Amunì, spettacolo sulla paternità mancata dei detenuti e sulla solitudine dei loro figli

Teatro dell'Arca Cerca sulla mappa 19.00
Sabato12Ottobre2024

Nell'Odissea la narrazione è incentrata sulle gesta di Ulisse che per anni resta lontano da casa. Ad aspettarlo, anche e soprattutto un personaggio quasi silente, il figlio Telemaco, che ogni giorno nell'orizzonte del mare cerca le tracce di un ritorno sperato quanto atteso. Questo è uno degli spunti a cui si ispira Amunì, lo spettacolo teatrale ideato nel 2013 dalla regista Grazia Isoardi, che vede sul palco gli attori-detenuti del carcere di Saluzzo, e che va in scena presso il Teatro dell'Arca di Genova nella giornata di sabato 12 ottobre 2024, alle ore 19. L’ingresso è gratuito, ma è obbligatoria la prenotazione online entro le ore 12.30 di giovedì 10 ottobre per poter accedere al Teatro dell'Arca all’interno del Carcere di Marassi, in via Clavarezza 16.

La storia nasce dalla riflessione dei detenuti sul tema della paternità, sul fatto di essere padri assenti e figli difficili, di essere cresciuti senza padri non perché orfani, quanto privi di padri autorevoli, portatori di valori e testimoni delle responsabilità della vita. Ora questi figli vivono l’attesa del ritorno alla libertà e attendono il ritorno del padre proprio come Telemaco fece con Ulisse.

Amunì è la storia di nove fratelli che attraverso i giochi e i ricordi dell'infanzia ritornano a loro volta bambini. ''Che cosa vuol dire essere padre? Chi me lo può insegnare? C’è un altro Padre? Cosa sarebbe cambiato nella mia vita se papà fosse stato presente?''. Telemaco ha atteso il ritorno del padre, ha pregato affinché si ristabilisse nella sua casa, invasa dai Proci, la Legge, ma oggi nessuno sembra più tornare dal mare anche se tutti abbiamo, almeno una volta, guardato il mare in attesa che qualcosa da lì tornasse. Pensieri di vite recluse, dubbi abitati dai sensi di colpa e responsabilità mancate, nostalgie di infanzie negate che prendono forma sul palcoscenico in un contesto di festa dal sapore amaro dell'''assenza''.

L'Associazione Voci Erranti, dall’anno 2002, gestisce il Laboratorio Teatrale permanente per i detenuti della Casa di Reclusione di Saluzzo (CN) ed ogni anno produce un nuovo spettacolo aperto alla cittadinanza e agli istituti scolastici della Provincia raggiungendo oltre duemila presenze di spettatori. Da sempre, in accordo con le autorità competenti, il gruppo replica gli spettacoli in teatri esterni, anche fuori regione (Genova, Roma, Firenze, Milano, Torino…), perché realtà di teatro in carcere riconosciuta di eccellenza e raccogliendo sempre notevoli consensi sia da parte del pubblico che degli addetti ai lavori.

Lo spettacolo prodotto da ''Le voci erranti'' è organizzato in collaborazione con il Teatro dell’Ortica all’interno della rassegna Periferiche visioni.

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