Hollywood in Riviera, gli scatti dell'archivio Fotografico Francesco Leoni in mostra al Galata

«Sono molto contento di presentare la quinta mostra tratta dall’Archivio Fotografico Francesco Leoni che abbiamo acquisito nel settembre 2021 con l’obiettivo di renderlo accessibile e restituirlo alla città - commenta Paolo Clerici, presidente della Fondazione Paolo e Giuliana Clerici. – Questo patrimonio monumentale, valorizzato attraverso quattro riuscitissime mostre, ora si rivolge alle star di Hollywood. Attraverso l’obiettivo sensibile e intraprendente di Francesco Leoni, lo sguardo sulla storia del cinema si fa affascinante, riportandoci alle icone che lo hanno abitato e hanno plasmato il nostro immaginario collettivo. In questa rassegna, le celebrità emergono non solo come figure di spicco, ma anche come persone immerse nella vita quotidiana. È un’opportunità per riscoprire la normalità dietro il fascino delle stelle, grazie alla visione unica e meticolosa di Francesco Leoni'».

«La mostra Hollywood in riviera è forse uno degli appuntamenti più importanti che quest’anno il Galata Museo del Mare ha fissato con i visitatori nell’ambito dei festeggiamenti per i suoi Vent’anni e che coinvolgono tutta la città e non solo - spiega Mauro Iguera, Presidente del Mu.MA.lorizzazione dell’Archivio Fotografico Francesco Leoni, anche attraverso la realizzazione di questa mostra».

«Sempre per me un grande onore poter partecipare ad eventi così importanti per l'Archivio Fotografico Francesco Leoni che, grazie alla Fondazione Paolo e Giuliana Clerici, ha trovato una nuova vita presso il Galata Museo del Mare - commenta Paola Leoni. Una squadra di lavoro perfettamente diretta da Anna Dentoni, che ne ha seguito lo sviluppo e l'allestimento nella sua complessità. Io personalmente, occupandomi della ricerca e delle relative scansioni con Daniela Ronzitti, e di una prima selezione, mi sono immersa in un mondo già a me caro e conosciuto scoprendo però altre immagini inedite. Un tuffo nel mondo del cinema ma anche della fotografia che ne fa da padrona, ma soprattutto un ulteriore analisi sulla parte più psicologica ed intima di chi era dall'altra parte dell'obbiettivo: un occhio attento, veloce, ironico, educato, che, col suo modo di essere, metteva prima di tutto a proprio agio il soggetto creando così un rapporto di empatia, uno scambio di emozioni. Un fotografo, mio Padre, che fece della memoria e dell'Archivio una priorità del suo mestiere, una passione che mi ha trasmesso e che, con mio fratello Andrea, abbiamo portato avanti documentando eventi e personaggi della nostra Liguria».


Marlon Brando, Genova, 1954
© Francesco Leoni

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