Dawn Wall (Usa 2018, 100 minuti, regia di
Peter Mortimer e Josh Lowell)
Nel gennaio 2015, Tommy Caldwell e Kevin Jorgeson catturarono
l’attenzione del mondo con la loro impresa sulla Dawn Wall, una via
apparentemente impossibile di 915 metri nello Yosemite National
Park. Ma per Caldwell si trattava di molto più di una scalata. È
stato il culmine di una vita definita superando gli ostacoli.
All’età di 22 anni fu preso in ostaggio dai ribelli in
Kirghizistan. Poco dopo perse il dito indice. Quando il suo
matrimonio è andato in pezzi, è sfuggito al dolore concentrandosi
sullo straordinario obiettivo di scalare la Dawn Wall. Tra
dedizione e ossessione, Caldwell e Jorgeson trascorrono sei anni
meticolosamente pianificando la via. Nel tentativo finale, in
diretta mondiale, Caldwell si trova di fronte a un momento
decisivo: abbandonare il partner per realizzare il suo sogno, o
rischiare il successo per il bene della loro amicizia?
Giovedì 16 luglio 2020
Ore 21.30 - San Mauro (Torino)
Funne (Italia 2016, 79 minuti, regia di Katia
Bernardi)
In occasione del ventennale del circolo dei pensionati “Il
Rododendro”, la presidentessa decide con entusiasmo di dare il via
alla raccolta fondi per la nobile causa di far vedere il mare a un
gruppo di donne, ma di soldi ne servono tanti per realizzare questo
progetto e le attività messe in campo non sempre si rivelano
azzeccate. Comincia così l’avventura che le vedrà cucinare torte da
vendere in paese, posare da modelle per un calendario e donne di
Internet impegnate nel crowdfunding per raggiungere, non senza
alcuni momenti di sconforto, il proprio scopo. Risate, lacrime,
gelosie, timori accompagnano le funne (donne in dialetto trentino)
e i loro sforzi che le porteranno anche ad una inaspettata
notorietà.
Venerdì 24 luglio 2020
Ore 21.30 - Roccabruna (Piazzale Giorsetti)
Liesel (Italia 2018, 54 minuti, regia di Fabio
Gianotti)
Liesel Gorges, figlia di un imprenditore di cera da scarpe e di una
pianista, vive felice nella cosmopolita Vienna degli anni ’30. Ma
la storia non aveva previsto questo per lei. La furia nazista
costringe Liesel e la sua famiglia, di origine ebraica, ad un esodo
rocambolesco durato 9 anni, attraverso tutta l’Europa, sempre un
passo avanti ad Hitler. Berlino, Vienna, Praga, Genova,
Ventimiglia, Nizza, il campo di concentramento di Gurs, Saint
Martin Vesubie e finalmente la salvezza, in Italia, sulle montagne
Cuneesi, protetta da poveri, poverissimi montanari. Settant’anni
dopo, Liesel, la giovane ragazza innamorata di un partigiano
italiano, ritorna nei luoghi del suo esodo con tutta la sua
famiglia. Ritorno emozionante per lei, un viaggio iniziatico per i
suoi figli e i suoi nipoti che hanno potuto finalmente “inserire”
delle forme reali sopra i racconti di Liesel, per lungo tempo solo
immaginati. Un passaggio del testimone della storia attraverso tre
generazioni, la ricerca di un significato attuale
dell’olocausto.
Sabato 25 luglio 2020
Ore 21.30 - Manta
In collaborazione con Occitamo
Funne (Italia 2016, 79 minuti, regia di Katia
Bernardi)
In occasione del ventennale del circolo dei pensionati “Il
Rododendro”, la presidentessa decide con entusiasmo di dare il via
alla raccolta fondi per la nobile causa di far vedere il mare a un
gruppo di donne, ma di soldi ne servono tanti per realizzare questo
progetto e le attività messe in campo non sempre si rivelano
azzeccate. Comincia così l’avventura che le vedrà cucinare torte da
vendere in paese, posare da modelle per un calendario e donne di
Internet impegnate nel crowdfunding per raggiungere, non
senza alcuni momenti di sconforto, il proprio scopo. Risate,
lacrime, gelosie, timori accompagnano le funne (donne in
dialetto trentino) e i loro sforzi che le porteranno anche ad una
inaspettata notorietà.
Domenica 26 luglio 2020
Ore 21.30 - Dronero (Terrazza Cinema Iris)
Beloved (Iran 2018, 50 minuti, regia di Yaser
Talebi)
Documentario sulla straordinaria figura di Firouzeh, una donna di
ottant’anni che vive immersa nella natura tra le montagne
dell’Iran, con la sola compagnia delle sue mucche, a cui è
profondamente affezionata. Madre buona e amorevole, grazie al suo
coraggio e la sua forza riesce ad affrontare le difficoltà e i
momenti più duri che la vita le riserva, senza mai abbandonare la
fiducia in Madre Natura e nei suoi animali. Malgrado abbia scelto
uno stile di vita duro e maschile, lo interpreta in modo
poetico.
Bayandalai (Spagna 2018, 11 minuti, regia di
Pablo Vidal)
Bayandalai è un anziano della tribù Dukhas, un pastore nomade della
Mongolia settentrionale che alleva le sue renne nella più grande
foresta della Terra: la Taiga. Grazie al suo intimo rapporto con
gli animali e con l‘ambiente, Bayandalai ha accesso alle verità
spirituali e ad una consapevolezza superiore che appare difficile
trasmettere ai più giovani componenti della sua tribù,
irrimediabilmente attratti dalle esche della vita urbana del XXI
secolo: lavoro, denaro, stabilità e sempre nuovi oggetti da
possedere.
Giovedì 30 luglio 2020
Ore 21.30 - Venasca (Valle Varaita)
In collaborazione con Occitamo
La grand messe (Belgio 2018, 70 minuti, regia di
Méryl Fortunat-Rossi, Valéry Rosier)
Un film sui tifosi che vengono ad applaudire il Tour de France, sui
pellegrini di oggi, sui camperisti che si assicurano il loro posto
con due settimane di anticipo, sullo scorrere del tempo tra la
strada e le montagne. Un film sul nostro bisogno di
appartenenza.
Sabato 8 agosto 2020
Ore 21.00 - Chiappera (Albergo diffuso “La
Scuola”)
IL PERICOLO È IL MIO MESTIERE
The frozen road (Regno Unito, 2017, 24 minuti,
regia di Ben Page)
Spinto dall’affermazione di Jack London, che “ogni uomo che sia un
uomo può viaggiare da solo”, il regista ha cercato un’avventura in
perfetta solitudine. The Frozen Road è una riflessione sul viaggio
in solitaria; sulla meraviglia, il terrore e la frustrazione che
Ben Page ha sperimentato attraversando lo spietato vuoto
dell’artico canadese, una delle ultime grandi terre selvagge del
mondo.
The last honey hunter (Paese 2017, 36 minuti,
regia di Ben Knight)
In un remoto angolo del Nepal la comunità indigena Kirat Kulung
pratica un'antica forma di animismo secondo cui, attraverso
l'apparizione di un sogno, viene tramandato dagli dei
l'incarico di cercare e raccogliere un miele raro dai poteri
allucinogeni. Maule Dhan Rai, l'ultimo cacciatore di miele
prescelto, da più di quarant'anni assolve il proprio compito
affrontando, privo di qualsiasi protezione, un percorso impervio e
rischioso tra le nebbie delle ripide pareti rocciose fino a
raggiungere a un'altezza vertiginosa il dolce nettare che deve
cercare di prendere senza essere attaccato dallo sciame.
Un'impresa inimmaginabile, documentata per la prima volta da
una squadra di arrampicatori esperti, dove la magia di antichi
rituali si dissolve per prendere forma nella magnificenza della
giungla nepalese.
Domenica 9 agosto 2020
Ore 21.00 - Roccabruna (Piazzale Giorsetti)
In questo mondo (Italia 2018, 100 minuti, regia di
Anna Kauber)
Il documentario racconta la vita delle donne pastore in Italia ed è
il risultato di un viaggio di più di due anni, di circa 17,000 km
percorsi e di 100 interviste rivolte a donne di età compresa tra i
20 e i 102 anni. La figura del pastore, nell'immaginario e
nella simbologia più diffusa, è sempre stata associata al genere
maschile. Ma il settore dell'allevamento ovi caprino si sta
femminilizzando, sempre più donne scelgono di svolgere questo
lavoro tradizionalmente patriarcale. Le donne pastore impegnate
quotidianamente nella loro attività vivono spesso sole, ma anche
con compagni e con la loro famiglia, pienamente coinvolte nelle
attività sociali e economiche della comunità in cui vivono. Il film
racconta queste donne attraverso la personale esperienza della
regista che ha vissuto con loro per qualche giorno, immergendosi
intimamente e profondamente nella loro quotidianità. I legami di
amicizia e affetto che si sono creati sono diventati dunque la
linea narrativa, intima e spontanea, che ci introduce alle
motivazioni delle protagoniste, alle difficoltà incontrate e alle
soddisfazioni ricavate. Il documentario è quindi la
rappresentazione di questo insolito mondo, dove il distintivo
approccio femminile implica il prendersi cura degli animali, e
tutelarne la straordinaria biodiversità e insieme a questo,
preservare i maestosi paesaggi italiani d'alta quota.