Genova, 31/12/2021.
La Liguria si conferma in zona gialla fino a domenica 9 gennaio 2022, anche se il rischio arancione esiste e non si può negare. Si prospetta però un possibile cambio di colore soltanto per i non vaccinati. Tra le novità, la richiesta delle Regioni accolta dal Governo per azzerare i giorni di quarantena ai vaccinati. Il presidente di Regione Liguria e assessore alla Sanità Giovanni Toti ha dichiarato:
«Per la prossima settimana la Liguria si conferma in zona gialla, ma è probabile che se il trend non cambierà la nostra regione finirà in arancione».
Continua Toti: «Oggi tocchiamo il picco di contagiati di tutti i tempi (1.780), ma gli ospedalizzati continuano a restare sotto controllo grazie all’imponente campagna vaccinale e il nostro obiettivo è quello di arrivare a 100mila dosi settimanali somministrate per la fascia degli adulti. Ricordo però che per i vaccinati l’eventuale cambio di colore non comporterà nessuna variazione, anzi ho apprezzato le misure prese ieri dal Governo che ha seguito le Regioni, in questo proficuo rapporto di collaborazione, accogliendo la richiesta di azzerare la quarantena per i vaccinati (con tre dosi e per chi ha effettuato la seconda dose o è guarito da meno di 120 giorni) e di ampliare il super green pass, anche se auspicavo che fosse allargato anche ad altre aree di lavoro».
Filippo Ansaldi, direttore generale di Alisa,
spiega: «Secondo il monitoraggio al 30 dicembre ’21,
l’incidenza media settimanale in Liguria è molto
alta e si attesta a 526 casi ogni 100 mila
abitanti (539 a Savona, 666 a Spezia, 764 a Imperia, 452 a
Genova), con la fascia dei bambini che ha un’incidenza doppia
rispetto agli adulti. L’impatto però negli ospedali è
decisamente ridotto rispetto al passato. L’Rt infatti si
attesta a 1,2 con il tasso di occupazione dei posti letto di
Terapia Intensiva al 18% e il tasso di occupazione di dei posti
letto di Area Medica al 28%». Secondo i dati riportati da un
recente documento della società di Igiene, si registra che
un over 80 non vaccinato corre 56 volte un rischio maggiore
di morte rispetto ad un vaccinato con tre dosi e corre 85
volte un rischio maggiore di finire in terapia intensiva rispetto
ad un vaccinato sempre con tre dosi. Oggi intanto sono state, al
primo giorno utile, più di 2mila le prenotazioni per la fascia
16-17 anni e per la fascia 12-15 anni in condizione di elevata
fragilità.
«Si chiude una settimana dove è stata evidenziata una
circolazione del virus importante – ha dichiarato
il responsabile del Dipartimento regionale emergenza Urgenza
Angelo Gratarola - ma con un dato positivo,
evidente: oggi la circolazione sta decelerando, lo dimostra il
carico di malati negli ospedali, che non sta togliendo risorse per
la cura di tutte le altre patologie oltre al
Covid. Non dimentichiamoci infatti che l’anno scorso si
curava, nel medesimo periodo, una sola malattia. Oggi invece tutte
le patologie sono gestite, sia in elezione che in urgenza e ciò è
merito della campagna vaccinale. Si chiude pertanto un anno dove la
circolazione virale è stata enorme ma dove gli ospedali del nostro
territorio hanno svolto la loro attività in piena sicurezza.
Speriamo a stretto giro di raggiungere la coda di questo virus,
sono certo che ci arriveremo rispettando le norme generali di
carattere igienico e soprattutto credendo fortemente nella
vaccinazione».
Matteo Bassetti, responsabile del Dipartimento
regionale di Malattie Infettive del Policlinico San Martino,
afferma: «La situazione oggi dei reparti di Malattie Infettive è
buona, ne veniamo da giorni impegnativi come Natale e Santo
Stefano, dove siamo arrivati a numeri importanti, con una
pressione notevole sul San Martino dove però non
siamo in situazione di emergenza. Oggi stiamo fronteggiando
un’infezione diversa, con tante persone vaccinate, con infezioni
molto differenti rispetto al passato e con un turnover in
reparto che ci permette di curare anche tutte le altre malattie
infettive, che noi non abbiamo mai smesso di curare a differenza di
quanto avvenuto in altre regioni. A fare la differenza l’uso
costante da parte nostra, in Liguria, degli anticorpi
monoclonali. In Liguria siamo arrivati alla soglia dei
2.000 pazienti trattati, un ottimo risultato. In tal senso ci tengo
a ringraziare il Presidente Toti, perché abbiamo rischiato in
questi giorni di rimanere senza monoclonali. Grazie al suo
intervento invece da domani avremo 140 nuove dosi, che ci
permetteranno di coprire tutta la prima settimana di gennaio.
Vorrei inoltre sottolineare che noi abbiamo bisogno dei farmaci
orali, di cui tanto si sta parlando, non è
possibile infatti aspettare il mese di marzo per
avere i prodotti Pfizer. Mi auguro appunto che gennaio ci
porti non solo il Molnupiravir ma anche
l’antivirale di Pfizer. Si chiude qui un anno
molto impegnativo, c’è da augurarsi a mio avviso che, guardando i
dati, la variante Omicron sostituisca presto la Delta, perché
la Omicron è un’avversaria evidentemente più
affrontabile».
Di Elisa Morando