Un dialogo che non si è fermato dentro i confini dei Giardini Luzzati, ma che li ha oltrepassati, puntellando di attività la zona che li circonda e che hanno un grande comune denominatore: creare lavoro (perché la floridità economica non deve essere demonizzata!) e rendere vivo e sicuro il territorio. Stiamo parlando della Vineria del Molo, della Fioristeria del Molo, della Falegnameria Sociale, della galleria Art Room in piazza Ferretto, di Momart in vico San Bernardo, uno in cui arte e laboratori per bambini e famiglie si incontrano, dell'Emporio Solidale in via di Canneto il Lungo e di molte delle attività che si trovano in salita del Prione, fino ad arrivare nel Chiostro di sant'Andrea, che nell'estate 2024 ospiterà inizitive ed eventi tra gli archi di questa struttura risalente al Dodicesimo secolo, a pochi passi dalla Casa di Colombo e da Porta Soprana.
Pensare che tutto è nato da una spinta gentile sembra quasi strano, ma è proprio così, conclude Federica: «In passato nella zona dei Giardini Luzzati non passava praticamente nessuno e in questo tipo di aree è quindi molto più facile che si insinui la microcriminalità, che spesso - tra l'altro - è perpetrata da chi in realtà avrebbe bisogno proprio della presenza di servizi sociali attivi. Se però in questi luoghi si riempiono di attività, di persone, di scambi, di dialoghi, di bambini che giocano, ecco che il problema viene visto e di conseguenza affrontato».
Di Paola Popa