Martedì 13 giugno alle ore 18.30 a Palazzo Tursi, nella sala di Rappresentanza, in via Garibaldi, organizzato dall’Associazione GOG - Giovane Orchestra Genovese, in collaborazione con EPR – European Paganini Route e con il patrocinio del Comune di Genova, viene presentato il libro Elogio dei diritti e dei doveri culturali. A difesa della democrazia di Monica Amari, con prefazione di Alfonso Celotto e postfazione di Marta Cerioni, editore Rubbettino (2023).
Ne discuteranno, coordinati da Nicola Costa, presidente di GOG e di EPR, Vittorio Coletti, professore emerito di Storia della lingua italiana presso l’Università di Genova e consigliere dell’Accademia della Crusca, e Lorenzo Cuocolo, professore ordinario di Diritto pubblico comparato presso l’Università di Genova e docente di Diritto costituzionale ed europeo oltre che docente di Diritto pubblico presso l’Università Bocconi di Milano.
Ignorati, mai citati e raramente insegnati i diritti culturali, a cui si affiancano in modo simmetrico i doveri culturali, appartengono alla famiglia dei diritti umani. La Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo (1948) li affianca ai diritti economici e sociali (art.22), ritenendoli indispensabili per la dignità e lo sviluppo della personalità di ciascuno di noi. Eppure nessuna Costituzione, neanche quella italiana, li riconosce come una categoria autonoma. Perché?
Il testo di Monica Amari, nel cercare di analizzare e spiegarne le motivazioni si chiede se la conoscenza può e deve essere riconosciuta un diritto collettivo e venire tutelata da un Garante? Il processo che sta avvenendo all’interno della società dimostra come sia necessario ipotizzare un modello di Stato dove la generazione, l’accessibilità e la redistribuzione delle conoscenze devono diventare l’obiettivo primario, al di là di qualunque credo politico o qualunque ideologia.
Rifacendosi a Norberto Bobbio, per il quale i diritti nascono quando devono e possono nascere, porre la questione del riconoscimento dei diritti e dei doveri culturali all’interno dei principi fondamentali della Costituzione, lì dove si parla di solidarietà (art. 2) e di eguaglianza (art. 3), può offrire nuove visioni in una società trasformata dal paradigma digitale, dai flussi migratori e dalla transizione ecologica. Oggi appare necessario diventare consapevoli che solo ripensando una Italia fondata sul sapere, sulla ricerca, sulle competenze e sul merito si può, e si deve, proteggere la libertà e la democrazia creando un’opinione pubblica preparata ed informata.
Monica Amari, saggista e studiosa di politiche culturali, ha promosso il Movimento per il riconoscimento dei diritti e dei doveri culturali.
Tra le sue ultime pubblicazioni si ricordano:
Cultural Rights as Recognition of the Right to Cultural Identity, in “Migration and Cultural Rights” in Inclusive societies. A textbook for interdisciplinary migration studies, University of Akureyri, 2020; Elementi di progettazione culturale. Metodologia e strumenti per il rispetto dei diritti culturali (2017); La sostenibilità culturale: un nuovo paradigma, in “Diritti culturali e nuovi modelli di sviluppo. La nascita dell'Osservatorio sulla sostenibilità culturale", Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli, 2016; Manifesto per la sostenibilità culturale. E se, un giorno, un ministro dell’economia venisse incriminato per violazione dei diritti culturali? (2012).
È presidente di ARMES Progetti, un network di ricercatori indipendenti.