Genova, 15/06/2018.
Lo scorso dicembre 2017 la fusione di Teatro dell'Archivolto e Stabile di Genova in un unico ente. A fine gennaio la prima domanda FUS (Finanziamento Unico per lo Spettacolo) congiunta per il triennio 2018-2020 in cui la nuova realtà teatrale, forte di 4 sale e due importanti storie sulla scena italiana, si candidava allo status di Teatro Nazionale (sono 8 in tutto, mentre il Piccolo di Milano è un'istituzione a parte). Nomina puntualmente arrivata dal Mibact a fine marzo 2018. Quindi si è passati dal timido abbonamento congiunto - ricordate Numero zero - al cartellone della scorsa stagione Insieme 2017-2018, per entrare ora a tutti gli effetti nella fase di rodaggio con il cartellone 2018-2019: il primo in cui le anime artistiche di due realtà, le loro poetiche e i diversi sguardi sul palcoscenico si intersecano.
L'intento per ora sembra orientato a creare armonia intorno alle alterità, lasciando che il tempo crei una nuova identità. Si tiene dunque insieme il teatro di prosa classico: con un Don Giovanni di Molière del regista Valerio Binasco (Corte 22-27 gennaio), la nuova produzione (coprodotto con i Teatri Nazionali di Napoli e della Toscana) a firma di Marco Sciaccaluga del John Gabriel Borkman di Henrik Ibsen (Corte 6-18 novembre); ma si guarda anche ai linguaggi del nostro tempo con Bestie di scena di Emma Dante (20-22 marzo, alla Corte), ricci|forte impegnati in Easy to remember sull’opera poetica di Marina Cvetaeva (Duse 8-9 marzo), per arrivare a Deflorian e Tagliarini che con Il cielo non è un fondale riflettono sul concetto stesso di rappresentazione (Duse, 15 -16 marzo); passando per il monologo di Elio Germano, La mia battaglia in cui un attore manipola gli spettatori (Modena 15-17 marzo) e, dopo il successo dell’anno passato, una personale sulla compagnia Carrozzeria Orfeo: Cous Cous Klan (Modena 2-3 aprile), Animali da bar (Modena 4-5 aprile) e Thanks for Vaselina (Modena 6-7 aprile). Tre novità dai protagonisti del teatro di narrazione: L’abisso di Davide Enia, su Lampedusa e le tragedie del Mediterraneo (Modena 5-8 dicembre); La lista di Laura Curino, per ripercorrere la storia di Pasquale Rotondi, che salvò 10.000 opere d’arte dai nazisti (Duse 15-17 febbraio); e In nome del padre in cui Mario Perrotta indaga il rapporto padri-figli nelle famiglie millennials (Duse 27-31 marzo).
Ancora classici ma in riscritture che puntano a scardinare modelli e codici interpretativi tradizionali: si va da Giorgio Barberio Corsetti che affida Le rane di Aristofane allo stile comico di Ficarra e Picone (Corte 20-25 novembre), a uno Shakespeare ricollocato nelle atmosfere di una Sardegna primordiale con il Macbettu di Alessandro Serra, Premio Ubu 2017 come miglior spettacolo, al Modena (29-31 marzo); fino a Giuseppe Cederna inTartufo nell’adattamento di Roberto Valerio (Modena 21-23 marzo), e a il regista Marco Tullio Giordana a confronto con il capolavoro di Eduardo Questi fantasmi! (Corte 29 gennaio – 3 febbraio). A cui si aggiungono tre produzioni intorno a Pirandello: Enrico IV portato in scena da Carlo Cecchi (Modena 15-19 gennaio), Così è (se vi pare) con Filippo Dini e Maria Paiato (Duse 5 - 10 febbraio) e una riscrittura in forma di monologo di Sebastiano Lo Monaco Io e Pirandello per un’autobiografia teatrale (Corte 27 novembre - 2 dicembre). Tra i classici del contemporaneo Samuel Beckett è ripreso da Glauco Mauri e Roberto Sturno che, per la prima volta, affrontano Finale di partita (Duse 11-16 dicembre). Tra i classici del teatro italiano Mistero buffo di Dario Fo in una personale rilettura di Ugo Dighero (Mercato 2-6 ottobre) e Colpi di timone di Govi, diretto e interpretato da Jurij Ferrini (Corte 27 dicembre-3 gennaio).
Tra le voci della scena internazionale spiccano solo due nomi: Peter Brook con The Prisoner, scritto e diretto insieme a Marie-Hélène Estienne (Modena 11-13 aprile) e Andrej Konchalovskij, il pluripremiato regista russo che, per festeggiare il centenario della nascita di Ingmar Bergman, rielabora Scene da un matrimonio (Corte 14-19 maggio). Non un lavoro nuovo, piuttosto la ripresa di una collaborazione, quella con Marcial Di Fonzo Bo e Elise Vigier della Comédie del Caen che, dopo l’anteprima della stagione 2017-2018 al Modena, ripropongono M come Méliès, ispirato al pioniere del cinema Georges Méliès (Corte 9-21 ottobre). Due sole anche le proposte legata al linguaggio della danza: Petruska di Virgilio Sieni (Modena 23 novembre) e Tempesta di Aterballetto (Corte 6-7 dicembre).
Una stagione di 67 spettacoli serali, di cui 20 produzioni, a cui si aggiungono le rassegne di teatro ragazzi Domenica che storia! e Sabato a Teatro rivolte alle famiglie e alle scuole, nel periodo delle Feste Circumnavigando Festival con tre diversi spettacoli internazionali (Duse 8 dicembre e Modena 27 e 29 dicembre); e le varie attività culturali che i due enti avevano da anni creato a corollario dell'attività di palcoscenico: incontri nel Foyer; il percorso laboratoriale con gli studenti delle scuole superiori condotto da Elena Dragonetti quest'anno al lavoro su Tuo per sempre (Mercato 28-30 marzo) ispirato all’Otello di Shakespeare; le Lezioni di storia in collaborazione con la Casa Editrice Laterza, quest’anno dedicate al tema dei Romanzi nel tempo; e Teatro e Noir, un ciclo di conferenze ideato da Angelo Pastore e Marco Salotti realizzato grazie al sostegno di Slam.
Per quanto riguarda le produzioni, sono due adesso i registi del Teatro Nazionale: Marco Sciaccaluga e Giorgio Gallione a cui si affianca per le produzioni di teatro ragazzi Giorgio Scaramuzzino. Proseguendo nel suo lavoro drammaturgico votato a portare le parole della letteratura in scena ibridate da musica e danza, Giorgio Gallione ha in cartellone due nuove produzioni e una ripresa. Il primo nuovo lavoro è Alda. Diario di una diversa (Duse 24 ottobre – 11 novembre), dedicato alla vita e alle opere della poetessa Alda Merini che vede protagonista Milvia Marigliano insieme a un gruppo di danzatori della compagnia di Giovanni Di Cicco; quindi Tango del calcio del rigore, per affrontare il rapporto tra calcio e potere con Neri Marcorè (Modena 19 febbraio – 10 marzo), ma anche Il grigio – Reading, un recital dal capolavoro di Gaber e Luporini, presentato in una prima fase di studio mettendo alla prova il talento d'attore di Elio (Duse 3-5 ottobre). Infine, la ripresa di Spoon River, tratto da Edgar Lee Masters e Fabrizio De André, (Modena 7-24 maggio). Oltre a Ibsen con Gabriele Lavia, Laura Marinoni e Federica Di Martino, Sciaccaluga guiderà gli allievi del Master della Scuola di Recitazione nell'esercitazione La favola del Principe Amleto, (Duse 30 gennaio – 3 febbraio) e il riallestimento de Il Gabbiano di Anton Cechov (Corte 26 febbraio – 3 marzo), che ha debuttato nella stagione 2016/17. Una novità e una ripresa anche per Giorgio Scaramuzzino che riporta sul palco Razza di italiani! (Mercato 7-18 novembre) ma cura anche Peter, un nuovo lavoro ispirato al bambino volante di James Matthew Barrie, coprodotto con la Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani di Torino.
Tra le nuove produzioni in cartellone anche Salomé di Oscar Wilde con Eros Pagni e Gaia Aprea (Corte 9-20 gennaio) per la regia di Luca De Fusco, che debutta in prima assoluta al Teatro Grande di Pompei il 21 giugno in una nuova collaborazione per il triennio 2018-2020 tra i Teatri Nazionali di Genova e Napoli e il Festival di Pompei. Poi è prodotto dal Teatro Nazionale di Genova anche Alichin di Malebolge di Enrico Bonavera, un Arlecchino alle prese con l’Inferno dantesco (Modena 14-20 dicembre). E si parla di ripresa anche per un'altra produzione dello Stabile del 2016 quella di Tindaro Granata con il suo Geppetto e Geppetto (Mercato 16-20 ottobre) in cartellone anche con il monologo Antropolaroid (Mercato 9-14 ottobre).
Sempre all'interno della sfera produttiva, come ormai da anni, alcune delle mises en espace della Rassegna di Drammaturgia Contemporanea approdano in cartellone si tratta di Pezzo di plastica di Marius von Mayenburg, per la regia di Simone Toni (Mercato 23-27 ottobre), L’arbitro di Dio di Robert Farquhar, diretto da Alberto Giusta (Modena 6-11 novembre) e Sangue matto di Nurkan Erpulat e Jens Hillje, per la regia di Elena Gigliotti (Mercato 27 novembre - 1 dicembre). Si parla di ripresa anche per Eracle (Mercato 20-24 novembre), l'esercitazione degli allievi del Master della Scuola di Recitazione, diretto da Massimo Mesciulam, recentemente presentato anche a Mosca.
Il scrittura teatrale contemporanea è rappresentata anche da una serie di ospitalità: Una bestia sulla luna di Richard Kalinoski, complessa vicenda familiare sullo sfondo del genocidio armeno, con Elisabetta Pozzi (Modena 23-25 ottobre); Poker, commedia di Patrick Marber in una produzione del 2008 per la regia di Antonio Zavatteri (Duse 28 dicembre-5 gennaio); Maria Callas Master Class del drammaturgo americano Terrence McNally con Mascia Musy (Duse 21-24 febbraio); Buon anno, ragazzi, una scrittura ibrida a quattro mani tra Francesco Brandi e l’estro visivo di Raphael Tobia Vogel sull’incapacità di esprimere i propri sentimenti (Duse 1-3 marzo); e Il penitente, scritto dal Premio Pulitzer David Mamet nel 2016 in scena con Luca Barbareschi e Lunetta Savino (Corte 12-17 marzo).
Qualche filo rosso emerge in altri spettacoli ospiti, per esempio quello che lega teatro e letteratura e che porterà sul palcoscenico Franco Branciaroli ne I miserabili, in un adattamento di Luca Doninelli dal romanzo di Victor Hugo (Corte 5-10 febbraio); Raffaella Azim in La lunga vita di Marianna Ucrìa da Dacia Maraini, per la regia di Daniela Ardini (Duse 13-18 novembre); con Ragazzi di vita (Corte 12-17 febbraio) la regia Massimo Popolizio lavora sull'adattamento da Pasolini di Emanuele Trevi per riportarci nelle borgate romane (Premio della Critica, Ubu e Le Maschere al regista ); ispirandosi al romanzo di Igiaba Scego La mia casa è dove sono Emilia Marasco e Carla Peirolero elaborano la storia su un cast multietnico (Mercato, 30 gennaio-3 febbraio).
Oppure l'altrettanto classico dialogo tra teatro e cinema: dal film di Elio Petri La classe operaia va in Paradiso per la regia di Claudio Longhi (Corte 23-28 aprile); Massimo Dapporto è al centro di due spettacoli: Un borghese piccolo piccolo, dal libro di Vincenzo Cerami ma anche celebre film di Mario Monicelli (Corte 18-23 dicembre) e in Un momento difficile di Furio Bordon (Corte 19-24 febbraio), sul tema dell’invecchiamento dei genitori; tema che ricorre anche ne Il padre di Florian Zeller, con Alessandro Haber, un anziano genitore malato di Alzheimer (Corte 5-10 marzo). Si rifà a un film, La stoffa dei sogni di Gianfranco Cabiddu, anche L’isola dei sogni, il nuovo spettacolo della compagnia gli Scatenati del carcere di Marassi, diretto da Sandro Baldacci (Corte 9-14 aprile).
Teatro e musica con Pino Petruzzelli accompagnato da Mauro Pirovano e dal musicista Alessandro Pipino per un'incursione nel mondo di Cervantes con Don Chisciotte (Duse 10-20 gennaio); Chet! (Modena 8-13 gennaio), spettacolo concerto con Paolo Fresu diretto da Leo Muscato presente in stagione anche con lo spettacolo su Don Milani Vangelo secondo Lorenzo, (Modena 11-14 marzo) e Odissea. Un canto mediterraneo (Corte 26-31 marzo), in cui Sergio Maifredi si circonda di musicisti come Mario Incudine e Peppe Servillo; confermata anche l'ormai storica Acoustic Night di Beppe Gambetta (Corte 9-12 maggio) e il concerto di Mauro Negri con l’Orchestra Filarmonica di Sampierdarena (Modena 28 maggio).
La nuova stagione aprirà il sipario delle 4 sale solo il prossimo ottobre, nel frattempo però è ancora in corso la Rassegna di drammaturgia contemporanea con Le solite ignote (fino al 16 giugno alla Piccola Corte), Il cerchio rosso di Vitaliano Trevisan (fino al 23 giugno alla Sala Mercato) e L'angelo di Kobane di Henry Naylor (dal 20 al 30 giugno alal Piccola Corte). Intanto è già partita la campagna abbonamenti in promozione sino al 14 luglio (in biglietteria e online tramite i siti vivaticket.it e happyticket.it) e per l'estate il Teatro Nazionale di Genova collabora a un progetto ideato da Pino Petruzzelli Liguria delle Arti, sostenuto dalla Regione Liguria (verrà presentato a fine giugno), che intende unire teatro e storia dell’arte in una migrazione interna al territorio alla scoperta dei tesori nascosti che andrà avanti fino alla fine di agosto.
Di Laura Santini