Genova, 09/01/2018.
A Genova arriverà il Museo Nazionale dell'Emigrazione Italiana. Dove? Questo è ancora da decidere e valutare. Intanto, la Giunta del Comune di Genova ha approvato l'accordo di valorizzazione per la costituzione della nuova realtà museale. A proporla il sindaco Marco Bucci con gli assessori ai Lavori Pubblici, Paolo Fanghella e alla Cultura Elisa Serafini, che ha dichiarato come si tratti di una struttura importante, in grado di arricchire l’offerta culturale della città.
Da anni si parla di trasferire a Genova, città dalle grandi tradizioni migratorie, il Museo della Emigrazione Italiana (Mei), costituito a Roma presso la sede provvisoria del Vittoriano nel 2009 e attualmente chiuso al pubblico. L'idea era venuta al Ministro della Cultura e Turismo, Dario Franceschini, di concerto con il Ministero degli Affari Esteri.
Questo provvedimento dà il via libera definitivo. Ora, i servizi competenti del Comune di Genova, insieme con l’istituzione Musei del Mare, devono individuare la sede che ospiterà la nuova realtà museale. Si deve tener conto di parametri precisi: ampie sale, un palazzo di pregio storico e architettonico e situato in posizione strategica sia al Galata Museo del Mare - che ospita già il percorso Memoria e Migrazioni, e quindi naturale prologo al Museo Nazione dell’Emigrazione Italiana - sia rispetto ai principali attrattori culturali del centro storico di Genova, come il polo museale di Palazzo Reale.
E i fondi per realizzare il progetto? Nel Patto per la Città, sottoscritto nel novembre 2016, tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Comune di Genova sono stati assegnati due milioni di euro per la realizzazione della struttura. Altri 3 milioni sono stati stanziati dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo nell’ambito del piano strategico Grandi progetti beni culturali - programmazione 2017-2018. Anche la Compagnia di San Paolo contribuirà alla progettazione del nuovo Museo Nazionale dell'Emigrazione Italiana a Genova per un totale di 300 mila euro.
«Genova, storicamente, può essere considerata la capitale italiana dell’emigrazione, sia per i molti concittadini e liguri partiti sin dagli inizi del XIX secolo in cerca di fortuna, sia perché la nostra città era considerata il primo porto di partenza per migliaia di italiani. Ospitare una struttura così importante, oltre a recuperare la memoria storica, arrichisce l’offerta culturale della città», ha detto l’assessora alla Cultura del Comune di Genova, Elisa Serafini.