Genova, 06/02/2019.
È da sempre il simbolo di Zena, un totem alla genovesità con vista sul mare e decenni di storia alle spalle. Ha da poco compiuto gli 890 anni dalla costruzione e, con i suoi 117 metri di altezza, è il faro più alto del Mediterraneo, al secondo posto in Europa. Eppure oggi, nonostante i numerosi eventi che propone, è ancora difficilmente raggiungibile e troppo al di fuori del tessuto culturale cittadino. È la Lanterna di Genova, da marzo 2018 entrata a far parte del circuito del Museo del Mare, accanto al Galata, alla Commenda di Prè e al Museo Navale di Pegli. Buone notizie per tutti i genovesi: c'è un progetto in accordo tra Comune di Genova e Mu.Ma. per rilanciare la Lanterna e valorizzarla ancora di più. Ne abbiamo parlato con l'Assessore alle politiche culturali del Comune di Genova Barbara Grosso e la Presidente del Museo del Mare, Nicoletta Viziano.
A Barbara Grosso: In che cosa
consiste il progetto di rilancio della Lanterna di
Genova?
«La Lanterna di Genova ha un grande
bisogno di essere valorizzata, di essere
raccontata in maniera diversa ed essere vissuta. Il Comune sta
lavorando su alcuni progetti che restituiranno
l'immagine della Lanterna come simbolo della
Superba. Per raggiungere l'obiettivo, bisogna attrarre
più cittadini e turisti, lavorare sulla gestione degli orari e
aumentare le giornate di apertura del complesso. Nel 2018, la
Lanterna ha avuto più di 20mila visitatori, con un
aumento del 35/40% di affluenza rispetto al 2017, il tutto con
aperture in due soli pomeriggi nel weekend.
L'associazione che gestisce gratuitamente la Lanterna, la
Fondazione Labò, organizza per 8
ore alla settimana molte attività per i più giovani: stiamo
lavorando sulla gestione del personale per garantire
un'apertura più ampia».
A Barbara Grosso: Come è nato il
progetto?
«Qualche mese fa, un'associazione
privata mi ha chiesto se fosse possibile impegnare una somma di
denaro su un polo culturale per creare un percorso di
collegamento tra più poli culturali a Genova. Ho pensato
subito alla Lanterna, perchè nella mente di cittadini e turisti è
ancora pensata come un luogo lontano e non collegabile con altri
poli culturali. Parlando con la presidente del Museo del Mare,
Nicoletta Viziano, abbiamo pensato di lavorare
insieme su questo progetto. La mia idea è quella di
inserire in un unico contenitore tutti i tasselli
culturali di Genova: chi viene a visitare Genova, che sia
turista o genovese, deve poter seguire un percorso e non visitare
in modalità random. Perchè
non inserire, in questo percorso, musei, musica,
teatro e botteghe storiche?».
Nicoletta Viziano, il 2018 è stato
un anno importante per il Mu.Ma. con l'acquisizione del
complesso monumentale della Lanterna. Come avete pensato di
ampliare l'immagine della Lanterna? Quali sono i progetti in
cantiere? Quali i costi per un progetto di questo
tipo?
«Abbiamo cercato di attuare il progetto del finanziamento
direttamente dal Mit (Ministero delle Infrastrutture e
Trasporti) e dal Mibact (Ministero dei Beni e delle
Attività Culturali): 1 milione di euro, stanziati in 4
anni, destinati proprio al restauro e recupero della
Lanterna. Per anni la Lanterna non è stato un sito
turistico, fino all'apertura nel 2004. Ma ha bisogno di
manutenzione. Un esempio? Per assurdo, la Lanterna di
Genova, ad oggi, non ha un parafulmine, ecco
perchè durante i temporali, i fulmini si scatenano
sull'edificio. Di questi stanziamenti, sono già stati assegnati
400mila euro e siamo già riusciti a lanciare il
bando e assegnare i lavori: nel 2019
partirà la prima parte dei lavori, che si concluderà in
autunno. Ma, come dico sempre, i soldi sono l'ultimo problema:
l'importante è avere ben chiaro un progetto e un obiettivo
comune da raggiungere».
A Nicoletta Viziano:
E come si intende procedere?
«Avremo
poi altri 600mila euro, già a budget, da
poter spendere. Oltre ai lavori di manutenzione straordinari al
parafulmine, vogliamo pensare anche ad un riallestimento
museale. In fondo, oltre ai 170 gradini e la vista
mozzafiato dalla Lanterna, i visitatori del complesso
vogliono anche conoscerne la storia. Con il direttore del
Mu.Ma, Pierangelo Campodonico, abbiamo già pensato ad un
riallestimento. Durante i lavori, la Lanterna rimarrà comunque
accessibile e visitabile. Abbiamo poi affiancato la
Fondazione Labò per la gestione quotidiana della
Lanterna, poiché non prendendo finanziamenti pubblici ha
alcuni problemi di gestione: grazie alla Compagnia San Paolo, nel
2018 sono riusciti ad ottenere un finanziamento di circa
100mila euro per restaurare lo stemma della
Lanterna e implementare la segnaletica con indicazioni
verso il monumento».
A Nicoletta
Viziano: Quanto è
importante la segnaletica nel rilancio della
Lanterna?
«Fortunatamente, i 20mila visitatori di cui abbiamo parlato sono
sempre riusciti a trovare la Lanterna, ma non è cosa da
poco riuscire a raggiungerla. Durante l'ultima
domenica del mese, viene organizzata la visita guidata
Ti Porto alla Lanterna, sempre sold out:
la gente è interessata alla Lanterna, ma ha questo grande problema
di non sapere come arrivarci. Come Museo del Mare abbiamo
affiancato Labò parlando direttamente con Stazione
Marittima, dove parte la passeggiata».
A Nicoletta Viziano:
Quali sono le problematiche che potrebbero complicare il
progetto?
«Il problema è che la passeggiata, con i lavori
all'elicoidale e del nodo di San Benigno, è stata
interrotta. Oggi, a causa dell'abbattimento delle
barriere architettoniche, la Lanterna non è facilmente
raggiungibile. Fortunatamente, ancora prima del passaggio di
gestione della Lanterna al Mu.Ma, si è riusciti a creare un
raccordo: con la macchina si può raggiungere il piazzale
della chiamata e da lì riprendere la passeggiata. Ma di fatto,
oggi, la passeggiata non può partire dal Terminal
Traghetti. È un problema, soprattutto per i disabili, ma
banalmente anche per le famiglie con il passeggino».
A Nicoletta
Viziano: Ci sono
altri progetti per migliorare l'accessibilità alla
Lanterna?
«Sì. Vogliamo creare anche un percorso turistico pedonale
che dal Galata Museo del Mare, con 200mila visitatori
l'anno, porti questi ultimi a visitare anche la
Lanterna di Genova. Qui il problema, già
segnalato all'assessore ai lavori pubblici Fanghella, riguarda
via Buozzi: con il cantiere del parcheggio di
interscambio, il marciapiede è interrotto. Il risultato è che i
visitatori, arrivati alla Stazione Marittima, sono costretti ad
attraversare, passare davanti al Palazzo del Principe senza poi
avere la possibilità di riattraversare. Stiamo lavorando per
fare in modo che i visitatori possano continuare il
percorso dallo stesso lato della strada. Se tutti questi
problemi venissero risolti, i visitatori potranno usufruire non di
un semplice percorso, ma di una vera e propria caccia ai tesori
di Genova».
Assessore Grosso: Nel
riallestimento del Museo della Lanterna si partirà dalla
multimedialità? Lei ha più volte sottolineato come un museo debba
aprirsi sempre di più al digitale per essere ancor più
condivisibile...
«Certamente. Vogliamo
riallestire il museo partendo dal digitale: i
musei al giorno d'oggi vanno migliorati in questo senso,
parallelamente alla storia che un museo può raccontare. Solo così
un museo diventa davvero un'esperienza unica».
A Nicoletta Viziano: La
valorizzazione della Lanterna passerà anche attraverso una
comunicazione via web e social? In che modo?
«Credo che la forza della Lanterna sia proprio legata ai social. Ed
è interessante notare come dei 20mila visitatori della
Lanterna, i genovesi ricoprano una piccola parte di
percentuale. La verità è questa, abbiamo nel cuore la
Lanterna, ma poi non la visitiamo. Con l'assessore Grosso
dobbiamo cambiare questo trend e spingere i genovesi a
conoscere la Lanterna di Genova vivendola».
Di Fabio Liguori