«Simonetta Cattaneo Vespucci ha fatto la storia dell’arte italiana e noi non ne conoscevamo nemmeno l’esistenza - spiega l’assessore alle Pari opportunità Francesca Corso - e già questo è un aspetto molto interessante. Un volto che è stato raffigurato in quello che è forse il più celebre dipinto italiano, la Venere di Botticelli (insieme alla Gioconda di Leonardo), e che spesso è tornato raffigurato come canone di bellezza. Una bellezza tutta genovese, strappata alla vita troppo presto e che in questo spettacolo torna a vivere attraverso la lente di diverse forme artistiche che faranno luce su un personaggio in grado di ispirare ancora oggi a distanza di secoli dalla sua nascita. Questo spettacolo sarà anche un’occasione preziosa per conoscere la storia di una donna che si è intrecciata con la storia della nostra città, due bandoli della stessa matassa che invitiamo a scoprire sia venendo a teatro sia visitando le nostre strade».
«Simonetta Cattaneo - dice Silvana Zanovello, critica teatrale e giornalista, autrice del testo - era la modella raffigurata da Botticelli nel suo celebre quadro “La nascita di Venere”. La sua immagine nel corso dei secoli è diventata icona indiscussa dell’arte, simbolo della bellezza e dell’eterna giovinezza. Nello spettacolo la donna cerca le ragioni della propria fama, ripercorrendo la sua vita. Un’esistenza che non è stata soltanto fiorentina, come immaginano i più: l’infanzia e l’adolescenza di Simonetta Cattaneo si sono svolte sullo sfondo di Genova e della Liguria. Simonetta cerca sè stessa entrando nello spirito delle donne che l’hanno conosciuta, sia a Firenze sia a Genova: a cominciare dalla madre Maria Vittoria Spinola e dalla sorella maggiore Battistina, moglie del duca di Piombino. La storia e la cultura dei luoghi che l’hanno vista bambina sono nello spirito di questo testo, e sono anche una delle ragioni del suo fascino. Lo spettacolo si svolge palazzo San Giorgio, all’epoca uno dei gangli della finanza e dell’economia europee».
Testo e fonti storiche di Silvana Zanovello. Ideazione e regia di Consuelo Barilari. Interpreti Viola Graziosi e Graziano Piazza. Regia filmati: Consuelo Barilari e Paola Settimini. Consulenza storico biografica di Giovanna Strano.
Sotto il cielo di Venere. L’identità di un Mito
di Silvana Zanovello
produzione
Schegge di Mediterraneo / Festival dell’Eccellenza Femminile
Progetto e regia Consuelo Barilari
interpreti Viola Graziosi
in video Graziano Piazza
costume Giorgio Armani
Produzione filmato Marta Bifano
musica originale Goblin
progetto sonoro Hubert Westkemper.