Contenuto in collaborazione con Palazzo della Meridiana
Genova, 21/12/2023.
Da giovedì 12 ottobre 2023 a domenica 28 gennaio 2024, la splendida cornice di Palazzo della Meridiana, a Genova, ospita la mostra Itadakimasu. Piccole Storie Nascoste nella Cucina degli Anime, ideata e prodotta da Vertigo Syndrome, col supporto di Palazzo della Meridiana, e curata dal food influencer Sam Nazionale, conosciuto sui social come @pranzoakonoha, in collaborazione con la scrittrice Silvia Casini. Una nuova avventura per Palazzo della Meridiana che, dopo numerose mostre dedicate all'arte in Europa, scopre il lontano Oriente.
In Giappone il cibo non è semplicemente un pasto, ma un rifugio dell'anima, una fonte di crescita personale e di connessione umana. I visitatori di Itadakimasu saranno invitati ad esplorare il profondo legame tra cultura, animazione e piaceri gastronomici, andando a scoprire storie nascoste e preziosi segreti della tradizione nipponica.
A guidarli in questo mondo segreto, saranno i manga, gli anime, i capolavori del cinema d’animazione firmati da maestri come Hayao Miyazaki, Eichiro Oda e Masashi Kishimoto, che hanno contribuito a far conoscere in Occidente - e a rendere così famose in tutto il mondo - pietanze come il ramen, gli onigiri e i bentō, con i loro sapori, le loro forme e i loro profumi. Tutto questo attraverso riproduzioni fedelissime di piatti, realizzate appositamente in grandezza naturale, grazie alla peculiare tecnica giapponese dello shokuhin sampuru, ma anche meravigliose illustrazioni ispirate dai cartoni animati e dai film più amati, create appositamente per la mostra da Loputyn, BlackBanshee, Virginia Foti, Davide Gerardi e Lucia Mattioli, nonché pannelli video che mostrano, in forma di tutorial, come preparare queste famose ricette.
Ad accoglierli all’inizio del percorso espositivo, i visitatori troveranno in tutta la sua maestosità Inari ilkami, ovvero la divinità giapponese del raccolto, dell’agricoltura, della fertilità e della prosperità, al quale potranno porgere un’offerta simbolica come riso, fagioli, cerali, fiori o frutta, considerata tra i doni più preziosi.
Dopo aver presentato al pubblico le sue messaggere, le splendide volpi bianche che popolano l'arcipelago nipponico, ilkami introdurrà i suoi ascoltatori al percorso che li aspetta, raccontando loro la storia del Giappone e della sua cucina, basata sul rispetto della natura e distinta inwashoku, l’arte culinaria tradizionale, eyoshoku, quella consumata quotidianamente ai giorni nostri, nata in Epoca Meiji, quando il Paese aprì le sue porte alla cultura occidentale. Sullo sfondo di questa prima sala illustrazioni che rievocano personaggi di anime come Sailor Moon, La città incantata di Miyazaki, Inuyasha e Your Name, le cui protagoniste, non a caso, sono tutte sacerdotesse deikami.
Gli offerenti saranno poi chiamati a pronunciare la formula rituale itadakimasu, che dà il titolo all’esposizione, non solo un ringraziamento ma un’espressione di gratitudine e riconoscenza verso il cibo e la sua linfa vitale. Adesso, il viaggio all’interno della mostra può iniziare.
La sala dei bentō. Come iniziare la giornata quando sei in Giappone. Ogni mattina, nel Paese del Sol Levante, mamme, giovani, studenti e lavoratori si svegliano presto per preparare il bentō, il tipico porta pranzo giapponese, solitamente a base di riso, ma ricco di cibi prelibati e nutrienti come fritti di carne e pesce, polpette e tamagoyaki sistemati con grande cura. Il bentō deve essere raffreddato, purgato dei liquidi e impiattato nella maniera più estetica e pratica possibile: prepararlo è a tutti gli effetti un rito, che affonda le sue radici centinaia di anni fa.
Itadakimasu. Piccole Storie Nascoste nella Cucina degli Anime, in un allestimento che ricostruisce un tipico food train di un ristorante giapponese e il piano di una cucina domestica, ne propone diverse varianti: quelli per bambini, con forme di animali o creature kawaii e quelli resi immortali dai grandi film d’animazione, come quello del Mio vicino Totoro di Hayao Miyazaki, una pellicola iconica, amatissima da più generazioni o quello da Suzume, l’ultima fatica di Makoto Shinkai.
Dei tutorial pratici mostreranno inoltre come realizzare le divertenti mele intagliate a forma di coniglio, chiamate Bunny Apples, gli onigiri, le celebri polpette di riso triangolari, e i tako-wurstel, i wurstel a forma di polpo che spopolano nei bentō di grandi e piccoli, oltre a trucchi delle mamme giapponesi che sanno rendere deliziosa da vedere anche una semplice omelette.
Le feste in Giappone: i Matsuri estivi e lo street food. Non sarebbe lo stesso, il Giappone, senza le grandi feste estive che ogni anno attirano nelle città enormi folle di persone e trasformano le strade in tripudi di colori e suoni. A chi non c’è mai stato, l’esposizione permetterà di respirarne l’atmosfera, grazie ad una sala espositiva in cui saranno ricreate le tipiche bancarelle di street food, vere protagoniste di questi festival, con le loro prelibatezze: qui troverete i takoyaki, le polpette di polpo simbolo di Osaka, le korokke, crocchette di patate e carne, le coloratissime granite kakigori, i taiyaki, snack a forma di pesce, e ancora i temarizushi tipici della festa di Tanabata, la festa delle stelle e dei desideri, che celebra il ricongiungimento delle divinità Orihime e Ikoboshi, secondo la leggenda separati dalla Via Lattea. A rendere ancora più speciale la sala saranno le decorazioni tradizionali e i tanzaku, strisce di carta colorate alle quali i giapponesi affidano i loro desideri che anche i visitatori potranno scrivere e consegnare alla Principessa Orihime. Insomma, entrare in questo ambiente sarà a tutti gli effetti come passeggiare nelle strade di Kyōto in occasione della meravigliosa festa di Tanabata.
Il percorso espositivo prosegue poi con una piccola sala dedicata alla festa per eccellenza, il Natale, e ai suoi piatti tipici: il Kentucky Fried Chicken, divenuto popolare in Giappone a seguito di una sorprendente campagna pubblicitaria degli anni Settanta e la Christmas Cake, che ha persino ispirato una celebre emoji. In tutti gli anime in cui compaiono scene natalizie, i personaggi sono intenti a consumare una di queste due pietanze, come ad esempio le due protagoniste di Nana, opera della mangaka Ai Yazawa.
Hanami, la fioritura dei ciliegi. Come in tutte le mostre firmate Vertigo Syndrome, non poteva mancare una sala esperienziale e immersiva e questa volta si è scelto di dedicarla ad un periodo cruciale dell’anno, probabilmente il più importante nella tradizione nipponica, quello di Hanami: la fioritura dei ciliegi sakura in primavera. Un momento carico di valenze culturali e simboliche, dove si celebra l’armonia della natura e si ringrazia per la vita e anche per la morte. A tutti coloro che non hanno mai avuto la fortuna di assistere a questo spettacolo della natura, Itadakimasu permetterà di farlo: sotto una pioggia di petali ricreata con giochi di luci e ombre, i visitatori godranno del loro pic-nic sotto gli alberi, proprio come fanno i giapponesi tra marzo e aprile, o contemplare lo sbocciare dei fiori nella sua forma più pura, da soli o in compagnia.
«È difficile forse, per chi non ha mai visto un anime, comprendere l’emozione di provare appetito per un piatto che, all’apparenza, è solo disegnato», afferma il food influencer Sam. «Cosa ci provoca tutto quel languorino? Perché, se il nostro personaggio anime preferito mangia, anche noi all’improvviso sentiamo il desiderio irrefrenabile di farlo? E come mai abbiamo fame di qualcosa che non sappiamo spesso nemmeno esattamente cosa sia? Questo è un grande mistero… o forse, tutto sommato, è un mistero piccolo, ma che apre la porta a infinite riflessioni sulla cultura più affascinante che la civiltà umana abbia generato: quella del Sol Levante».
«Con itadakimasu», continua Sam, «mi sono posto l’obiettivo di trovare una risposta a queste domande, prendendo le tavole dei maestri dell’animazione nipponica e utilizzandole per costruire, con l’aiuto sapiente di Vertigo, un mondo animato vivo e quanto più immersivo possibile. Quello che i piatti animati ci raccontano è una storia di tradizioni antiche, lezioni di vita, emozioni che sanno fare battere il cuore tanto ad un bambino quanto ad un uomo o una donna adulti. Il mio desiderio più sincero è che i nostri visitatori, usciti dalla mostra, possano aver vissuto per qualche momento nel loro anime o manga preferito, e se avranno provato questa sensazione anche solo per un istante, giuro che sarò la persona più felice al mondo».
«In generale, cinema e gastronomia sono interconnessi», afferma la scrittrice Silvia Casini. «La settima arte è piena di suggestioni olfattive. Infatti, non è un caso se tutte le pietanze presenti negli anime siano esteticamente invitanti. Offrono un’esperienza multisensoriale, che ci restituisce una quotidianità familiare attraverso piccoli gesti, che vanno dal borbottio di una zuppa in pentola al taglio perfetto delle verdure e così via. In buona sostanza, Miyazaki, Hosoda, Shinkai e tanti altri ci rammentano che il cibo è rappresentazione di una cultura, specchio di un mondo. E la mostra Itadakimasu ha proprio l'obiettivo di sottolineare l’amore che i personaggi degli anime emanano quando sono tra i fornelli o quando degustano un certo piatto. Ogni dettaglio diventa così un pretesto per saldare e trasmettere il forte legame tra cibo e memoria, tra gusto ed emozioni, per apprezzare l’unione familiare o tra amici, restituendo significato alla sacralità dell’esistenza. Ogni pasto è un chiaro segno dell’intima comunione tra società giapponese e arte culinaria, intesa non solo come appagamento dei desideri primari, ma soprattutto come gioia sensoriale».
Silvia Casini è coautrice del volume Itadakimasu, edito da Trenta Editore, a corredo della mostra. Tra le pagine è possibile scoprire altre curiosità sul mondo gastronomico giapponese collegato a manga e anime. In omaggio a tutti i visitatori un piccolo ricettario sulla cucina degli anime con le creazioni culinarie ideate dal curatore della mostra e da lui spiegate passo passo.
«La contaminazione cultural-gastronomica è evidente in questa esposizione che fa della cucina l’elemento fondante», spiega il vice presidente della Regione Liguria Alessandro Piana, «rievocando con completezza e dinamicità i piatti della tradizione giapponese sino a coinvolgere pubblici diversi con show cooking, interviste, laboratori, presentazioni e proiezioni. Mi complimento per l’idea e la realizzazione con Vertigo Syndrome, i curatori e Palazzo della Meridiana. Questo Palazzo dei Rolli con la sua programmazione di eventi è sempre più importante per Genova nell'offerta culturale a partire dalle azioni dedicate al territorio sino ai viaggi come questo nell’Estremo Oriente».
Dietro alla mostra dedicata al food giapponese negli anime e nei manga c'è il brand Vertigo Syndrome. Chiara Spinnato e Filippo Giunti sono i creatori di questa realtà: «Il successo delle nostre precedenti mostre a Monza e Bologna, hanno confermato quello che pensavamo: se sei abbastanza bravo da raccontarla come qualcosa di emozionante e interessante, una mostra può attirare persone che solitamente non visitano mostre perché le associano alla noia. La nostra missione è far uscire sorpreso, divertito e felice soprattutto chi è stato trascinato da qualcuno a visitare controvoglia una delle nostre mostre. Ci prendiamo cura di rendere l'esperienza affascinante e coinvolgente per ogni visitatore, rendendo il tema della mostra interessante anche per chi non è un appassionato, un esperto o uno specialista del tema». Di seguito i tanti eventi collegati alla mostra Itadakimasu a Genova.
Mostra Itadakimasu a Palazzo della Meridiana: gli eventi collaterali
Un ricco calendario di eventi collaterali alla mostra è in programma per tutta la durata dell'esposizione:
Ulteriori informazioni e aggiornamenti sul sito di Palazzo della Meridiana.