L'ex Cinema Nazionale di Molassana tornerà al suo splendore. Ecco a che punto siamo

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Genova, 09/02/2023.

L'ex cinema Nazionale di Molassana sarà recuperato e tornerà a essere un punto di riferimento per la Val Bisagno ma anche per l'intera città. È Pietro Piciocchi, vicesindaco e assessore al bilancio e lavori pubblici del Comune di Genova, a confermare il roseo futuro che attende lo stabile. Un luogo da decenni abbandonato al degrado ma che, nel secolo scorso, era un fiore all'occhiello della cultura genovese al punto da essere inserito fra i "Luoghi del cuore" del Fai - Fondo per l'Ambiente Italiano.

Dopo l'acquisto da parte del Comune tramite Spim, concretizzatosi la scorsa primavera, sono ora partite le operazioni di messa in sicurezza dell'edificio, propedeutiche allo sgombero dei locali interni, e che termineranno ad aprile 2023. Parallelamente si stanno individuando i tecnici che si occuperanno delle successive fasi di progettazione dell'intervento.

«Quello dell'ex cinema Nazionale di Molassana è un dossier a cui tengo moltissimo - spiega il vicesindaco Pietro Piciocchi - Con il Municipio di allora e con quello attuale mi sono adoperato perché riuscissimo a tornare in possesso di questo bene così prezioso per la nostra comunità ed a valorizzarlo come merita. È un intervento che stiamo affrontando con passione ed entusiasmo perché vogliamo assolutamente che il nostro Cinema Teatro Nazionale possa risorgere. A breve, insieme al Municipio e a tutte le associazioni e i cittadini interessati, ci ritroveremo per un percorso di progettazione partecipata». 

Come spiega il Fondo Ambiente Italiano, l'ex Cinema Nazionale venne costruito nel 1937 in località Olmo per volontà della famiglia Finello. Progettato dall'ingegnere Ravera, in origine fu denominato "Savoia" ed è stato il primo cinema a nascere nella vallata. Con la sua facciata monumentale arricchita da pregiate balaustre e modanature, si presentava come un grande salotto della Genova "bene", per poi diventare col tempo il centro di ritrovo dei più giovani che qui passavano interi pomeriggi con amici. Il suo interno presenta un seminterrato adibito a deposito, un piano terra con foyer per ospitare gli spettatori durante i tempi morti, la suggestiva sala con platea, comodi seggiolini in legno seppur scricchiolanti e ovviamente lui: il palcoscenico. Successivamente al piano superiore fu realizzata una palestra e la sede "Opera Nazionale Balilla".

"Come tutte le belle storie, ha anche una fine - si legge sul sito del Fai - E quella del Cinema Teatro Nazionale porta la data degli anni ’70, quando si era deciso di chiuderlo provvisoriamente. Il cinema però non è mai stato riaperto e versa in condizioni precarie, vedendolo protagonista pochi anni fa di un grave incendio sviluppatosi al suo interno".

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