Genova, 23/10/2023.
Eventi esperienziali, mostre interattive, exhibit e installazioni, per approfondire temi scientifici partendo da una prospettiva creativa. Da giovedì 26 ottobre a domenica 5 novembre 2023, il Festival della Scienza (prenotazioni sul sito ufficiale e biglietti online o all'Infopoint a Palazzo Ducale) porta a Genova un ricco programma di eventi che si sviluppano tra ventisei mostre, ottantasei laboratori, novantasette conferenze, tre spettacoli e ventisette eventi speciali per un totale di duecentotrentanove iniziative, oltre quarantacinque appuntamenti che fanno parte della sezione Extra Festival che toccano un ventaglio molto altrettanto ampio di discipline nel segno delle Impronte, parola chiave di questa ventunesima edizione.
Sempre in tema di numeri, durante il periodo del Festival della Scienza verranno coinvolte trentacinque location in tutta la città di Genova. Proprio per la città, il sindaco Marco Bucci vede nel Festival della Scienza una grande opportunità: «Il grande risultato di questa importante iniziativa è proprio quello di rendere Genova un luogo attrattivo per tanti giovani, che possono venire qui a studiare e lavorare, ricoprendo cariche scientifiche di cui tra l'altro abbiamo un grande bisogno».
Dalle impronte degli esseri umani nella storia e nella preistoria a quelle del mondo animale, con uno sguardo attento alla biodiversità e alla sua tutela: ecco alcuni dei temi affrontati dalle mostre e dai laboratori in programma nella ventunesima edizione del Festival della Scienza. Uno spazio molto ampio è riservato alla sostenibilità e alla ricerca scientifica per la salvaguardia dell’ambiente, tematiche a cui è dedicata l’intera area di Piazza delle Feste al Porto Antico, consueto cuore dei laboratori per scuole e famiglie. Tra i temi portanti della nuova edizione anche l’intelligenza artificiale e la robotica, sempre più pervasive nella vita delle persone.
«Il Festival della Scienza mantiene un format invariato, ma varia costantemente nei contenuti», dichiara la direttrice Fulvia Mangili. «Gli aspetti aspetti più centrali di questa edizione sono sicuramente le celebrazioni dei cento anni del Cnr, dei vent'anni dell'Iit e i trent'anni dell'apertura dell'Acquario di Genova. Anche il Festival della Scienza, inoltre, vuole dare il suo contributo a Genova Capitale del Libro, con un programma di eventi che vede sedici divulgatori che parleranno delle loro opere, all'interno del progetto Leggere la scienza. Non poteva mancare anche da parte nostra la celebrazione dei cent'anni della nascita di Italo Calvino, scrittore che ha sempre avuto un grande interesse nei confronti della scienza. Un altro personaggio di cui ricorderemo la vita sarà il Premio Nobel per la Chimica Giulio Natta».
La giornata inaugurale del Festival della Scienza è giovedì 26 ottobre, con l'avvio degli ottantasei laboratori e l'apertura delle ventisei mostre. A partire dalle ore 16.30 è in programma l'inagurazione ufficiale nella Sala del MInor Consiglio, alla presenza del presidente Marco Pallavicini, della direttrice Fulvia Mangilli e del presidente del Consiglio Scientifico Alberto Diaspro.
Proprio Marco Pallavicini si dice particolarmente soddisfatto di questa edizione, già dalle prospettive: Sarà un grande festival, abbiamogià registrato centomila prenotazioni da dodici regioni e milleduecento classi, oltre a duemilacinquecento early bird, ossia persone che hanno prenotato le loro attività ancora prima di conoscere nei dettagli il programma. Il festival è prima di tutto una festa, dai contenuti scientifici, ma comunque una festa che conclude il mio periodo di presidenza nella maniera migliore.
«Nei centenari di Italo Calvino e Giulio Natta, oltre che in quello del Cnr, vogliamo mettere in pratica proprio ciò che sosteneva proprio Calvino, che considerava la scienza come elemento di trasformazione del mondo. Questo sarà un festival dove non ci saranno distinzioni tra scienza, arte e letteratura, perchè tutto in realtà fa parte di un solo grande insieme, quello della cultura», gli fa eco Alberto Diaspro.
Non è un caso, quindi, che durante la giornata iniziale il primi grande ospite sarà proprio un artista, Michelangelo Pistoletto, con la lectio magistralis alle ore 18:30 dal titolo La formula della creazione, in cui parla del rapporto appunto tra arte e scienza (consigliata la prenotazione sul sito del Festival della Scienza). A seguire la conferenza spettacolo Cantiere Fabbrica del Mondo con l'attore e regista Marco Paolini, che conduce il pubblico in una riflessione su temi come energia, crisi ambientale e cambiamento climatico (ore 21).
Nei successivi dieci giorni sono invece, come sempre, soprattutto gli scienziati a salire sui palchi del Festival. Grandi nomi internazionali per parlare di cosmologia e astrofisica: Brian Cox fisico delle particelle e noto divulgatore scientifico della BBC, è protagonista della lectio magistralis Buchi neri e i loro segreti, in cui racconta come questi fenomeni si siano formati e quali misteri essi custodiscano (venerdi 27 ottobre, ore 21), mentre il cosmologo Thomas Hertog, che è stato uno dei più stretti collaboratori di Stephen Hawking, nell'appuntamento Sull'origine del tempo riflette sulle leggi cosmiche e la nascita dell'universo (venerdì 3 novembre, ore 21). Ospiti al Festival anche la fisica Betti Hartmann e l'astrofisica Aneta Wojnar che, con Carlotta D'Imporzano di Springer, in Viaggiatrici del cosmo si soffermano sulle più recenti intuizioni scientifiche in cosmologia, offrendo inoltre l'occasione di approfondire la relazione odierna tra le discipline Stem e le donne e le possibili misure per ridurre il divario di genere in futuro (venerdì 3 novembre, ore 18, modera Eva Filoramo).
Con la parola chiave Impronte non può mancare uno spazio dedicato alle scienze archeologiche, che studiano le civiltà, le culture umane del passato e le loro relazioni con l'ambiente. Sul tema intervengono al Festival Marcella Frangipane, archeologa esperta dell'area anatolica, dove è nato il concetto di società, nella lectio magistralis Impronte, frammenti e ferite (mercoledì 1 novembre, ore 10.30) ed Elisabetta Boaretto, scienziata italo/israeliana che, in Alberi testimoni dei cambiamenti climatici, illustra come gli arbusti aiutino a capire il rapporto dell'uomo con l'ambiente e il modo in cui l'ambiente ha influenzato la civiltà umana (lunedi 30 ottobre, ore 17.30). L'inologia, la scienza che studia le tracce lasciate dagli umani, è il tema trattato da Marco Avanzini, geologo, esperto di relazioni uomo-ambiente in territorio montano, in Passi nel tempo (sabato 4 novembre, ore 15).
Di impronta genetica, dall'origine della specie umana fino
alla prevenzione e alla cura delle malattie rare parla
Giuseppe Remuzzi, direttore dell'Istituto di
Ricerche Farmacologiche Mario Negri, nell'incontro
Le impronte del signor Neanderthal, con
il medico e immunologo Marco Gattorno (venerdì 27
ottobre, ore 18.30), mentre Alessandro Aiuti,
responsabile dell'unità di Ricerca clinica pediatrica del
Tiget, 'Istituto San Raffaele Telethon per le Terapie Geniche,
nella sua lectio magistralis
La cura inaspettata, parla di come
I'HIV si sia trasformato da nemico letale a farmaco salvavita
(sabato
28 ottobre, ore 11, modera Anna Zaccheddu).
Di sperimentazione animale, senza ideologie e preconcetti, parlano Roberto Sitia, medico e biologo molecolare, tra i fondatori del Dipartimento di medicina molecolare dell'Ospedale San Raffaele, e Giuliano Grignaschi che da anni si occupa del benessere degli animali, nell'incontro Io le patate le bollo vive (sabato 28 ottobre, ore 18).
Catturare l'impronta del cervello è l'ambizione degli scienziati di tutto il mondo. Le nuove tecnologie aiutano a farlo: ad approfondire questo tema Michela Matteoli, neuroscienziata e coordinatrice del Neuro Center dell'ospedale universitario milanese Humanitas, che nella conferenza Il talento del cervello parla della plasticità cerebrale, cioè la proprietà del cervello di modificare sé stesso, di adattarsi al mondo e di autoripararsi (sabato 4 novembre, ore 17.30). Robert Stickgold e Antonio Zadra, neuroscienziati fra i più noti specialisti mondiali dell'argomento, in Perché sogniamo? propongono invece una teoria innovativa che riconosce il sogno come uno strumento per cogliere il significato di informazioni latenti nella memoria (domenica 5 novembre, ore 15). E ancora del sonno, in particolare quello degli adolescenti, si occupa Luisa De Vivo, neuroscienziata, direttrice del laboratorio su Sonno e Salute Mentale all'Università di Camerino, nella lectio magistralis L'impronta delle notti insonni sul cervello (domenica 5 novembre, ore 16, modera Nicola Nosengo).
L'impronta ecologica, ovvero la misura del consumo delle risorse naturali che produce la Terra dovuta agli esseri umani. Molti gli scienziati che trattano al Festival questo tema da diversi punti di vista: in La transizione ecologica tra crisi climatica e tecnologia l'economista e statistico, ex Ministro del lavoro e delle politiche sociali ed ex presidente dell'Istat Enrico Giovannini, il filosofo ed esperto di bioetica Luca Savarino e l'epidemiologo Paolo Vineis conducono un dibattito sulle strategie scientifiche, sociali e politiche più utili per affrontare le sfide del riscaldamento globale e della riduzione della biodiversità (martedì 31 ottobre, ore 18.30, modera Luca Carra). L'esperto di gestione e pianificazione forestale Giorgio Vacchiano dialoga invece con la fisica del clima Elisa Palazzi sul rapporto sinergico tra salute delle foreste e cambiamenti climatici in Le foreste ci salveranno? (venerdì 27 ottobre, ore 18).
Dalle foreste alle grandi profondità marine: ne parla nella sua lectio magistralis Com'è profondo il mare, Roberto Danovaro, uno dei più influenti scienziati per gli studi di mari e oceani (30 ottobre ore 18.30, modera Roberto Mezzalama).
I fenomeni e le calamità naturali sono nella natura della Terra, ma studiarli e capirne l'origine è essenziale per mitigarne gli effetti: lo spiega Carlo Doglioni, geologo, presidente dell'Istituto Italiano di Geofisica e Vulcanologia, nella sua lectio Impronte dei gradienti della Terra (domenica 29 ottobre, ore 11), mentre Franco Farinelli, geografo di fama internazionale con L'impronta, la Terra, la mappa conduce il pubblico in un'affascinante riflessione su come è cambiata e cambierà la percezione della geografia del Pianeta (sabato 4 novembre, ore 10.30). Il clima sta cambiando: spetta ad Andrea Giuliacci, meteorologo e climatologo, volto tv del meteo, spiegame le conseguenze in Nella peggiore delle ipotesi (giovedi 2 novembre, ore 18, modera Levasio De Cosmo).
Parlando di sostenibilitolità, un tema importante è sicuramente quello del riciclo. Ne sono presentati al Festival due esempi mobili diversi: nella conferenza Salmoni da indossare, un panel composito di relatori che mostra le incredibili applicazioni della pelle del salmone (sabato 28 ottobre, ore 13) e il docufilm Materia Viva, prodotta di Libero Produzioni in collaborazione con Erion Weee, recentemente premiato alla Mostra del cinema di Venezia, in cui si riflette sul complicato rapporto tra uomini, tecnologia e ambiente (sabato 28 ottobre, ore 21).
La parola Intelligenza Artificiale è sulla bocca di tuti. Ma che cosa è veramente? Qual è il rapporto con l'intelligenza naturale? Dove può arrivare? Dobbiamo averne paura? Di tutto questo discutono con il pubblico Angel Canal, biologo specializzato in neuroscienze computazionali e Marco Hernández, fisico, esperto di algoritmi di IA, nella conferenza Convergenza artificiale (sabato 4 novembre, ore 13). E proprio sugli algoritmi, della loro non neutralità e delle relative conseguenze, si esprimono Teresa Numerico, filosofa della tecnologia, e Donata Columbro, giornalista esperta di umanizzazione dei dati, nell'incontro Algoritmo e pregiudizio (giovedi 2 novembre, ore 17.30). Di un'applicazione particolare dell'Intelligenza Artificiale quale la previsione di eventi estremi nel sistema Sole-Terra, si occupa il progetto Aixtreme, sostenuto da Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione CDP e coordinato da Anna Maria Massone, professoressa di Analisi Matematica all'Università di Genova, che è presentato nell'omonima tavola rotonda (domenica 29 ottobre, ore 10.30).
I robot fanno ormai parte della quotidianità, anche se sono diversi da quelli dei racconti di fantascienza. Per esempio, i robot che si indossano per migliorare la qualità della vita di persone che hanno deficit cerebrali: ne parlano Domenico Prattichizzo, ingegnere esperto di robotica a scopo riabilitativo, Simone Rossi, neurologo, neurofisiologo e co-inventore di dispositivi robotici, e Alessandro Bondi, esperto di tecnologie assistive per il recupero funzionale di abilità motorie, nella conferenza Il corpo artificiale (mercoledì 1 novembre, ore 18.30).
La robotica e l'Intelligenza Artificiale sono basate su algoritmi che richiedono calcolatori sempre più performanti. In Computer quantistici, tra mito e realtà, Ilaria Siloi, fisica computazionale, Sabrina Maniscalco, vicedirettore del centro di eccellenza per le tecnologie quantistiche di Helsinki, e Leonardo Quattrucci, il più giovane consigliere del Centro europeo per la strategia politica della Commissione europea, parlano della reale situazione del computer quantistico (domenica 5 novembre, ore 18, modera Leonardo De Cosmo). Anche Antonio Zoccoli, presidente dell'Istituto Nazione di Fisica Nucleare e Michela Milano, esperta di Intelligenza Artificiale, si esprimono sul tema svelando le straordinarie prospettive ma anche le criticità dei nuovi dispositivi di supercalcolo nella conferenza spettacolo Nove volte sette, accompagnati dalle performance della ballerina e attrice Bianca Mastromonaco, dal pianista Umberto Petrin e dallo studio di design multidisciplinare Limiteazero (lunedì 30 ottobre, ore 21).
Non mancano al Festival personaggi ben noti ai navigatori della rete come Beatrice Mautino, autrice e voce del podcast Ci vuole una scienza, che nell'incontro La scienza dei cosmetici presenta il suo nuovo libro che fa luce su ingredienti, bufale e istruzioni per l'uso di prodotti cosmetici (domenica 29 ottobre, ore 18) e Matteo Miluzio, astrofisico che attualmente lavora per la missione spaziale Euclid, che è ben noto al pubblico online per il progetto di divulgazione scientifica Chi ha paura del buio? al Festival con la conferenza spettacolo Interstellar, dedicato al viaggio delle sonde Voyager (giovedi 2 novembre, ore 21).
Torna al Festival dopo lo straordinario successo dello scorso anno il professore di fisica più conosciuto nel web Vincenzo Schettini, per presentare in anteprima il suo nuovo libro sui fisici più pop della storia, nella conferenza spettacolo Ci vuole un fisico bestiale (mercoledì 1° novembre, ore 18). Il fondatore del progetto La fisica che ci piace partecipa insieme ad Andrea Papa, ingegnere di volo del progetto Iride, il nuovo programma spaziale di osservazione della Terra, e alla leggenda della pallavolo Andrea Lucchetta, anche alla conferenza spettacolo Oltre la rete, verso le stelle, che mette a confronto mondi apparentemente lontani come la pallavolo, la fisica e lo spazio (mercoledì 1 novembre, ore 11).
La ricerea scientifica è spesso alla base delle grandi innovazioni tecnologiche e del progresso anche sociale. La superconduttività di alcuni materiali, straordinaria scoperta del secolo scorso, ha permesso la costruzione di grandi apparati di ricerca come l'acceleratore di particelle al Cern di Ginevra e il dispositivo per lo studio della fusione Nucleare del progetto Iter, ma ha anche reso possibile progressi in campo medico, e in altre applicazioni industriali. Lo racconta nella tavola rotonda La tecnologia superconduttiva tra ricerca e green deal, co-organizzata con Asg Superconductors, un panel di protagonisti di eccezione del mondo della ricerca e dell'industria (venerdì 3 novembre, ore 17.30).
Einstein Telescope è la grande infrastruttura di ricerca del futuro rivelatore di onde gravitazionali da realizzarsi in Europa, un progetto di impatto scientifico e tecnologico di livello mondiale, che l'Italia è candidata a ospitare in Sardegna nell'area della miniera dismessa di Sos Enattos. La conferenza spettacolo Il futuro sotto la montagna con Massimo Carpinelli, direttore dell'Osservatorio Gravitazionale Europeo, con lo scrittore Marcello Fois e l'attrice Diana Hobel, spiega di cosa si tratta, ma fa riflettere anche sul suo potenziale impatto sociale in un territorio delicato come quello sardo (mercoledì 1 novembre, ore 21, modera Edwige Pezzulli).
Il più giovane dei protagonisti è senza dubbio Francesco Barberini, 16 anni, nominato dal Capo dello Stato Sergio Mattarella Alfiere della Repubblica Italiana per meriti scientifici e divulgativi, appassionato ornitologo. Insieme a Marco Preziosi, illustratore e artista naturalista, e a Francesco Tomasinelli, fotogiornalista specializzato in scienza e natura, in Ali oceaniche e piume lazzaro porta alla scoperta degli uccelli marini e dei loro supersensi (sabato 4 novembre, ore 15.30).
Le mostre del Festival della Scienza approfondiscono temi scientifici con una prospettiva creativa, stimolando la curiosità e usando nuove tecniche educative. Dagli exhibit ai giochi di squadra, dalle installazioni ai quiz, dai serious game a indagini ed esperimenti guidati: ricercati dagli insegnanti e molto apprezzati dalle famiglie, con un approccio volutamente partecipativo, le mostre e i laboratori rappresentano una componente ampia e prestigiosa dell'offerta del Festival. Sempre rigorosi dal punto di vista scientifico, forniscono occasioni uniche per permettere a tutti di imparare divertendosi. Quest’anno, il programma di mostre comprende 26 esposizioni distribuite in 12 luoghi della città e aperte nei giorni feriali dalle 9 alle 16 e al sabato e nei festivi dalle 10 alle 19, salvo eccezioni riportate sul sito festivalscienza.it. I laboratori del Festival della Scienza sono invece eventi esperienziali e interattivi basati sul coinvolgimento e sulla partecipazione attiva, condotti dagli animatori scientifici.
Come da tradizione Palazzo Ducale si conferma la sede espositiva principale del Festival, che sfrutta tutti gli spazi messi a disposizione dal Palazzo. Nella sala del Munizioniere il Consiglio Nazionale delle Ricerche, in occasione dei suoi cento anni che si celebrano proprio quest’anno, allestisce la mostra Antropocene. La Terra a ferro e fuoco, per ragionare sull’impatto dell’essere umano sul pianeta. Sempre del Cnr l’iniziativa Comics&Science, presente anche quest’anno per raccontare la scienza attraverso il linguaggio dei fumetti: ancora al Munizioniere, l’esposizione Nel blu dipinto di blu, in cui si illustra la storia dei pigmenti nell'arte da un punto di vista chimico e mineralogico, attraverso gli storyboard di Walter Leoni e le tavole a fumetti di Filippo Paparelli, e nel Loggiato Minore la mostra Streghe, pentoloni e super calcoli, in cui i fumetti sono utilizzati per spiegare i modelli matematici e i metodi computazionali.
Nel Porticato di Palazzo Ducale sono ospitate diverse mostre: il percorso espositivo Pattern dell’Istituto Italiano di Tecnologia, dedicato alla percezione umana e artificiale, in cui si riflette sulle potenzialità delle nuove tecnologie per garantire una migliore qualità della vita, l’esposizione Energia sostenibile per il bene di tutte e tutti, a cura di Erg, che si sofferma sui temi della transizione energetica, e l’installazione interattiva multimediale Collisioni dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, per sperimentare che cosa succede dentro un acceleratore di particelle.
Nel Loggiato Maggiore trova spazio l’esposizione I superconduttori verso il green deal, a cura di Asg Superconductors: un percorso per immagini, video e oggetti che ripercorre la storia della scoperta della superconduttività fino ad arrivare alle più recenti applicazioni, come la trasmissione di energia a dispersione zero e nuovi rimedi contro ictus e malattia di Alzheimer. Una mostra è presente anche nello spazio dell’Infopoint del Festival della Scienza, nel Cortile Maggiore di Palazzo Ducale: si tratta di Archeoplastica, il progetto di Enzo Suma molto seguito sui social media, che usa reperti raccolti sulle spiagge italiane e risalenti dagli anni Cinquanta agli anni Ottanta per far riflettere sull’impatto dell’uomo sulla natura.
A due passi da Palazzo Ducale, Palazzo della Borsa quest’anno ospita al centro della Sala delle Grida Trinamica, due opere del maestro Michelangelo Pistoletto, considerato uno degli esponenti italiani più importanti del panorama artistico contemporaneo. L’esposizione, curata da Cittadellarte - Fondazione Pistoletto, comprende i due lavori dell’artista Il simbolo trinamico e QRcode Possession – Autoritratto. Nella Sala del Telegrafo SOILAB. Il mondo nascosto sotto i nostri piedi a cura Re Soil Foundation promuove la conoscenza, la consapevolezza e la tutela di uno dei beni più importanti e sempre più degradati della Terra: il suolo.
Nella zona del Porto Antico di Genova, il suggestivo spazio di Porta Siberia ospita la mostra Raise, il villaggio dell’innovazione, ricca di dimostrazioni e incontri, che consente di prendere consapevolezza di come i robot e l’Intelligenza Artificiale aiuteranno ad affrontare le sfide che riguardano il futuro della sanità e della sostenibilità ambientale, ospitando i protagonisti del progetto Raise (Robotics and Artificial Intelligence for socio-economic empowerment) finanziato dal Ministero dell'università e della ricerca nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Sempre nella zona del Porto Antico, due mostre sono ospitate al Genova Blue District: Invisible di Extemporanea, in cui si può scoprire cosa sono le microplastiche, le loro caratteristiche chimico-fisiche e quale impronta hanno sul pianeta, e Occhio alla Pinna dell’Università di Genova, alla scoperta di una specie in via di estinzione dei nostri mari (Pinna nobilis) che, per la sua tutela, ha anche un progetto europeo dedicato. È inoltre possibile salire sulla motonave Rodi Jet attraccata nei pressi di Ponte Spinola per visitare TracCetacei, un percorso realizzato dal Consorzio Liguria Via Mare che si propone di sensibilizzare il pubblico sull'importanza ecologica di questi mammiferi marini, insegnando come riconoscerli attraverso le impronte che lasciano in mare.
Spostandosi di poco verso ponente, si trovano altre due mostre ospitate all’interno del Galata Museo del Mare: Un sonno bestia, a cura di Ecozoica, che attraverso pannelli illustrati, fotografie e video spiega l’affascinante mondo del sonno nel regno animale, e Le geoscienze si mettono in posa dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, per scoprire attraverso gigantografie e la realtà virtuale le impronte visibili, effimere o permanenti lasciate dagli eventi naturali nell'ambiente. Nell’adiacente Palazzo Metelino, per la prima volta usato come sede del Festival della Scienza, l’Istituto Italiano di Tecnologia, che quest’anno compie vent’anni, propone in anteprima la mostra multimediale Reverse Biology: un’esposizione al confine tra arte e scienza sui rapporti tra robotica e mondo naturale.
Come comunicano tra loro umani e computer? Alla Biblioteca Universitaria di Genova si prova a dare una risposta con la mostra Circuiti invisibili di Curvilinea Società Cooperativa. Sempre negli spazi della biblioteca si trova Light in the dark, con opere fluorescenti e fosforescenti dell’artista Enrico Magnani, curata da Marilena Streit-Bianchi e Kerstin Petrick, che illustrano alcuni aspetti affascinanti e misteriosi della cosmologia, rendendoli accessibili al pubblico grazie a esperienze sensoriali, a testi esplicativi e a strumenti interattivi. Due sono le mostre ospitate da Palazzo del Principe, entrambe dedicate all’osservazione fisica ma anche virtuale del territorio ligure. In Attrazione fatale a cura di Regione Liguria in collaborazione con i Parchi Naturali Territoriali si va alla scoperta delle bellezze della Liguria riflettendo sulla salvaguardia della biodiversità, mentre Il giardino di Thalassa dell’Area Marina Protetta Portofino, grazie all’utilizzo di visori fa osservare lo straordinario patrimonio della biodiversità marina contenuta nel Mar Mediterraneo.
Ritornando verso il centro storico, a Palazzo Reale è possibile visitare la mostra interattiva Diversi da chi?, curata dalla Fondazione Airc che tratta il tema molto attuale dell’unicità biologica, dall’origine della specie umana ai giorni nostri, ed Eventi estremi che lasciano il segno, una mostra multimediale curata dalla Protezione Civile in cui vengono illustrate le tracce che le catastrofi naturali come terremoti, alluvioni e frane lasciano nell’ambiente. Nel cortile di Palazzo Rosso è ospitata la mostra Le impronte rivelate dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, che racconta le impronte lasciate da nove donne e uomini del Novecento che hanno fatto della fisica la loro passione, mentre l’Associazione Amici del Festival della Scienza firma qui l’esposizione Pollini nel vento e nel tempo, un viaggio nella storia dell’aerobiologia e dell’allergologia dall’antichità a oggi.
Il tour attraverso le mostre del Festival non può che terminare al Museo di Storia Naturale Giacomo Doria, dove la mostra Sea Ghosts realizzata da un gruppo di studenti dell’Università di Genova parla ancora una volta di impronte, quelle talvolta indelebili che le attrezzature da pesca lasciano nell’ambiente.
Sono 86 i laboratori della ventunesima edizione del Festival della Scienza, distribuiti in 25 luoghi diversi e aperti nei giorni feriali dalle 9 alle 16 e al sabato e nei festivi dalle 10 alle 19, salvo eccezioni riportate su festivalscienza.it.
Oltre alle molte mostre, Palazzo Ducale ospita anche dieci laboratori. Negli spazi del Munizioniere: Spacecraft Materials, in cui l’Agenzia Spaziale Europea per il progetto Iride fa sperimentare quali sono i materiali migliori per realizzare i satelliti, 3, 2, 1... Skin care!, in cui l’Università di Genova fa entrare nel mondo della cosmetologia spiegando come si crea una preparazione cosmetica, e Che aspetto ha il tuo profumo preferito?, in cui il Consiglio Nazionale delle Ricerche, grazie ad appositi apparati sperimentali, fa vedere l’invisibile, come il profumo, il fiato o il calore.
In Sala Camino, attraverso divertenti sfide scientifiche ed esperimenti dal vivo, i partecipanti a 2023 - Missione Calvino, a cura di Multiversi, devono affrontare una sfida impossibile: salvare i libri di Italo Calvino messi in pericolo da un arrogante intellettuale. Nel laboratorio A caccia di impronte della gravità, presente in Sala Liguria a cura dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e dell’Osservatorio Gravitazionale Europeo – Virgo, è possibile invece provare a identificare onde gravitazionali a partire dai dati reali degli interferometri Virgo e Ligo. Nella Sala delle donne, il Museo delle Scienze di Trento cura il laboratorio ad alto tasso di coinvolgimento sensoriale Paleodetective, in cui porta alla scoperta dell'icnologia, branca della paleontologia che studia impronte, orme e tracce lasciate da animali del passato.
Nella sala della Società Ligure di Storia Patria si alternano tre attività tutte basate sull’approccio del serious game: Possiamo salvare il clima della Terra?, un Monopoli rivisitato che sfida i partecipanti a costruire una città a zero emissioni a cura di Fondazione Cima, il videogioco-laboratorio Gran Sasso Videogame in cui si aiuta l'alieno Zot a tornare sul suo pianeta tra esperimenti e indovinelli nei Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e World Climate Simulation Game, un gioco di ruolo sulla negoziazione climatica a cura di Giorgio Vacchiano. Infine, lo Spazio Kids in the City è riservato ai più piccoli con Il Memory delle particelle del Centro Fermi, che fa conoscere le particelle elementari attraverso le tracce del loro passaggio.
Cinque i laboratori allestiti nella Sala delle Grida di Palazzo della Borsa, di cui quattro sono dedicati all’Intelligenza Artificiale. In Meet Al^2 l'Università di Genova rinnova uno dei laboratori più seguiti del Festival della Scienza 2022: un percorso a tappe che permette ai partecipanti di compiere i primi passi tra i meccanismi dell’Intelligenza Artificiale. Anche il Cnr approfondisce l’argomento in Salviamo l'ambiente con l'IA, in cui si sofferma su addestramento, testing ed elaborazione dell’informazione contestualmente alla cura e alla salvaguardia dell'ambiente naturale e al contenimento dell’impronta ecologica. In Sulle orme del truffatore Rulex Innovation Labs, attraverso una divertente esperienza interattiva invita a diventare detective di un'assicurazione e a distinguere tra un incidente vero e proprio, uno losco e una truffa. Inoltre, il videogioco Sfida all'ultima collisione dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, basato su simulazioni di dati di Lhc, l’acceleratore del Cern di Ginevra, mette in competizione le capacità umane con quelle basate su tecniche di intelligenza artificiale nel compito sfidante di interpretare le tracce lasciate dalle particelle nel loro passaggio. Ma per l’Intelligenza Artificiale servono supercomputer. Di capire come sono fatti queste macchine straordinarie si occupa Se fossi un supercomputer? il laboratorio a cura di Cineca, in cui sono i visitatori stessi a trasformarsi in componenti del computer per risolvere in modo cooperativo un problema complesso.
All’interno della Banca d’Italia si tiene il laboratorio Cyber Risk Escape Room, un gioco a squadre per far prendere consapevolezza delle impronte digitali indelebili lasciate ogni volta che si usa uno strumento informatico. I partecipanti, dopo aver superato una serie di prove, uniscono le forze per aprire il caveau e trovare la cassetta di sicurezza contenente il premio finale. Due i laboratori con sede al Talent Garden ai Giardini Baltimora: All’insequenziamento dell’assassino! con l’Università di Milano Statale a mostrare le tecniche di genetica e biologia molecolare utilizzate in ambito forense e Cianotipie a contatto con Roberto Ghezzi, per scoprire la tecnica fotografica che permette di disegnare erbe spontanee e foglie di alberi e arbusti sfruttando l’azione della luce solare.
La Biblioteca Kora, grazie al supporto del progetto Io Vivo Qui finanziato da Impresa sociale Con i bambini, ospita tre attività gratuite dedicate ai più piccoli. Editoriale Scienza porta Il girotondo del carbonio, laboratorio ispirato all'omonimo libro di Isabella Giorgini che racconta come adottare piccoli e semplici comportamenti per salvaguardare l'ambiente. Sempre legati a Editoriale Scienza sono i protagonisti della serie di racconti I miei primi esperimenti con Bebo e Bice che calcano la scena come marionette nell’omonimo laboratorio. Oltre a essere la protagonista di una collana di libri ispirata ai 17 obiettivi dell'Agenda 2030, Zoe Salvamondo è al centro del laboratorio curato da Cittadellarte - Fondazione Pistoletto in cui si scopre come la salute del mare e della montagna siano strettamente collegate. Al MadLab 2.0 in Ok, il ciak è giusto! si impara a creare storie utilizzando la tecnica dello stop motion, con scenografie e attori costruiti utilizzando materiali di recupero e componenti stampati in 3D.
A Palazzo Bianco trovano casa due laboratori dedicati alla tecnologia: Energivori, a cura dell'Istituto Italiano di Tecnologia, che fa riflettere sull’impatto delle nuove tecnologie nella produzione sempre più sostenibile dell’energia e La fabbrica dei micro-dispositivi a cura dell’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica, che mostra come sono fatti e come si producono i micro-dispositivi elettronici che sono all’interno degli strumenti di uso quotidiano.
Al Centro di Documentazione per la Storia, l’Arte e l’Immagine di Genova a Palazzo Rosso Asl 3 cura Il regno dei funghi: alleati o nemici?, in cui si illustra l’inaspettato impatto dei funghi, che popolano la Terra da molto più tempo di noi. A Palazzo Doria Spinola, il Consorzio di Tutela del Basilico Genovese Dop e il Consorzio di Tutela Olio Dop Riviera Ligure portano un laboratorio prima teatrale, poi di assaggio e infine scientifico su una delle perle della cucina ligure, per una Pesto Science Experience di puro gusto.
Piazza delle Feste si conferma il cuore pulsante dei laboratori del Festival della Scienza, con 22 attività in programma, articolate su temi come la sostenibilità, la salute, l’alimentazione e la chimica.
Otto sono i laboratori a cura degli istituti del Consiglio Nazionale delle Ricerche, a partire da Di che DNA sei?, che consente di percorrere gli step necessari per estrarre il Dna e da Passavo giusto di qua, in cui si va alla scoperta delle tracce cellulari, organiche e termiche e del funzionamento degli strumenti usati per rivelarle. Molti laboratori del Cnr in Piazza delle Feste toccano temi come sostenibilità e ambiente. In Misuriamo il nostro peso sulla Terra una sfida a squadre fa conoscere l’impatto degli esseri umani sul pianeta, individuando quali strategie e comportamenti sono sostenibili, ecocompatibili e rispettosi dell’ambiente. L’evento è sostenuto da Tenova. Sustainable lifestyle: the game è invece strutturato come un serious game, in cui si impara a usare il Life Cycle Assessment per sconfiggere le squadre avversarie, in una gara all'insegna della sostenibilità. L’evento è supportato da Amico&Co. Il caso Crystal Lake, con la scusa di far risolvere un caso di moria di pesci, racconta diversi aspetti della tutela ambientale, mentre in EcoCEO è possibile vestire i panni di un amministratore delegato di un’azienda di microchip, provando ad applicare il modello dell’economia circolare per mettere in atto strategie sostenibili in grado di cancellare l'impronta ecologica. L’evento è sostenuto da Tenova. Dall’economia circolare alla Fisica al cioccolato, che mostra come ogni diversa tavoletta di cioccolato possa insegnare qualcosa di più sulla meccanica dei materiali e sulla frattografia. L’evento ha il sostegno di Coop Liguria. Robot polari, invece, fa scoprire le caratteristiche dei veicoli robotici marini autonomi progettati per operare in ambienti estremi come Artide e Antartide.
Cinque invece le attività curate dall’Università di Genova in Piazza delle Feste, di cui tre incentrate su un affascinante ma sfuggente personaggio: Mr. Footprint. In Alimentare, Watson! i test colorimetrici sono al centro delle indagini per scoprire dov'è tenuto prigioniero, in Al chiaro di luce sono le molte sfumature della fluorescenza dei materiali a dare qualche indizio sul suo nascondiglio, mentre in Tracce di metallo, per trovare Mr. Footprint bisogna riconoscere il metallo ritrovato sulla suola delle sue scarpe. In DeNicheliamo i pomodori, evento sostenuto da Coop Liguria, si va alla scoperta di questo particolare allergene contenuto in uno dei prodotti più presenti nella cucina italiana per imparare a evitarlo, contenerlo o renderlo amico. Infine, un gruppo di ricercatori di UniGe in L'impatto ecologico delle microimpronte presenta la propria ricerca per individuare un’alternativa verde agli attuali processi di microfabbricazione.
Due i progetti realizzati direttamente dall’associazione Festival della Scienza: insieme a Erg Green Energy Makers, un laboratorio in cui i ragazzi si confrontano sulla sfida di rendere la propria azienda redditizia e sostenibile, attraverso la realizzazione di una rete energetica che sfrutti il vento e il sole e, insieme a Italmatch Chemicals, Ricarica le batterie! in cui attraverso esperimenti e giochi interattivi, si scopre che la chimica è essenziale per migliorare la qualità e facilitare il riciclo delle batterie elettriche. In A caccia di sostanze Afet Aquilone fa conoscere il processo di drug checking, che ha l'obiettivo di intercettare e analizzare le sostanze psicotrope non ancora catalogate, mentre nel laboratorio di Alisa Nel segno dei microorganismi si impara a riconoscere i meccanismi delle patologie infettive, con l’obiettivo di facilitare future diagnosi e di sottolineare l’importanza della prevenzione.
In Zucchero & Co, il laboratorio firmato da Eridania Italia e realizzato con Momic e Cooperativa Ossigeno, si esplora la chimica, la composizione e l'origine dello zucchero, per comprenderne le peculiarità e sfatarne i falsi miti. Tra schede didattiche ed esperimenti di fisica, bambini, studenti e appassionati di ogni età possono così scoprire lo zucchero, gli aneddoti e le curiosità che lo caratterizzano e imparare come inserirlo in una dieta corretta. Il laboratorio Del maiale non si butta via niente, curato dall'Istituto Valorizzazione Salumi Italiani, mostra invece come il maiale assolva alla necessità dei giorni nostri di evitare quanto più possibile gli scarti, dalla tradizione ad un mondo più sostenibile. Completano l’offerta di Piazza delle Feste il laboratorio La chimica del Sistema Periodico a cura del Mu-ch, Museo della Chimica che propone esperimenti con protagonisti gli elementi del sistema periodico, seguendo gli spunti che Primo Levi offre nell’omonima raccolta di racconti, In difesa della barriera corallina di Moebeus e Weart che presenta gli effetti del cambiamento climatico sulla barriera corallina utilizzando la realtà virtuale e Scienza a domicilio, con Fablab Unitrento e Associazione Glow ad allestire un laboratorio sperimentale itinerante.
Nella zona del Porto Antico è davvero ricca l’offerta delle attività del Festival della Scienza 2023, all’insegna del vietato non toccare. Alla Calata Molo Vecchio in Sali a bordo di Gaia Blu!, si scopre la nave oceanografica del Cnr che, in occasione del Festival, apre le sue porte a visitatori di ogni età, offrendo l’opportunità di conoscere da vicino il contributo di ricercatori e ricercatrici allo studio e alla tutela del territorio sommerso. Alla Biblioteca Internazionale per Ragazzi Edmondo De Amicis sono ospitati ben quattro laboratori pensati per i più piccoli: Anche i gatti lo sanno, a cura di Giulia Bignami, che fa percorrere un viaggio alla scoperta del comportamento animale partendo dalle illustrazioni dell’artista Laurina Paperina, Indovina chi sono! a cura dell'Associazione Amici dei Boschi che fa entrare in un bosco, alla scoperta delle impronte lasciate dagli uccelli per imparare ad avere una conoscenza rispettosa degli ambienti naturali, Dalle biglie alle meraviglie a cura dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare per conoscere gli atomi anche senza vederli e infine Alla ricerca di bio, promosso dal Centro di ricerca Alimenti e Nutrizione di Roma e dal Centro di ricerca Zootecnia e Acquacultura di Monterotondo, che spiega come si possano costruire piatti salutari per sé stessi e per il pianeta.
Al Genova Blue District si esplorano le profondità del Mediterraneo con il laboratorio Chi ha nascosto il tesoro negli abissi?, in cui si impara a identificare i cetacei attraverso suoni, immagini, e le impronte luminose rivelate da KM3NeT, il più grande telescopio sottomarino mai esistito. L’attività è a cura di Università di Genova, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e Associazione Menkab. A tema con l’ambiente che li ospita, all’Acquario di Genova si trova Io sto con il nostro gambero a cura di Acquario di Genova - Costa Edutainment, che illustra i problemi che le specie autoctone fluviali si trovano ad affrontare, tra competizione con specie aliene e deterioramento ambientale dovuto alla presenza dell’uomo, tema su cui si focalizza anche Architetti del mare della cooperativa Dafne, che analizza in particolare il deterioramento dei coralli. All’interno della nuova Città dei Bambini e dei Ragazzi l’Istituto Italiano di Tecnologia in Non si vede solo con gli occhi racconta modi alternativi di vedere utilizzando gli altri sensi, con quattro attività dedicate a ognuno di questi: udito, tatto, olfatto e propriocezione.
Al Galata Museo del Mare due sono i laboratori a cura dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale: Saper che pesci prendere, che introduce al tema della pesca sostenibile e Quando la scienza dà i numeri, in cui partendo dagli obiettivi dell’Agenda 2030, si gioca a creare un piano progettuale per aumentare la sostenibilità e migliorare l’impatto umano sull’ecosistema. In Storie della storia dell'universo, partendo dai racconti Gli anni-luce e La distanza della Luna delle Cosmicomiche di Italo Calvino, il pubblico deve creare una breve performance sul tema a cui si ispira la storia: dalle distanze nell'universo alla finitezza della velocità della luce, fino alla nascita della Luna. Il laboratorio è a cura dell’Istituto Nazionale di Astrofisica. Ai grandi mammiferi del mare è dedicato il laboratorio Sulle tracce dei cetacei a cura di Associazione Il Porto dei piccoli Onlus e con il supporto di Saar. Infine, in Sviluppi urbani e rischi naturali, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia racconta come l’essere umano ha fortemente influenzato la morfologia dei territori, creando le condizioni per gravi dissesti e l’esposizione a condizioni di elevata vulnerabilità.
Non può mancare quest’anno al Festival della Scienza la Polizia Scientifica della Liguria, che nel vicino Museo Nazionale dell'Emigrazione Italiana insegna a confrontare le impronte digitali, per poi provare a sostenere le conclusioni delle proprie indagini di fronte alla Difesa e al Pubblico Ministero nel laboratorio Tracce ignote da svelare. Nel museo sono inoltre presenti: C'è muro e muro! a cura del Cnr, che mette insieme geologia e architettura facendo toccare con mano i diversi materiali litoidi dell'Appennino Ligure; l’Università di Pisa e la Società Italiana di Scienza delle Costruzioni che in Tutti i segreti degli archi illustrano il funzionamento dell’arco nei suoi elementi essenziali come la forma, la spinta e la chiave di volta e La matematica di Pollicino a cura di Laura Quaini, che propone vari labirinti da affrontare e riconoscere, descrivendo alcuni algoritmi di risoluzione.
Alla Biblioteca Universitaria di Genova, la Fondazione Veronesi in collaborazione con Fondazione Compagnia di San Paolo porta Io Vivo Sano - Inquinamento e salute, un webgame ambientato in una città immaginaria ma molto reale, in cui si va alla scoperta degli inquinanti dell'aria e delle situazioni più rischiose nella vita di ogni giorno. Ritorna al Festival della Scienza anche Comics&Science LAB a cura del Cnr in cui i partecipanti imparano a raccontare la scienza col linguaggio e gli strumenti del fumetto. Due le attività curate dall’Università di Genova in questi spazi: FantaMuseo in cui si può visualizzare e interagire con più di 100 modelli 3D dei beni culturali più significativi dell’ateneo e Insetti e piante della scena del crimine, in cui i partecipanti si trovano in una scena del crimine e devono cercare di risolvere il caso osservando, raccogliendo e interpretando elementi naturali come insetti, foglie, semi e pollini.
A Palazzo del Principe il Parco Naturale Regionale dell'Aveto in Pronti, impronte, via!, con l’aiuto del personaggio del Barone Rampante di Italo Calvino, fa scoprire quali gesti quotidiani adottare per far sì che l’impronta ecologica degli esseri umani sia la più leggera possibile. Invece, a Palazzo Reale l’Istituto Nazionale di Statistica apre una finestra sul mondo ancora poco conosciuto degli open data: nel laboratorio Animating Data è infatti possibile trasformarsi in data scientist per un giorno. Il Cnr insieme a Rome Technopole in Impronte spettrali approfondisce quante informazioni nascoste si possono ricavare dagli spettri luminosi. Imparare giocando: questo il fulcro di Giochiamo con Culturgame!, curato dall'Università di Sassari in cui, attraverso cinque attività di gioco, si sfidano i partecipanti a sviluppare soluzioni game-based per la valorizzazione culturale e scientifica. Sono tre studenti di UniGe, già animatori scientifici del Festival in precedenti edizioni, ad avere progettato Le formule del delitto perfetto, laboratorio in cui è possibile allenare la logica e il ragionamento, necessari per risolvere il caso a partire da una serie di indizi.
Nella nuova sede di Scuola di Robotica l’Università di Genova in Detective Coding guida in un percorso giocoso che avvicina al coding, sfidando a risolvere problemi con un approccio computazionale. L’evento è sostenuto da Leonardo. Invece il Cnr in Giochiamo con le proteine! fa comprendere come vengono prodotte le proteine in una cellula, mediante la lettura e traduzione delle informazioni contenute nel codice genetico. In Qual è il segreto di un navigatore? l’Università di Parma spiega invece come trovare la strada con gli algoritmi, facendosi guidare dalle impronte lasciate lungo il percorso. Infine, Le nostre tracce online è un laboratorio curato dalla stessa Scuola di Robotica, in cui attraverso un’attività in tre fasi i partecipanti costruiscono un’applicazione che parte dalle tracce digitali lasciate.
All’Ex Oratorio di San Tommaso il Cnr in Impressione di colore propone un percorso ludico a tappe, che coinvolge i partecipanti nello studio dei colori e della luce, mentre Che stoffa hanno questi scienziati!? porta alla scoperta delle fibre tessili e dei processi fisico-chimici coinvolti nella loro lavorazione con il Centro per la Documentazione e Tutela della Cultura Biellese, la Fabbrica della Ruota, il Politecnico di Torino, l’Università di Genova e Valentina Armirotti.
Al Museo di Storia Naturale Giacomo Doria il Comune di Campomorone porta Impronte dal passato, attività in cui è possibile riprodurre pitture rupestri come si faceva nella preistoria, usando il carbone per disegnare e poi un tampone per dipingere con i pigmenti. Nel laboratorio Tardigradi (quasi) indistruttibili si possono osservare al microscopio quelli che, probabilmente, sono gli organismi microscopici tra i più curiosi per la loro straordinaria capacità di essiccarsi per resistere a condizioni ambientali estreme. L’attività è a cura del National Biodiversity Future Center di Palermo e dell’Università di Modena e Reggio Emilia.
Meteoriti nel palmo della mano è invece il laboratorio all'Osservatorio Astronomico del Righi in cui è possibile scoprire e toccare con mano meteoriti e altri campioni di rocce. I partecipanti possono inoltre ricostruire l’evoluzione del Sistema Solare e, in caso di condizioni meteo favorevoli, osservare il Sole con il telescopio dell'Osservatorio. All’Orto Botanico dell’Università di Genova, nel laboratorio immerso nel verde Piante antiche che lasciano il segno realizzato insieme all’Associazione Didattica Museale, si va alla scoperta dei fossili viventi, antiche piante osservabili ancora oggi, che possono raccontare una storia fatta di cambiamenti climatici, variazioni del livello marino e di mondi perduti.
Sono più di cinquecento gli animatori del
Festival, gli studenti universitari e i giovani
ricercatori selezionati a
partire dalle candidature ricevute da tutta Italia a cui come
sempre viene affidato il compito di facilitare il pubblico di ogni
fascia di età. Il Festival è per tutti loro un'occasione di
crescita personale, un'esperienza indimenticabile e spesso una
prima occasione di lavoro retribuito, anche grazie al supporto di
Camera di Commercio di Genova. Agli animatori si affiancano gli
ottanta studenti del progetto
OrientaScienza, che anche quest' anno fa parte di
Orientamenti 2023, l'iniziativa di Regione Liguria dedicata ai
giovani e ai temi dell'orientamento.
Gli studenti nell'ambito dei Percorsi per le Competenze Trasversali e per l'Orientamento hanno modo di sviluppare competenze di comunicazione, approfondire le loro conoscenze scientifiche e mettere in gioco le proprie capacità relazionali. Per la prima volta il progetto comprende anche un'iniziativa di Cittadinanza scientifica attiva, rivolta agli studenti più giovani, composta da alcune attività del Festival che per le tematiche trattate possono essere utili ai docenti per introdurre concetti di cittadinanza attiva e responsabilità individuale, pilastri fondamentali per il progresso sociale, lo sviluppo sostenibile della comunità e per la formazione di cittadini consapevoli e capaci di contribuire alla società in modo attivo e responsabile.
Il programma completo del Festival è disponibile sul sito del Festival della Scienza. Attivo il call center gratuito del Festival al numero 010 8934340, per informazioni e prenotazioni. L'acquisto dei biglietti si può effettuare sul sito del Festival (senza necessità di ritiro in biglietteria) e all'Infopoint allestito nel cortile interno di Palazzo Ducale, in cui gli animatori possono fornire anche consigli sulle attività da seguire nel corso della giornata.