The Dreamers - I sognatori sono Matthew (Michael Pitt), Isabelle (Eva Green) e Theo (Louis Garrel), protagonisti del film di Bernardo Bertolucci con cui lunedì 8, 15 e 22 gennaio 2024 (ore 19 e 21.30) al cinema Ariston di Genova (vico S. Matteo 14, tel. 010 2473549) prosegue Il cinema ritrovato. Classici ritrovati in prima visione, rassegna organizzata dalla Cineteca di Bologna e ospitata a Genova da Circuito. Il film, vietato ai minori di 14 anni, è proiettato in versione originale inglese con i sottotitoli in italiano. È stato restaurato in 4k nel 2023 da Cineteca di Bologna in collaborazione con Recorded Picture Company presso il laboratorio L'Immagine Ritrovata, a partire dal negativo originale del 2003. Il restauro è stato realizzato sotto l’egida della Fondazione Bernardo Bertolucci.
Matthew, Isabelle e Theo sono tre ventenni che s’incontrano a Parigi nel 1968, in un luogo molto particolare: la Cineteca Nazionale. Matthew è uno studente americano in trasferta per imparare il francese. Isabelle e Theo sono due gemelli dal carattere forte ed estroso. Tra i tre scatta qualcosa e, complice il fatto che i genitori dei due siano fuori città per un mese, Matthew si trasferisce a casa loro. Il giovane americano, educato in maniera rigida e tradizionale, si trova travolto dalle particolari dinamiche che si creano con i due fratelli. Alla base di questo rapporto c’è la passione per il cinema e per l’arte che li accomuna, ma anche una certa tensione erotica che ben presto si rivela. Voraci di film e di vita, imparano ad amare seguendo i grandi capolavori della storia del cinema. Per Bertolucci l’arte del citare ha la stessa dignità di un’educazione sentimentale.
«Noi dicevamo spesso - dice Bernardo Bertolucci - che avremmo voluto dare una macchina da presa a chiunque. Io lo penso ancora, così ognuno potrebbe raccontare il proprio, di Sessantotto […] Il film è diretto più ai giovani, che allora non c’erano. Vorrei avere una macchina del tempo per poterli condurre in quell’epoca. Io non sono interessato ai film prettamente storici, non avevo intenzione di fare un docu-drama: volevo, piuttosto, dare vita a un contagio e dire ai ragazzi di oggi che, se era giusto ribellarsi allora, lo è anche adesso. Nel film, la politica viene dopo la libertà e il sesso perché il ’68 non era solo politica. Alle assemblee e agli slogan volevo aggiungere ciò che sentivamo allora. I ragazzi del mio film incontrano la politica le rare volte che escono in strada, o meglio quando la strada - e la politica - irrompono nella casa, alla fine del loro percorso comune. Prima di tutto, nel '68 c’erano tante emozioni: un mix di cinema, sesso, rock’n’roll, le prime canne e poi, ovviamente, la politica».
I tre protagonisti hanno posato come modelli per una campagna pubblicitaria di Giorgio Armani chiamata proprio “Dreamers”.