Alla scoperta della ex Cava dei Camaldoli: a Genova un trekking dall'aspetto lunare tra i forti Richelieu e Monteratti

A questo punto l'escursione potrebbe essere terminata, ma se ci si lascia il lago della ex Cava alla propria destra, si incontra il sentiero che conduce in circa un'ora di cammino alla sommità del Monte Ratti e all'omonimo forte. Il percorso è semplice, anche se leggermente in salita ed è caratterizzato da larghi tornanti che salgono verso la cima, in un'alternanza tra passaggi in un fitto bosco e punti più panoramici, verso la città. Non ci sono particolari difficoltà, ma in caso di pioggia nei giorni precedenti l'escursione, le foglie e il fango rendono la camminata poco agevole e piuttosto scivolosa. Alla fine del sentiero ecco sorgere il Forte Monteratti, che fu edificato tra il 1831 e il 1841 dal Governo Sabaudo, per difendere dagli assedi nemici proprio questo rivilievo, che si trova ad un'altezza modesta, poco meno di seicento metri sul livello del mare, alle spalle di Marassi e Bavari. Si tratta di un'imponente struttura lineare, completamente costruita in pietra, la cui facciata principale guarda direttamente alla città. L'interno è visitabile, anche se in stato di totale abbandono, tra vegetazione selvatica e strutture in rovina. Sulla strada del ritorno si possono trovare i resti di una struttura cirolare in pietra, da cui si gode una vista mozzafiato di Genova e del Monte Fasce.

Per tornare indietro si percorre esattamente il percorso a ritroso, oltrepassando nuovamente la ex Cava, ma tralasciando totalmente Forte Richelieu, per poi fare ritorno al capolinea del bus numero 67 oppure alle macchine parcheggiate lungo la via che porta all' Istituto Piccolo Cottolengo Di Don Orione. L'intero percorso è di circa 10 km, con un dislivello di circa trecento metri, senza particolari difficoltà.

Di Paola Popa

vai alla pagina iniziale o vai alla pagina precedente

Argomenti trattati

Newsletter EventiResta aggiornato su tutti gli eventi a Genova e dintorni, iscriviti gratis alla newsletter