Nuova diga foranea di Genova, Fridays for Future: «Ecco perché bocciamo il progetto»

Alessandro Vecchi, wikipedia commons

Genova, 18/02/2021.

A gennaio 2021 è stato presentato dalle istituzioni il progetto della nuova diga foranea di Genova, considerandolo come fondamentale per Genova, l’Italia e l’Europa e ed è stato avviato il conseguente dibattito pubblico. Un progetto che a Fridays for Future Genova non è piaciuto. "Come attivisti, vogliamo porre all'attenzione dei media che il dibattito pubblico, così come è stato organizzato, non ha permesso un confronto limpido tra i promotori dell'opera e i cittadini, ma fin dall’inizio è stato orientato a valutare quasi solamente aspetti tecnici, tra cui la scelta di far accedere le grandi navi da 400 metri da levante oppure da ponente, tralasciando l’impatto della grande opera sulla città.

Inoltre, la riduzione della durata del dibattito - solo 20 giorni rispetto ai 120 canonici - sta rendendo più difficile ai cittadini informarsi e approfondire l’argomento. Gli attivisti, dopo uno studio dei documento e delle possibili varianti, hanno stilato una serie di aspetti per cui questo progetto nega diritti fondamentali di cittadini e cittadine di oggi e di domani (così si legge nel comunicato di Fridays for Future Genova):

  • nega la sostenibilità ambientale con giganteschi rilasci di CO2 e di altri gas climalteranti, scontrandosi con gli obiettivi condivisi di riduzione del 55% delle emissioni entro il 2030 e del 100% entro il 2050;
  • nega l’eguaglianza, accrescendo il potere politico e finanziario di poche grandi compagnie e aziende, mentre gli effetti negativi ricadranno sui cittadini genovesi e non;
  • nega un'occupazione stabile per i cittadini di Genova. A fronte di costi pubblici certi di 1-1,3 miliardi corrispondono forti incertezze dell’aumento dell’occupazione, nonché l’impatto negativo sulla produzione italiana per via dell’aumento di prodotti importati a basso prezzo dal continente asiatico;
  • nega un’economia sostenibile, riproponendo un modello globale di crescita a risorse infinite, piuttosto che un cambiamento di stili di vita che comporterà una riduzione dei traffici di merci internazionali, specie sulle lunghe percorrenze;
  • nega tutela della salute e della qualità della vita dei cittadini e in particolare degli abitanti dei quartieri più vicini al Porto. Genova da anni continua a superare il limite della media annuale di biossido di azoto e il settore che emette maggiori quantità (62%) di tale inquinante in atmosfera è quello delle attività marittime;
  • nega la tutela della biodiversità e delle specie acquatiche per i forti disturbi sonori e chimici introdotti nel Santuario Pelagico Internazionale.

Il comunicato si conclude così: "Dopo una rivalutazione dell’Analisi Costi Benefici, abbiamo scoperto che non ci sono benefici, ma perdite. Una volta incluse anche le emissioni di CO2, dell’ordine di grandezza di 10 milioni di tonnellate, conteggiando un valore di 100€/tCO2, si è ottenuto un costo aggiuntivo di, come minimo, di 1 Miliardo di Euro, ai quali si aggiungeranno i costi di altre esternalità (inquinamento dell’aria, dell’acqua, rumore, incidenti in fase di realizzazione ecc). Rivedendo le previsioni sui traffici nel caso si mantenga la diga attuale, si ridimensionano molto i Benefici economici prospettati dall’opera. Nel computo finale il Valore Economico Netto quindi è risultato negativo e il Rapporto Benefici su Costi è diventato minore di 1".

"In pratica, a fronte di una spesa gigantesca, di uno stravolgimento della città, del paesaggio, dell’ambiente marino e della qualità dell’aria, è un’opera in perdita! Fridays For Future conclude bocciando il Progetto della nuova diga foranea di Genova. L’opera ha degli impatti fortemente negativi sull’ambiente e sulla qualità della vita dei cittadini. Gli stessi importi di finanziamento dovrebbero più utilmente essere impiegati per promuovere attività, imprese, nuova occupazione e servizi per un futuro sostenibile per i cittadini attuali e futuri di Genova, della Liguria e dell’Italia".

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