Lunedì 7 novembre 2022, alle ore 18, presso Palazzo della Meridiana, presentazione del libro Cara Liviuccia. Lettere alla moglie di Giulio Andreotti. Introduce Davide Viziano; intervengono Luca Parodi; Giuseppe De Rita; Serena e Stefano Andreotti; modera Marco Ansaldo.
«Cara Liviuccia, non preoccuparti per me. Ho raramente il
mal di testa piccolo, mentre quello grande l’ho avuto solo sabato
mattina, legato alla cena della notte precedente. Del resto, esiste
la grazia di stato di cui sono testimone ormai da tanti
anni…».
Il mittente di questa lettera del 1960 è Giulio
Andreotti e il destinatario è sua moglie
Livia. È la sorpresa postuma che filtra dalla maschera di
imperturbabilità del personaggio: il potente politico democristiano
scriveva regolarmente, su fatti pubblici e privati, alla moglie,
cui lo legava un profondo rapporto di fiducia, in grado di
infrangere la sua innata riservatezza. Queste lettere, raccolte per
la prima volta a cura dei figli, coprono l’arco di due decenni e
portano alla luce una famiglia sempre gelosamente protetta dal
leader democristiano, che concludeva le missive con la postilla
«baci ai bambini».
Raccontano dei viaggi, dei pranzi e degli incontri con ambasciatori o cardinali, delle riunioni in Parlamento o degli impegni di partito e di quando, in assenza della famiglia, andava a dormire dalle suore sopra le catacombe di Priscilla, sulla Salaria. Le confessioni di De Gasperi, l’ictus di Segni o i retroscena dell’elezione di Montini al Conclave del 1963 si mescolano agli aneddoti sul barbiere di Gronchi a piazza Barberini, alle complicità della vita coniugale o all’orgoglio per i risultati scolastici dei figli. Un intimo e rivelatore spaccato di storia italiana.