A Palazzo Ducale di Genova, nell'Appartamento del Doge, si apre la mostra Nostalgia. Modernità di un sentimento dal Rinascimento al Contemporaneo, per esplorare un sentimento ambivalente e dai molteplici significati, attraverso un itinerario tra le arti figurative dal Quattrocento al Contemporaneo. L'esposizione, curata da Matteo Fochessati in collaborazione con Anna Vyazemtseva, è prodotta e realizzata da Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura e rientra nell’ambito delle iniziative di Genova Capitale Italiana del Libro.
A partire da giovedì 25 aprile e fino al primo settembre 2024, oltre centoventi opere, tra dipinti, sculture, arti decorative, grafica e volumi illustrati, di artisti come Albrecht Dürer, Luca Giordano, Jean Auguste Dominique Ingres, Francesco Hayez, Giovanni Boldini, Giacomo Balla, Giorgio De Chirico, Lucio Fontana, Ives Klein e Anish Kapoor, provenienti da prestigiosi musei e collezioni private italiani e internazionali, saranno le protagoniste di un itinerario diviso in dodici sezioni tematiche. La mostra Nostalgia è aperta al pubblico con i seguenti orari: da martedì al venerdì, dalle ore 11 alle 19, sabato e domenica dalle 10 alle 19, con la biglietteria che chiude alle ore 18. Il costo del biglietto intero è di 14 euro, biglietto ridotto a 12 euro. Ora i dettagli dell'esposizione.
Apre il percorso espositivo il prezioso volume della Dissertatio medica de ΝΟΣΤΑΛΓΙΑ, proveniente dalla Biblioteca dell’Università di Basilea (Svizzera), nella quale l'alsaziano Johannes Hofer, giovane laureando in medicina a Basilea, identificò nel 1688 una nuova patologia clinica, classificando i malesseri fisici e psichici patiti dai soldati svizzeri durante le trasferte militari come conseguenza ed effetto della loro lontananza da casa. Il termine nostalgia, da lui coniato unendo due radici di origine greca, nóstos (ritorno) e algos (dolore), cominciò tuttavia a perdere progressivamente l’originaria connotazione medica e a far più in generale riferimento, soprattutto a partire dall’Ottocento, a stati di sofferenza determinati da forzati e dolorosi allontanamenti (da qualcosa o da qualcuno) e al disagio che si prova quando, costretti a vivere in un determinato tempo e luogo, si ritorna con struggimento al passato o a un altrove idealizzato.
Nonostante l’individuazione di tale sentimento risalga all’età moderna, la nostalgia fu presente nell’antichità nelle figure epiche e mitologiche di Odisseo, Enea, Demetra e Persefone e nei testi poetici e letterari di Dante, Foscolo, Byron, Leopardi e Proust, così come nelle vedute dei ruderi romani di Giovanni Battista Piranesi e nelle opere politiche di Giuseppe Mazzini. Molto spesso il concetto di nostalgia si sovrappone a quello di malinconia, che tuttavia rappresenta una condizione di tristezza patologica la cui definizione, invece, ha un’origine antica e una precisa corrispondenza astrologica, come illustrato in mostra dalla celebre incisione di Albrecht Dürer, Melancolia I (1514), affiancata da alcune versioni moderne di tale sentimento.
I temi affrontati all’interno della mostra abbracciano le diverse espressioni della nostalgia e oltrepassano il concetto di linearità temporale: la nostalgia di casa, dalla servitù d’Israele in Babilonia ai grandi fenomeni migratori a cavallo tra Otto e Novecento e della contemporaneità; la nostalgia del paradiso che, presente nell’iconografia cristiana medievale e nella tradizione mussulmana, è stata d’ispirazione per l’ideazione di sontuosi giardini e di vedute bucoliche e agresti; la nostalgia del classico, alimentata dal vedutismo settecentesco e dalle rovine all’epoca del Grand Tour, fonte poi di ispirazione artistica per le ricerche espressive degli anni tra le due guerre; la nostalgia nell’età della propaganda, dalle esperienze del nazionalismo romantico a cavallo tra Otto e Novecento all’artificiosa narrazione storica delle ideologie totalitarie, contraddistinta dall’avversione verso la modernità e dall’aspirazione a guardare a un passato idealizzato; la nostalgia dell’antico con l’attrazione di alcuni eccentrici personaggi, tra cui Frederick Stibbert e Evan Mackenzie, verso modelli di gusto di epoche lontane; la nostalgia dell’altrove, connesso al fenomeno dell’esotismo, ispirato dal mistero di terre ignote e lontane; gli sguardi della nostalgia interpretati dalle espressioni femminili per gli affetti perduti o per esperienze esistenziali irrimediabilmente legate al passato; la nostalgia della felicità: struggimento per un tempo che rimanda ai ricordi dell’infanzia e, più in generale, a sereni istanti del nostro vissuto; la nostalgia dell’infinito, quel particolare sentimento che, scaturito in epoca romantica nell’incontro con la grandiosità della natura e del cosmo, ha continuato a ispirare sino ai giorni nostri l’appassionato dialogo tra l’uomo e la grandiosità dell’universo.
Tra gli artisti in mostra: Giacomo Balla, Pompeo Batoni, Benedetto Bembo, Leonardo Bistolfi, Amedeo Bocchi, Giovanni Boldini, Frank William Brangwyn, Armando Brasini, Jan Bruegel il Giovane, Anselmo Bucci, Michele Busiri Vici, Giacomo Antonio Caimi, Duilio Cambellotti, Felice Carena, Athos Casarini, Gisberto Ceracchini, Galileo Chini, Sexto Canegallo, Gino e Adolfo Coppedè, Giorgio De Chirico, Evelyn De Morgan, Fortunato Depero, Filippo De Pisis, Luigi De Servi, Gustave Doré, Albrecht Dűrer, Ferruccio Ferrazzi, Lucio Fontana, Raffaello Gambogi, Pietro Gaudenzi, Franco Gentilini, Luca Giordano, Francesco Hayez, Florence Henri, Jean Auguste Dominique Ingres, Boris Iofan, Yves Klein, Anish Kapoor, Edwyn L. Lutyens, Tammar Luxoro, Antonio Maraini, Pompeo Mariani, Arturo Martini, Emile René Ménard, Domenico Morelli, Gerhard Munthe, Arturo Nathan, Adrian Paci, Renato Paresce, Alberto Pasini, Giovanni Battista Piranesi, Gio Ponti, Gregorio Prieto, RAM (Ruggero Alfredo Michahelles), Ivo Saliger, Giulio Aristide Sartorio, Ruggero Savinio, Ettore Spalletti, Ettore Tito, Giacomo Trècourt.
Nell'ambito della mostra sono compresi anche alcuni progetti speciali.
Cantare la nostalgia
La nostalgia riecheggia in alcune delle pagine più belle della letteratura di tutti i tempi e di tutte le culture. Per questo il Liceo Linguistico Internazionale Grazie Deledda di Genova propone un lavoro di ricerca che ha come risultato un percorso di parole in grado di fare da contrappunto alle immagini esposte in mostra. I brani scelti dagli studenti sorprendono per la varietà degli autori e dei contesti da cui scaturiscono, a riprova del fatto che il sentimento della nostalgia, nelle sue diverse sfaccettature, è davvero universale: si spazia dal poeta cinese Qu Juan, vissuto al tempo degli Stati Combattenti (tra Quarto e Terzo secolo a.C.) alla scrittrice statunitense contemporanea Hanya Yanagihara, da Alessandro Manzoni a Emily Dickinson, da Aleksandr Puskin a Pablo Neruda. Benché sia sempre fornita la traduzione in italiano, i testi sono riprodotti anche nelle loro lingue originali. La registrazione audio è fruibile attraverso semplici qr-code posti a fianco delle didascalie.
Il progetto può essere fruito come PCTO - Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento.
Nostalgie geografiche ed esistenziali.
É questo il titolo del video, realizzato dalla Comunità di Sant’Egidio e curato da Marta Olla, che vuole dare voce al senso di spaesamento vissuto da anziani e da giovani migranti, ma che in fondo accomuna tutti nel tempo della globalizzazione. Chi sono? Chi sarò? Richiami e assonanze tratteggiano la nostalgia di un paese che si è stati costretti a lasciare. Ma anche la nostalgia e il disagio in un mondo in cui si fatica a riconoscere il proprio posto
Percorso mostra e laboratorio breve. Ricordi intrecciati
Un breve percorso della durata di 45 minuti attraverso le sezioni in cui si articola la mostra e che ci permettono di approfondire il sentimento della nostalgia in tutte le sue declinazioni con lo sguardo che in tempi e in modi diversi gli artisti hanno dato. A seguire in laboratorio si avranno a disposizione fotografie, immagini e vecchie cartoline, tutte rigorosamente in bianco e nero, supporti su cui aggiungere, con ago e filo, intrecci colorati per trasformare e attualizzare le memorie del passato in una grande tessitura collettiva. Laboratori per la scuola infanzia, primaria e secondaria di I e II grado.
Profumo di madeleine
Vi è mai capitato di sentire un profumo e d’improvviso veder riaffiorare ricordi lontani? La fragranza di un fiore di un pomeriggio in campagna o l’aroma intenso di focaccia di una colazione in vacanza: vere e proprie scintille sensoriali che innescano pensieri e ci fanno partire in un viaggio tra i ricordi. Un laboratorio in cui, seguendo l’esempio magistralmente descritto da Proust in occasione dell’assaggio della petite madeleine, e avendo a disposizione vasetti con spezie, scorze d’arancio e limone, erbe aromatiche, chicchi di caffè e candele, si annusa e si annotano i pensieri che emergono da odori già sentiti, in modo spontaneo ed immediato, creando un campionario di ricordi. Laboratorio per la scuola infanzia, primaria e secondaria di I grado (tutti i giorni, durata circa un'ora e mezza. Costo: 7 euro + 5 euro a studente).
Le visite guidate alla mostra sono percorsi articolati per rispondere alle esigenze delle diverse età dei partecipanti sono realizzati in modo da consegnare agli studenti le corrette chiavi di lettura della mostra. Possono essere richieste anche in lingua e la loro durata è di un'ora. Costo visita guidata in italiano: 90 euro a classe (max 25 studenti) + 5 euro ingresso in mostra (a studente). Costo visita guidata in lingua: 100 euro a classe (max 25 studenti) + 5 euro ingresso in mostra (a studente).
Visita guidata alla mostra + percorso in città.
La proposta si articola in due percorsi a scelta: Genova medioevale, da San Lorenzo a San Matteo; Genova e il sistema dei Palazzi dei Rolli, Patrimonio dell’Umanità Unesco. La durata complessiva è di due ore e trenta, con giornata e orario da concordare direttamente al momento della prenotazione. Costo: 150 euro (max 25 studenti) + 5 euro ingresso in mostra (a studente)
Per tutte le info e prenotazioni riguardanti le scuole è possibile inviare una mail a questo indirizzo oppure telefonare al numero 010 8171604 (martedì e giovedì, ore 11-13; mercoledì e venerdì, ore 14-16).
Tutte le informazioni sono dispobili sul sito di Palazzo Ducale Genova.