Presentazione del libro-cd Battisti, l'altro. L'artista non ero più io

Teatro del Chiostro di Sant'Andrea Cerca sulla mappa 20.30
Giovedì27Giugno2024

Il primo mese di attività del Teatro del Chiostro di Sant'Andrea si conclude giovedì 27 giugno 2024, alle ore 20.30, con una serata interamente dedicata alla riscoperta del Battisti ''Bianco'' in compagnia di Andrea Podestà, Gabriele Graziani e Marco Sabiu che presenteranno il loro libro+cd Battisti, l'altro. L'artista non ero più io. Presenta la serata il giornalista e scrittore Guido Festinese.

I cinque ultimi dischi di Lucio Battisti rappresentano un unicum nella storia della canzone italiana. Dopo la separazione con Mogol e l’interlocutorio E già del 1982, Lucio Battisti si affida alle parole di Pasquale Panella per l’album Don Giovanni del 1986. L’effetto è deflagrante. La critica grida al capolavoro. I fan tornano a frotte. Battisti, pur mantenendo la sua incredibile capacità melodica, scrive canzoni in cui può sperimentare ed esplorare nuovi mondi sonori. Panella è libero di
sperimentare ed esplorare nuovi mondi letterari.

Ma è dal disco successivo - L’apparenza del 1988 - che davvero nulla sarà più come prima. Da quel momento e per i successivi tre album (La sposa occidentale del 1990, Cosa succederà alla ragazza del 1992 e Hegel del 1994) sarà Panella a iniziare il lavoro: dopo aver composto i testi (sempre più lontani dalla tradizionale cantautorale italiana) li passerà a Battisti che avrà il compito di costruirvi sopra strutture musicali sempre più sperimentali. Come era facile attendersi, i fans si spaccheranno in due partiti: i mogoliani e i panelliani. È nato un nuovo Battisti: l’altro!

Andrea Podestà - autore del volume Battisti, l’altro (edito da Squilibri) - insieme a Gabriele Graziani e Marco Sabiu - che hanno rimesso mano a 14 brani del repertorio “bianco'' nel CD L’artista non ero più io, contenuto nel volume - fanno entrare in questo nuovo mondo musicale e testuale di Lucio Battisti e Pasquale Panella, in una serata ricca di parole e di musica. 
In particolare il saggio di Podestà dopo aver ripercorso la storia della nascita di Don Giovanni (andando anche a ripescare le recensioni del tempo), allarga il discorso all’intera produzione “bianca” del cantautore di Poggio Bustone, analizzando in che modo i nuovi testi panelliani e le nuove musiche di Battisti riescono a interagire, smontando - infine - certi luoghi comuni (un Battisti impazzito e un Panella assolutamente ermetico, per esempio). Per soffermarsi, infine, anche sulla (possibile) lettura delle cinque copertine, che secondo Podestà hanno un preciso significato. Il lavoro musicale di Graziani e Sabiu si presenta come una sorta di ponte levatoio che porta in un altrove inesplorato tra Futurismo e Surrealismo, in cui il sinfonico incontra l’elettronico. È un tuffo al centro esatto di un’alchimia che ancora riserva sorprese. Conta scrivere il nome su ‘qualcosa che vale’, come cantava Battisti, spostare il confine di ciò che è normale.

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