Genova, 19/04/2023.
Il mare con i suoi prodotti, le sue bellezze non solo costiere ma anche subacquee, gli essere umani che lo abitano e lo vivono e il benessere che lo rende una fonte vitale unica. Ecco i temi principali dell'undicesima edizione di Slow Fish, che sfrutta il ponte del 2 giugno per animare la suggestiva location del Porto Antico di Genova con conferenze, incontri e cibo a km 0.
Dall'1 al 4 giugno 2023, Slow Fish Coast to Coast (questo il tema dell'edizione di quest'anno) è un’ottima occasione per sottolineare come mari, oceani e acque interne siano ecosistemi interconnessi alla terraferma che l'uomo abita e modifica a seconda delle sue esigenze. Un tema centrale nel programma dell'evento che, però, non è l'unico affrontato. Protagonisti anche altri tre argomenti, altrettanto importanti: la crisi climatica e la siccità, la problematica legata ai rifiuti in mare e il ruolo fondamentale delle cittadine costiere in quanto luoghi di incontro e scambio fra culture. Ad anticipare l'evento a Genova, una due giorni (13 e 14 maggio 2023) nella cornice di Alassio, per un assaggio di quello che sarà Slow Fish con un focus sulle prelibatezze del Ponente Ligure.
Slow Fish è un'occasione di approfondimento di tematiche centrali in termine di welfare e rispetto dell'ambiente (una delle conferenze più importanti sarà La parola ai pescatori e si tiene nella Slow Food Arena), ma soprattutto vuole far sì che cittadini e turisti presenti a Genova nel periodo festivo possano avere la possibilità di degustare i prodotti del nostro mare, tra Laboratori del Gusto, Aperitivi quotidiani in Arena, Appuntamenti a Tavola e lezioni In Cucina con Slow Food. Immancabili i tipici Food Truck e il Mercato con le bancarelle in rappresentanza di ogni regione d’Italia. Il programma è molto ricco e in evoluzione. Tutte le informazioni nel dettaglio sono reperibili sul sito ufficiale di Slow Fish.
Slow Fish è realizzato grazie al sostegno di numerose realtà che credono fortemente nella mission del progetto come: BBBell, Pastificio Di Martino, Quality Beer Accademy, Reale Mutua e Unicredit. Gode inoltre di importanti collaborazioni che giovano alla buona riuscita dell'evento: Acquario di Genova, Fondazione Carige, Camera di Commercio e l'Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale.
Tema di questa undicesima edizione è Coast to Coast, come racconta Serena Milano, direttrice di Slow Food Italia: "Abbiamo voluto puntare sulla relazione tra esseri umani e natura. L'obiettivo è superare i confini amministrativi per occuparci della terra e della sua relazione con l’uomo, puntando quindi sugli ecosistemi. Tutto è connesso ed è una ricchezza da conoscere e preservare. A Slow Fish ci occupiamo ovviamente della costa, di quella linea che è luogo di scambio e incontro e che cambia in continuazione, per l'arrivo dei rifiuti dai fiumi, delle maree e degli uragani, dell'azione degli uomini e delle città. In qualunque parte del mondo ci si trovi, la nostra vita dipende dal mare, innanzitutto perché è il polmone blu, con il 50% dell’ossigeno generato grazie al plancton. E poi daremo voce ai pescatori, protagonisti principali di una serie di eventi organizzati nella Slow Fish Arena: partiamo ovviamente dalla Liguria e dalle esperienze individuate con le associazioni della pesca liguri, ma racconteremo tutta l’Italia delle tecniche antiche, saperi e culture preziose senza dimenticare i pescatori d’acqua dolce».
A chiudere la presentazione, Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia, che sottolinea alcuni dei "valori che stanno connotando il percorso dell’associazione da un punto di vista politico e gastronomico: la difesa della grande ricchezza in termini di biodiversità, laddove la terra incontra il mare, l'unica che salverà l’umanità di fronte alle crisi ambientali e climatiche; i sistemi alimentari che per noi di Slow Food sono collegati ai diritti umani; acqua e mare che per noi sono beni comuni, risorse inalienabili da tutelare, risorse che devono essere di libertà più che di profitto; la bellezza, più etica che estetica, che rappresenta un orizzonte possibile per un percorso collettivo che insieme alla biodiversità ci può portare a un futuro migliore a partire dal cibo. E infine la rigenerazione delle città costiere, una rigenerazione diffusa che deve essere del pensiero prima di ogni altra cosa. L'acqua è di chi ha sete, la terra è di chi ha fame: per noi la rigenerazione dei sistemi costieri parte da qui".
Di Silvia Frattini