Genova, 22/06/2022.
La sua famiglia è originaria di Finale Ligure e suo papà è savonese. Anche se è nato e cresciuto a Roma, Mauro Bolla, Country Manager Italia di Ryanair, ha trascorso le estati della sua infanzia a Finalborgo. Per questo, ora che è numero uno di Ryanair nel nostro Paese, Bolla è entusiasta di raccontare le novità dei voli low cost genovesi della compagnia aerea.
«Non vengo in Liguria da qualche anno, ma mi piacerebbe tornare con mia moglie e i miei figli. Mi fa piacere ricordare quel territorio, che amo». In Ryanair dal 2021, Mauro Bolla vive e lavora a Roma, anche se spesso fa tappa a Dublino, headquarter di Ryanair: «Viaggio molto per lavoro, soprattutto in Italia. Nel mio team ci sono tre italiani, ma in generale nello staff Ryanair gli italiani sono molti».
Ma torniamo a parlare di Genova: è stata avviata all'inizio di giugno 2022 all'aeroporto Cristoforo Colombo la nuova rotta Genova-Vienna: «Questo nuovo volo sta già restituendo segnali molto positivi per quanto riguarda il booking. Si tratta di una rotta molto interessante, con doppia frequenza settimanale – il giovedì e la domenica –, che ci permette di fare sia outgoing (dei passeggeri genovesi su Vienna), ma soprattutto di fare incoming, cioè favorire il turismo in entrata in Liguria: le cose stanno andando bene su entrambi i canali».
L'estate 2022 di Ryanair all'aeroporto Cristoforo Colombo di Genova conta 12 rotte, di cui 6 nazionali (Bari, Brindisi, Napoli, Palermo, Catania e Lamezia Terme) e 6 internazionali (Londra Stansted, Manchester, Bruxelles, Malta, Bucarest e appunto Vienna): un rapporto, quello di Ryanair con l'aeroporto di Genova, che sta crescendo: «Nel 2022 c'è stata una grande crescita di Ryanair su Genova. Dico solo un numero, che è davvero rappresentativo: 350%. Si tratta della crescita di Ryanair su Genova nella summer 2022 rispetto alla summer pre-pandemia del 2019».
Spiega ancora Mauro Bolla: «Delle 12 rotte dell'estate, 8 sono nuove. L'investimento di Ryanair su Genova, dunque, è copioso, e crea anche un impatto sull'indotto e sui posti di lavoro locali perché ad oggi, con il nostro network, contribuiamo con circa 520mila posti di lavoro nell'indotto: questa è la nostra stima dell'impatto di Ryanair sul territorio. Siamo presenti a Genova dal 1999, ma il vero boom è quello dell'estate 2022. In generale, dal 2019 ad oggi, siamo cresciuti tantissimo in tutta Italia. Abbiamo 25 aeromobili in più. Poi Ryanair ha lavorato alla ripartenza anticipando i tempi: durante il Covid abbiamo aumentato l'ordine dei nostri aeromobili e abbiamo ordinato 210 Boeing 737- 8200 Gamechanger. Questo ci ha permesso, in fase di ripartenza, di avere ulteriore capacità da ridistribuire. Quando tutti riducevano noi abbiamo invece aumentato. In Italia ad oggi abbiamo investito davvero molto».
È dunque possibile che Genova diventi base di Ryanair in futuro? «Non posso prevedere il futuro; so solo che crediamo molto nel nostro lavoro a Genova. Abbiamo instaurato rapporti corretti e costruttivi con tutte le istituzioni locali e speriamo di realizzare un progetto insieme».
Intanto Ryanair ha già annunciato un nuovo volo internazionale per la stagione invernale: si tratta del Genova-Dublino: «Dublino era un volo che volevamo ed è un volo importante. Ma le novità invernali targate Ryanair sono due: abbiamo lanciato anche il volo Genova-Cagliari. Entrambi i voli, uno internazionale e uno domestico, partiranno a fine ottobre 2022, il venerdì e la domenica. In totale le rotte invernali di Ryanair all'aeroporto di Genova saranno 14, ancora di più di quelle estive».
Ma come accelerare ulteriormente la ripresa dopo la pandemia?
«Con il ritorno della fiducia dei consumatori, chiediamo al Governo
italiano di eliminare la tassa sul turismo su
tutti i viaggi aerei dal 2022 al 2025».
Si tratta dell'addizionale comunale sui
diritti d'imbarco di passeggeri sulle aeromobili: «Ryanair ha
fatto una richiesta al Governo a sostegno della ripresa e della
crescita, dato che questa tassa sta danneggiando la
competitività degli aeroporti italiani rispetto a quelli
europei: è un unicum a livello europeo, ce l'ha solo
l'Italia e per molte compagnie aeree è un freno a posizionare
aeromobili. Oggi ogni passeggero in partenza spende 6.50
Euro (7.50 Euro se si parte da Fiumicino o da Ciampino);
sembra un costo piccolo, ma non lo è. Inoltre ai Comuni, di questi
6.50 euro, non arriva quasi nulla (5 euro di questa somma sono
destinati all’Inps, n.d.r.)».
Quali cambiamenti porterebbe l'eliminazione dell'addizionale comunale? «Qualora il Governo accettasse la proposta di Ryanair, porteremmo ulteriori 40 aeromobili in base; questo genererebbe 20 milioni di passeggeri in più ogni anno, ma soprattutto la creazione di oltre 1500 posti di lavoro».
L'addizionale comunale sui diritti d'imbarco dei piccoli aeroporti era stata sospesa per cinque mesi nel 2021, e solo per gli aeroporti sotto a un milione di passeggeri. Tra questi c'era Genova: «Dopo la sospensione della tassa, Ryanair ha annunciato 13 nuove rotte e frequenze aggiuntive su altre 17. In particolare, da Genova abbiamo lanciato la Brindisi, la Catania, la Napoli, la Bucarest e la Palermo».
La proposta di Ryanair al Governo Draghi è quella di congelare l'addizionale comunale fino al 2025: «Purtroppo per il momento non abbiamo ricevuto nessun riscontro da parte del Governo, ma non ci fermeremo: la nostra proposta al Governo non coinvolge solo Ryanair, ma vuole favorire tutte le compagnie aeree e tutti gli aeroporti italiani. Stiamo uscendo da due anni difficili, questa è un'estate in ripresa e credo che un ulteriore supporto possa migliorare ancora le cose».
Ryanair è il gruppo di compagnie aeree più verde d'Europa: «Il nostro obiettivo è quello di arrivare a zero emissioni di CO2 entro il 2050. L'ambiente è qualcosa che riguarda tutti, quindi si tratta di un argomento che ci è molto caro. Tra i nostri obiettivi ci sono l'uso di carburanti sostenibili per l'aviazione, detti SAF (dall'inglese Sustainable Aviation Fuel, n.d.r.); poi il miglioramento tecnologico e l'introduzione di una migliore gestione del traffico aereo, perché questo ha un impatto diretto sui consumi».
Per quanto riguarda il carburante, «abbiamo stimato che circa il 34% del nostro programma di decarbonizzazione avverrà attraverso l'uso di carburanti sostenibili: da questo punto di vista, a livello locale, abbiamo sviluppato un istituto che si chiama Ryanair Sustainable Aviation Research Center, in collaborazione con il Trinity College di Dublino».
Altro pilastro importante per Ryanair sarà quello delle nuove tecnologie: «Per questo l'investimento fatto è di 22miliardi di dollari e l'acquisto di 210 Boeing 737- 8200 Gamechanger, che ad oggi ci permetterebbero di trasportare il 4% di passeggeri in più, ma soprattutto di ridurre il consumo di carburante e di CO2 del 16%, oltre ad abbassare l'emissione acustica del 40%. Ad oggi ne abbiamo già ricevuti 55, gli altri sono in arrivo, e sarebbe bello portarne il più grande numero possibile in Italia: il nostro Paese può giocare un ruolo davvero importante sul tema della sostenibilità», conclude Bolla.
Di Francesca Baroncelli