Genova, 07/05/2021.
La Liguria è una terra ricca di sorprese. Tra il mare e i monti, incastonati, ci sono borghi dimenticati che meritano una visita. Uno di questi è Canate di Marsiglia. Ma dove si trova questo borgo abbandonato? È molto più vicino a Genova di quanto pensate. Canate si è lentamente spopolato, fino a diventare una sorta di località fantasma. Nel 1951 contava ancora 96 residenti. Oggi, invece, ci vive un signore con i suoi animali. Un posto originale e suggestivo, raggiungibile con un bel trekking partendo dalle alture di Genova, in val Bisagno.
Canate, piccolissima frazione di Marsiglia nel Comune di Davagna, è un gruppo di casette in pietra abbandonate a due ore di cammino da San Martino di Struppa. Ma è anche un luogo dove si respira la storia delle tradizioni liguri. Si può raggiungere con un sentiero in costa oppure percorrendo la cosiddetta "scalinata dei mille gradini", una mulattiera ben conservata che richiede gambe allenate e una buone dose di fiato. Come arrivare a Canate di Marsiglia?
L'itinerario più conosciuto (e comodo) è quello che parte da San Martino di Struppa: con due ore circa di pianeggiante sentiero in costa. Lungo il tragitto si imbatte in un antico trogolo, in un castagneto e in qualche muretto a secco ancora in piedi. Infine l'arrivo a Canate, dove non è escluso incontrare qualche animaletto. Tra le case abbandonate ci sono botti di legno, torchi e damigiane, segno di una diffusa coltivazione della vite e ottime per qualche scatto. E alcuni resti di mangiatoie per i bovini, che durante la primavera venivano portati al pascolo ai vicini monti Alpesisa e Lago. L'arrivo allo spiazzo panoramico, in fondo al villaggio, consente di ammirare le colline circostanti.
Esistono due percorsi alternativi a quello appena descritto per arrivare a Canate di Marsiglia: i più coraggiosi possono avventurarsi lungo il percorso utilizzato anticamente dagli abitanti, che parte dal ponte di Cavassolo: oltre mille scalini in pietra per circa 45 minuti di piacevole fatica nel verde. Per chi, invece, cerca un sentiero più tranquillo c'è la mulattiera che parte da Marsiglia e arriva direttamente a Canate. Infine, ci sono i due itinerari proposti dalle guide di Escursionismo Liguria. Il primo è più "soft", mentre il secondo è definito "strong". Vediamoli nel dettaglio.
Due trekking a Canate di Marsiglia: dal Ponte di Cavassolo o ad anello fino a Prato
Itinerario più leggero. In corriera, da Viale Caviglia (giardini di Brignole), si può prendere la linea per la tratta Genova - Loc. Cavassolo Ponte, da dove inizia il percorso a piedi (si può arrivare anche in auto al parcheggio di Cavassolo). I gradini in pietra sono esattamente 1217. Alla fine di una salita in forte pendenza, c'è Canate, il paese senza strada adagiato su un piccolo pianoro, ai piedi del Monte del Lago. All'origine del trekking c'è il ponte-canale di Cavassolo, dove la presa laterale del Concasca consente di perdersi nel ventre della natura, in mezzo a una selva quasi tropicale che nasconde rivoli d’acqua limpida e fresca. Saltellando da un lato all’altro del torrente, senza cambiare passo si arriva ai piedi della imponente scalinata in pietra che porta a Canate di Marsiglia, un luogo fuori dal tempo, per riscoprire le radici della nostra storia.
La salita presenta una serie incredibile di asimmetrie, di scalini irregolari e imprecisi. Intorno vegetazione spontanea e terrazzamenti sorretti da monumentali muri a secco, realizzati con enormi blocchi di pietra e tenuti insieme senza l'uso della malta. Incastonato tra il Monte Alpesisa e il Monte del Lago, Canate (540 metri sul livello del mare) è un mondo a parte, dove restano solo lampioni aggettanti dalle vecchie abitazioni, viuzze e acciottolati dipinti dal muschio, scale impreziosite dall'ardesia, ringhiere in ferro battuto riccamente decorate e un trogolo per il fabbisogno di chi abitava in queste case dove ancora si trovano botti di legno, torchi e damigiane, le vigne nei dintorni... Al centro del paese una lapide commemorativa di un crudele rastrellamento del 1944.
Da canate ci si può spostare verso i ruderi di Scandolaro, una piccola frazione il cui nome deriva da scandole, le antiche tegole in legno di castagno. Dall’antico borgo di falegnami si perde quota lungo la Valle del Concasca, ritrovandoci sul sul greto del torrente e raggiungere Cavassolo, dove si trova il prolungamento seicentesco dell'acquedotto storico di Genova. La durata della camminata è di circa 3.30 ore.
Per quanto riguarda l'itinerario strong, escursione ad anello lungo per escursionisti esperti, si può prendere la corriera da Viale Caviglia (giardini di Brignole) - linea per la tratta Genova - Loc. La Presa, da dove inizia il percorso a piedi. L'itinerario è il medesimo, ma si conclude in modo differente. Dall’antico agglomerato di Canate, ci si dirige verso ponente, attraverso castagneti inselvatichiti, sfiorando i ruderi delle case Tigui. L'obiettivo è San Martino di Struppa (m 357), da dove una creuza conduce sulla strada del Filtri e Prato. Durata della camminata: 4.30 ore circa, non comprensive delle soste con le spiegazioni delle Guide, con pranzo al sacco.
Di Andrea Sessarego ed Enrico Bottino