Il mercato italiano
Nonostante le incertezze politiche internazionali, per il florovivaismo italiano il trend degli ultimi anni è stato positivo, facendo superare nel 2022 i tre miliardi di euro di valore della produzione, grazie al lavoro di oltre diciassettemila aziende e quarantacinquemila ettari di terreno coltivati (fonte Istat).
L’Italia è la seconda potenza esportatrice europea del prodotto orto-florovivaistico con oltre 1,2 miliardi di euro (nuovo record nella serie storica), con un andamento in crescita, in linea con il trend positivo della produzione, che garantisce il saldo positivo della bilancia commerciale. «ANVE - Associazione Nazionale Vivaisti Esportatori, l’Associazione degli imprenditori agricoli florovivaisti operante a livello italiano ed internazionale», ha sottolineato il presidente Luigi Pagliani, «ha accolto con piacere l’invito di Euroflora. Rinnoviamo convintamente il nostro contributo alla realizzazione di una delle principali floralies europee, sicuri che grazie alla collaborazione tra associazioni, enti e aziende Euroflora rappresenti una valida occasione per valorizzare e promuovere il florovivaismo, un’eccellenza del made in Italy troppo spesso messa in secondo piano».
La Liguria a Euroflora 2025, quattromila aziende e qundicimila addetti.
«Regione Liguria sarà protagonista ad Euroflora 2025», afferma il vice presidente con delega all’Agricoltura Alessandro Piana, «focalizzandosi sulla sostenibilità ambientale come elemento di ulteriore qualità delle produzioni florovivaistiche liguri. Per raggiungere questo risultato, le aziende liguri stanno impiegando tecniche e tecnologie innovative, unite a una selezione varietale sempre più attenta alle esigenze dell’ambiente. Elevatissima qualità del prodotto, ricerca, tradizione e sostenibilità fanno sì che la Liguria per le produzioni floricole sia stabilmente ai vertici con 435,6 milioni di euro, quale seconda potenza produttiva del mercato italiano forte di circa quattromila aziende produttrici e quindicimila addetti. Per questo nella rassegna floreale per eccellenza, Euroflora, verrà dato spazio alla preservazione della biodiversità e al valore storico della nostra floricoltura, tenendo conto che oggi un fiore su tre in Italia è realizzato in Liguria. La produzione, per oltre l’ottanta per cento è destinata all’esportazione, ed è uno dei simboli con cui siamo universalmente conosciuti nel mondo».
Lo scenario internazionale, la funzione di Floralies ed Expo
«AIPH, l’Associazione Internazionale dei Produttori Florovivaisti, ha approvato oltre cinquanta Esposizioni Orticole Internazionali dal 1960 a oggi», ha sottolineato nel suo intervento il presidente Leonardo Capitanio. «Questi eventi si sono svolti in tutto il mondo e sono stati visitati da decine di milioni di persone. Vi partecipano Paesi di ogni area del mondo che condividono la floricoltura come espressione di eccellenza. In un mondo che si urbanizza e che combatte contro il cambiamento climatico, le Expo mettono in luce come le piante e il paesaggio possano aiutare le città ad adattarsi e a rimanere vivibili in futuro. Ogni Expo è progettata con un tema speciale e lascia un’eredità già prefissata». «Le Expo», ha aggiunto Capitanio, «possono far parte della rigenerazione di intere aree cittadine, creando parchi e cambiando fondamentalmente il modo in cui le persone apprezzano e interagiscono con la natura. Euroflora ha giocato un ruolo importante nello sviluppo delle Esposizioni Orticole Internazionali ed è diventata nota in tutto il mondo per le sue esposizioni ispiratrici di nuove tendenze e il suo impegno nel condividere lo scopo dell’AIPH, come campione mondiale per il potere delle piante. AIPH è orgogliosa di aver approvato Euroflora 2025 e non vede l’ora di vederla andare avanti con forza».
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