Wild Horse Watching: i cavalli selvaggi dell'Aveto. Il progetto e le escursioni

©Paola Marinari

Contenuto in collaborazione con Wild Horse Watching

Genova, 03/05/2024.

È nello spericolato compromesso tra mare e montagne della Liguria che vivono ancora le tradizioni più antiche, gli angoli più selvaggi e inaspettati che il nostro Paese custodisce. Un tesoro da custodire gelosamente, come ogni buon ligure farebbe, ruvidi e poco inclini all'accoglienza. Ma non questa volta… questa volta la Liguria vi racconta una storia di libertà, una storia di sopravvivenza e di lotta.

La storia dei Cavalli Selvaggi dell'Aveto

Lontani dalla folla della costa si nasconde un tesoro prezioso, che va cercato, esplorato e conosciuto con rispetto e curiosità. Anche se a breve distanza dal mare, dalle 5 Terre e da Portofino, la zona del Parco Naturale Regionale dell'Aveto mostra i tipici caratteri alpini. Ci troviamo lungo lo spartiacque Ligure-Tirrenico, che si estende tra i comuni di S. Stefano d’Aveto, Rezzoaglio, Borzonasca, Mezzanego e Ne. Qui le zone di crinale, lasciano spazio ai prati e pascoli, alle immense faggete, alternandosi alle zone umide palustri, lacustri e riparie testimoni della storia geologica di questi luoghi.

È tra queste montagne, sopra queste valli che potreste veder volare una rara coppia di aquile reali, o scorgere le tracce del lupo, importante anello degli equilibri degli ecosistemi tornato ad abitare in questi luoghi. Qui la storia dei cavalli selvaggi dell'Aveto trova le sue radici, nel territorio dove vivono da sempre.

La tradizione dell'allevamento equino si perde infatti nella notte dei tempi, da quando i cavalli aiutavano l'uomo nel lavoro nei boschi, trascorrendo l'estate in montagna e l'inverno nelle stalle. I cavalli hanno lavorato (e alcuni lavorano ancora) in queste valli, ma non solo: tutta la storia dell'umanità è stata scritta in punta di zoccolo. Al cavallo dovrebbero andare la nostra gratitudine e il nostro rispetto, in memoria di una storia condivisa e lontana.

I nostri selvaggi, rimanendo orfani del loro proprietario circa una trentina di anni fa, si sono trovati a fronteggiare la natura, in una zona di Appennino in cui gli inverni sono spesso rigidi. Sicuramente non è stato facile questo passaggio, ma la natura ha insegnato loro a cavarsela in qualunque situazione, adattandosi all'ambiente e scegliendo le zone più favorevoli in tutte le stagioni. L'etologia e l’ecologia di questa piccola popolazione sono paragonabili a quelle dei cavalli selvaggi d'America e della Mongolia e rappresentano pertanto, in Italia, un'unicità e una risorsa naturalistica preziosa per lo studio e l’osservazione di animali ormai estinti in natura e per il rapporto con l’ambiente e la conservazione dell’habitat.

Se la natura ha insegnato loro come fronteggiare gli eventi naturali, l'esperienza gli ha insegnato a diffidare dell'uomo che spesso ne ha minacciato la libertà e la sopravvivenza. Purtroppo l’intolleranza umana, testimoniata dalla fucilazione di due capi nel 2009, limita anche le possibilità di trovare un giusto equilibrio con la vita rurale, che necessita comunque delle condizioni ottimali per lo svolgimento dell’attività di agricoltura e pastorizia.

Il progetto ''Wild Horsewatching I Cavalli Selvaggi dell’Aveto®''

In difesa delle sorti e della libertà di questi cavalli, a sostegno del valore ecologico-naturalistico rappresentato dal branco selvaggio, nel 2010 nasce il progetto ''Wild Horsewatching I Cavalli Selvaggi dell’Aveto®''. L'obiettivo delle due fondatrici, Evelina Isola e Paola Marinari, è sempre stato quello di trasformare un problema in una risorsa. Un obiettivo che oggi trova il consenso delle Istituzioni, in primis di Regione Liguria.

Una forma nuova di turismo ecosostenibile come risposta alle catture e all’eradicamento è sembrata la strada giusta da intraprendere. L’esperienza di osservazione in natura, l’horsewatching, ha permesso di far conoscere fuori dai confini del Parco questa realtà unica in Italia, un vero e proprio laboratorio a cielo aperto sul processo di “rewilding spontaneo” che le nostre aree naturali stanno vivendo.

Attraverso il rewilding, che è un approccio conservazionistico attivo, i ritmi naturali e il ritorno della fauna consentono la ripresa di habitat più selvaggi e più ricchi di biodiversità. È un approccio che mira a ripristinare le associazioni di specie perdute dando loro spazio per prosperare, attraverso il miglioramento delle popolazioni, anche reintroducendo le specie native oggi molto rarefatte o estinte in natura. Quando la natura è sana, anche noi siamo più sani. Dare spazio a fenomeni di rewilding significa però anche ricollegare la società, sia rurale che urbana, con la natura più selvaggia, in nuovi paesaggi rinnovati, cercando soluzioni di convivenza e nuovi equilibri.

Le escursioni

Wild Horsewatching organizza facili escursioni adatte a tutti, le domeniche da fine marzo a novembre. L’appuntamento è a Borzonasca alle 9.30 e l’escursione ha durata variabile in base agli spostamenti dei branchi, ma in media il rientro è entro le 16. Il pranzo è al sacco, ma per chi lo desidera è possibile acquistare un pocket lunch locale grazie alla collaborazione con gli esercenti del paese.

  • Costo: 25 euro per gli adulti, 18 euro per i ragazzi dai 6 ai 16 anni, gratis sotto i 6 anni.
  • Famiglie*: 2 adulti+1 junior: 60 euro; 2 adulti+2 junior: 80 euro; 2 adulti+3 junior: 95 € (*2 genitori o chi ne fa le veci + ragazzi appartenenti allo stesso nucleo familiare)

La quota di partecipazione comprende:

  • guida ambientale escursionistica
  • permesso di transito e sosta per il Lago di Giacopiane

La guida è la Dott.ssa Evelina Isola, naturalista e dottore di Ricerca in Scienze della Terra che, da più di un decennio, si dedica professionalmente ad attività di divulgazione scientifica e didattica naturalistica e, in collaborazione con il DISTAV (Università degli Studi di Genova), monitora la popolazione equina, anche come tutor degli studenti per le loro tesi di laurea.

Paola Marinari, forte della sua esperienza come consigliere delegato al turismo per il Comune di Moneglia negli anni 2009-2014 e dell’incarico da Commissario per la Liguria della FITE-TREC ANTE (Federazione Italiana di Turismo Equestre e TREC), si occupa dell’ufficio stampa e dello sviluppo delle collaborazioni.

Cosa aspettate? Venite a visitare questi luoghi magici, dove il tempo sembra essersi fermato, dove la gente è ruvida ma schietta quanto le loro montagne, dove è difficile non riempirsi gli occhi di meraviglia e sorpresa ad ogni passo. Venite tra queste valli, perché i tesori che custodiscono non sono finiti: all’ombra dei faggi d’estate o tra la neve in inverno potreste scorgere le loro sagome, i manti lucidi e le folte criniere dei “Cavalli Selvaggi dell’Aveto”, l’ultimo branco di cavalli selvaggi d’Italia.

Argomenti trattati

Newsletter EventiResta aggiornato su tutti gli eventi a Genova e dintorni, iscriviti gratis alla newsletter