La settima sezione è dedicata a Orazio Gentileschi e Roma criminale. Nei primi del Seicento, molti dei processi che si celebrano nei tribunali romani vedono il coinvolgimento di artisti. I pittori usano qualsiasi mezzo, anche illecito, per diffamare i propri colleghi ed ostacolare leloro carriere, arrivando anche ad assalirli e sfregiarli. I quadri esposti in questa sala sono la testimonianza più fulgida dello straordinario talento di Orazio Gentileschi, che troviamo coinvolto in alcuni di questi processi, soprattutto a fianco di Caravaggio. Con lui per alcuni anni collabora, come è avvenuto mentre sta dipingendo il San Francesco e l’Angelo, da lui coglie alcune atmosfere, come sinota nell’atteggiamento malinconico del David al cospetto della testa del gigante Golia. Ma forse è nella Salita al Calvario che Orazio rielabora l’eredità di Caravaggio, con il taglio ravvicinato che deriva dal metodo inaugurato dal Merisi. In questa comunità di maestri Antiveduto Gramatica svolge un ruolo fondamentale: è sua una delle botteghe dove i giovani Orazio e Caravaggio hanno mosso i primi passinella professione di pittore, lasciando poi il loro segno indelebile in molte chiese e palazzi di Roma.
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