Giovedì 16 maggio 2024, alle ore 20.30 al Club Amici del Cinema (via Carlo Rolando, 15) e lunedì 20 maggio, alle ore 21 al TIQU - Teatro Internazionale di Quartiere (piazza Cambiaso, 1), la regista Carmen Giardina presenta Bellezza, Addio, documentario diretto insieme a Massimiliano Palmese sul poeta Dario Bellezza. La proiezione di giovedì rientra nell'ambito di Ovest.Doc, la manifestazione sul documentario italiano a cura di Giancarlo Giraud e Valentina Damiani, mentre l'appuntamento di lunedì 20, organizzata in collaborazione con Arcigay Genova / Approdo Lilia Mulas, fa parte della rassegna Ritratti: storie di donne e uomini fuori dal comune realizzata dall'associazione Laboratorio Probabile Bellamy. Per maggiori informazioni: acec.liguria@gmail.com e sito laboratorio bellamy.it - ritratti.
Presentato al 59° Pesaro Film Festival, Bellezza, Addio parte dal 1996, quando uno scoop giornalistico rivelò all'Italia che il poeta Dario Bellezza - amico di Sandro Penna, Pier Paolo Pasolini, Alberto Moravia, Elsa Morante - era malato di AIDS: la notizia segnò l'inizio del suo calvario. Additato per strada come un appestato, il poeta si chiuse in casa per difendere la propria privacy rivendicando il diritto a rivolgersi a cure sperimentali, in mancanza di un vaccino sicuro contro l’HIV.
A venticinque anni di distanza, amici, poeti e critici letterari raccontano il primo scrittore dichiaratamente omosessuale della letteratura italiana, tra i protagonisti di una stagione culturale di grande splendore, forse irripetibile. Le numerose personalità che intervengono durante il film - tra queste Ninetto Davoli, Barbara Alberti, Maurizio Gregorini e Nichi Vendola - «danno un prezioso e affettuoso contributo non solo con le testimonianze personali, ma anche con un confronto a distanza sullo stato di salute della poesia, permettendo di allargare lo sguardo dal mero racconto biografico ad un orizzonte più ampio» dichiara la regista Carmen Giardina nelle sue note pubblicate sul pressbook del film.
Un'opera che, attraverso gli interventi sopra citati, cerca di ricostruire un'epoca e un contesto artistico e culturale, quello dell'Italiana tra gli anni Settanta e Novanta, cercando così di scavare «nelle pieghe della memoria collettiva» spiega nelle sue note l'autore Massimiliano Palmese, che aggiunge: «oggi che siamo tutti concentrati sul presente, se non sull’attimo, mi dedico a riscoprire figure del passato. Spiriti inquieti che potrebbero risvegliare la memoria di un Paese assonnato».
Carmen Giardina è un'attrice e regista teatrale e cinematografica formatosi al Teatro Stabile di Genova e già diretta da autori come Cristina Comencini, Marco Risi, Peter Greenaway, Manetti Bros. e Alessandro D'Alatri, mentre Massimiliano Palmese è un poeta, narratore e regista che ha già scritto numerosi romanzi, raccolte di poesie e testi per il teatro, vincendo diversi riconoscimenti, tra cui i premi Eugenio Montale e Sandro Penna. I due autori hanno diretto insieme “Il caso Braibanti” (2020), documentario sul caso di persecuzione giudiziaria subita dall'intellettuale Aldo Braibanti negli anni Sessanta vincitore di numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio del Pubblico al 55° Pesaro Film Festival e il Nastro d'Argento come “miglior docufiction”.