La prima sezione è dedicata alla Giovinezza e maturità di Artemisia. La carriera di Artemisia è aperta e chiusa dallo stesso soggetto: la scena biblica in cui Susanna, mentre fa il bagno, viene avvicinata da due uomini – un vecchio e un giovane – che la minacciano didiffamarla in pubblico se non accetta di giacere con loro. La storia ha un lieto fine, perché il profetaDaniele li smaschererà, ma i pittori sono sempre stati interessati a rappresentare il momento piùdrammatico, quello della proposta indecente e del rifiuto da parte della ragazza. Il dipinto diPommersfeld, datato 1610, è considerato il primo quadro di Artemisia, realizzato sotto la supervisione del padre Orazio mentre la versione di Brno (1649) si inserisce nell’ultima parte della carriera della pittrice: l’inizio e la fine sono segnati da una donna che subisce una violenza, deve difendersi da un’accusa infamante e si ritrova sola a combattere contro gli uomini. Una coincidenza straordinaria, una metafora dell’intera vita di Artemisia, moderna Susanna, che in questi due quadri dimostra come evolve il suo stile nel corso di quasi quarant’anni di attività, da Roma a Napoli. La sua tavolozza diventa sempre più cupa, l’organizzazione dello spazio sempre più consapevole, la rappresentazione dei corpi più sicura. La luce, dalle tonalità tenui prese in prestito da suo padre Orazio, lascia il posto ai contrasti in chiaro scuro assorbiti da Caravaggio, il maestro di cui nel corso del tempo Artemisia diventerà l’erede femminile più autorevole. Questa sezione offre al pubblico la possibilità di abbracciare in uno sguardo l’intero percorso artistico diArtemisia, dagli esordi alla maturità, attraverso il confronto tra due capolavori realizzati in fasi diversedella sua vita: la Susanna e i vecchioni (1610) delle Kunstsammlungen Graf von Schönborn di Pommersfelden, prima opera documentata, datata e firmata da Artemisia, dove si può rintracciare ancora l’intervento di suo padre Orazio, e la Susanna e i vecchioni (1649 circa) della Moravská Galerie di Brno in Repubblica Ceca, dipinto dalla sola Artemisia trent'anni dopo, quando la protagonista della scena manifesta un’espressione più consapevole e capace di opporsi alla colpevole seduzione maschile.
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