"La visione dell’infanzia di McCurry è variegata e diversificata, come i bambini di tutto il mondo. Ma, a prescindere da dove punta il suo obiettivo, il filo conduttore è questo: finché ci sono bambini c’è speranza. McCurry usa la sua macchina fotografica non per fornire una vivida testimonianza di chi sono e dove si trovano, ma con il desiderio di evocare speranza per l'umanità", afferma Owen Edwards, critico fotografico. Grazie alla sua straordinaria capacità narrativa, ogni immagine è un vero e proprio capitolo di storia che diventa una finestra sulla vita dei soggetti catturati dall’obbiettivo, capace di esprimere l’essenza e la passione, in questo caso, per i bambini, di cui riesce a trasmettere la genuinità e la spensieratezza di esseri puri. "C'è della bellezza nel modo in cui i bambini giocano, e nel modo in cui imparano. Nonostante le scarse risorse a loro disposizione, si divertono saltando, correndo, nuotando, mostrando sempre curiosità, felicità, adattabilità, resilienza. La loro capacità di trovare gioia nelle circostanze più difficili ha del miracoloso e si rivela perfino in situazioni di conflitto e povertà" dice, Ziauddin Yousafzai, padre di Malala, attivista pakistano.
"Dopo la mostra in occasione del centenario della nascita di Calvino, Palazzo Ducale inaugura una nuova grande esposizione che proseguirà fino all'anno prossimo "Children". Un titolo esemplificativo proprio a distanza di pochi giorni dalla Giornata Mondiale dei Diritti dell'Infanzia e dell'adolescenza. Una doppia occasione per ricordare che i bambini devono essere protetti e i loro diritti assicurati e resi concreti. Diritti che non sono invece garantiti a tutte le latitudini e soprattutto in un momento storico come l'attuale. E sono proprio i giovanissimi i protagonisti di questa bellissima esposizione dove McCurry ancora una volta è in grado di raccontarci l’indicibile attraverso i viaggi compiuti in tutto il mondo dove ha incontrato piccoli essere umani che affrontano condizioni di vita disumane. Ritratti intensi, paesaggi mozzafiato, volti di bambini che raccontano tutta la drammaticità della guerra e dell’esistenza e restituiscono il senso di vicende umane terribili. Vite ai margini di chi abita l’inferno raccontato con una dignità, uno stupore e una poesia rare, afferma Jessica Nicolini, Coordinatrice delle politiche regionali in Regione Liguria. Sicuramente la mostra offre uno spunto di riflessione che chiama in causa tutti noi sulle responsabilità che abbiamo verso le giovani generazioni. La mostra, realizzata con la collaborazione di Defence for Children International, è un'occasione importante per tutti coloro che decideranno di visitarla, per immergersi negli sguardi dei protagonisti colti senza paura e con una grande fierezza e carpire il messaggio che arriva da quelle foto. È un'opportunità preziosa visto che si tratta della prima mostra tematica in Italia dedicata all'infanzia, perinterrogarci sul presente e sui noi stessi grazie ad un grande interprete e osservatore del nostro tempo".
"Saluto con piacere la mostra Steve McCurry Children, una straordinaria esposizione che vuole essere un viaggio nell'infanzia, un'opportunità per incontrare piccoli esseri umani che affrontano condizioni diverse ma che parlano un linguaggio nel quale tutti possiamo riconoscerci - commenta la consigliera delegato del Comune di Genova, Barbara Grosso - Ogni immagine della mostra cattura l'essenza e la passione dei bambini, trasmettendo la loro capacità di trovare gioia nelle circostanze più difficili, quali lo sfruttamento del quale spesso sono vittime. Credo sia importante sensibilizzare il pubblico su questo tema e sottolineare l'importanza di garantire i diritti dei bambini in tutto il mondo".
"Palazzo Ducale propone un'altra straordinaria mostra fotografica - sottolinea il presidente di Palazzo ducale Fondazione per la Cultura, Beppe Costa - negli spazi che hanno ospitato l’esposizione dedicata a Letizia Battaglia, sarà protagonista fino al 10 marzo l'arte di Steve McCurry, uno degli autori contemporanei più conosciuti e iconici, che torna a Genova affrontando un tema particolare: l’infanzia in tutte le sue declinazioni geografiche e sociali. Lo fa, come sempre, con una sensibilità poetica e una capacità narrativa che lo hanno reso popolare in tutto il mondo. La collaborazione con Defence for Children International permette inoltre di intrecciare le immagini con la prospettiva proposta dalla Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell'adolescenza. Questo fortunato "incontro" si inscrive nella tradizionale attenzione che la Fondazione per la Cultura riserva alle tematiche sociali, consapevoli che il nostro ruolo debba essere quello della crescita della coscienza civile di una comunità".
"Un viaggio anche nel ricordo della propria infanzia, e uno spunto di riflessione circa la responsabilità che abbiamo verso le nuove generazioni, nella consapevolezza che il sogno di un futuro più giusto dipende dalle azioni del nostro presente. McCurry, che durante la sua lunga carriera ha spesso rivolto il suo sguardo ai giovani di tutto il mondo, è da pochi anni diventato padre e l’irruzione della piccola Lucia nella sua vita, gli offre nuovi spunti d’indagine e di affettuosa osservazione, dedicati a questo mutevole e affascinante universo", sottolinea Biba Giacchetti curatrice di mostra. A Genova le immagini dell'autore, con la collaborazione di Defence for Children International, si incontrano con il linguaggio e la prospettiva proposta dalla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Questo fortunato incontro, grazie ai contesti sempre evocati da ogni scatto di McCurry, aiuta a suggerire come ogni bambina e bambino, seppur lontano, riguardi anche noi e la nostra responsabilità di adulti.
"L'arte di McCurry, il suo sguardo profondo, rappresentano una straordinaria opportunità per divulgare e far conoscere la Convenzione Onu sui diritti dei bambini e delle bambine: uno strumento ancora poco utilizzato ma in realtà fondamentale per tradurre la teoria in fatti concreti”, aggiunge Pippo Costella direttore di Defence for Children Italia. "Questa mostra è un esperimento nato dalla volontà di cominciare ad approcciare il mondo di McCurry nella sua totale profondità. Ogni immagine in mostra è frutto di una ricerca stratificata ed è solo una delle tante possibilità di racconto che arriva allo sguardo del pubblico; in questo percorso, per la prima volta, si ha la possibilità di esplorare ciò che di solito è nascosto come il processo creativo di un grande artista. Da qui la necessità di ampliare i materiali visivi e soprattutto le modalità di fruizione" evidenzia Peter Bottazzi Art Director di mostra. "Nasce così un progettoespositivo e artistico che passo dopo passo si smaterializza e diventa sempre più ipnotico e impalpabile; in cui le foto stampate, piano piano, stanza dopo stanza, lasciano il posto a moltissime altre immagini sedimentate negli anni e mai esposte prima attraverso l’utilizzo di video proiezioni. I video dialogano in una maniera sorprendente e nuova con gli scatti in mostra coinvolgendo il pubblico in un viaggio inedito. Scavare per 'portare alla luce' materiale meraviglioso e unico, un’idea progettuale che invita più che mai a immergersi nelle profondità dell’universo delfotografo americano".