Nuovo appuntamento dell'Anteprima del Festival Quarto Pianeta venerdì 28 giugno 2024, alle 17, in via G. Maggio 4, nella storica sede dell'ex Ospedale Psichiatrico di Genova Quarto, con Gregoire Ahongbonon, il ''Basaglia africano''. L’incontro - organizzato in collaborazione con la Società delle Missioni Africane - è moderato da Paolo Peloso.
Grégoire Ahongbonon nato nel 1953 nel Benin, sposato, cinque figli, da 35 anni raccoglie dalla strada malati psichici tra Costa D'Avorio, Togo, Benin, Burkina Faso e altre nazioni africane e racconta la sua storia. Proveniente dal Benin, semplice padre di famiglia, un passato di noleggiatore di taxi, dopo un’esperienza di conversione religiosa ha iniziato a dedicarsi agli ultimi, le persone con problemi psichici in Africa occidentale. Ha accolto più di 60.000 persone con problemi psichici in 25 anni di aiuto e interventi. Grégoire Ahongbonon ha liberato oltre un migliaio di persone dalle catene, metodo purtroppo ancora spesso usato in vari contesti africani per “trattare” le persone con disturbo mentale in Africa.
La sua è una storia di eccezionale impegno: trasferitosi in Costa d’Avorio dove ha riscontrato un certo successo imprenditoriale, dopo una crisi religiosa molto forte vissuta nel 1982, vive un’esperienza di conversione durante un pellegrinaggio in Terrasanta dove nasce il suo desiderio di servire “gli ultimi tra gli ultimi”. Nel contesto sociale africano i disturbi mentali vengono addebitati agli spiriti maligni. Non c’è sorte peggiore di quella dei malati psichici. Molti finiscono abbandonati e soli, diventano i più miseri dei senza tetto, ridotti a sfamarsi di rifiuti. Di altri le famiglie si fanno carico, ma in modo disumano, costringendoli in catene, nutriti a stento, rinchiusi in una stanza o legati giorno e notte a un albero per tutta la vita. Non meno doloroso è il destino di quelli che vengono affidati alle cure di guaritori e santoni che pretendono di «liberarli» con sortilegi e riti che spesso sono vere e proprie sevizie.
«Quest’anno nel centenario della nascita ricordiamo Franco Basaglia - spiega Amedeo Gagliardi, portavoce del Coordinamento Per Quarto - La rivoluzione basagliana non riguarda solo la chiusura dei manicomi, ma la simultanea costruzione di una diversa visione della follia, attraverso la conseguente costruzione di un’istituzione nuova e tutta da inventare. Confrontarsi con il suo pensiero e la sua esperienza, vuol dire confrontarsi con le contraddizioni che ancora oggi viviamo, sperimentando un nuovo rapporto tra gli uomini. L’incontro con Grégoire Ahongbonon ci incoraggia ad andare oltre i nostri confini geografici, verso un mondo che non conosciamo, trovando il modo di accoglierlo senza troppa paura, cercando altre strade, per rendere possibile l’impossibile e avviando quella “lunga marcia attraverso le Istituzioni”, per trasformare il mondo di domani».
Il Coordinamento Quarto Pianeta, oltre a evitare che l’ex Ospedale Psichiatrico di Genova Quarto venisse ceduto e privatizzato, contribuisce alla sua rigenerazione cercando di riconnettere culturalmente questa “periferia esistenziale” alla città. «Dal 2017 abbiamo aperto lo Spazio 21, le ex cucine: uno spazio dove mettere al centro la cultura della salute come intersezione di discipline diverse e dove i temi dell’urbanistica, dell’ambiente, dell’architettura, della socialità, della medicina e dell’arte possano arricchirsi reciprocamente. Un’occasione per comprendere come la malattia, la follia, la disabilità, non possano essere separate dall’esistenza e dalla sofferenza delle persone e dal loro rapporto con la società. Questa complessità ha bisogno di essere costantemente interrogata, rimettendo al centro la persona, le relazioni, la comunità. In questo modo vogliamo contribuire alla rigenerazione dell’ex Ospedale di Quarto, affinché possa aprirsi alla città per migliorare la cultura delle relazioni e della convivenza civile».