Il progetto Il giro di vite / The Turn of the Screw, prodotto da Teatro Nazionale di Genova e Opera Carlo Felice, si avvale del prezioso sostegno di Rina il cui Amministratore Delegato e Direttore generale Carlo Luzzatto afferma: «Crediamo sia parte della missione di un'impresa valorizzare e sostenere le realtà d'eccellenza dei territori in cui operano, promuovendo una crescita culturale condivisa. Essere partner del Teatro Nazionale di Genova, quindi, è per noi un gesto di responsabilità verso una cultura che non solo intrattiene ma educa, ispira e unisce, alimentando il pensiero critico e la coesione sociale».
Sia l'adattamento in prosa realizzato per questa occasione da Carlo Sciaccaluga, drammaturgo e regista che ha già collaborato più volte con il Teatro Nazionale di Genova, sia l'opera composta da Benjamin Britten nel 1954 su libretto di Myfawny Piper restano fedeli al testo di Henry James nella trama e nell'inquietante atmosfera che avvolge gli spettatori.
La scenografia di Manuel Zuriaga, condivisa da entrambi gli spettacoli, suggerisce una dimora borghese e claustrofobica, che da rifugio diviene rapidamente il luogo del dolore e dell'abuso, mentre prospettive e percezione della realtà mutano angosciosamente, lasciandoci in dubbio su ciò a cui Il crescendo orroroso della drammaturgia si rispecchia nella raffinata scrittura orchestrale dell'opera, tra le più innovative e rappresentative scritte dal grande compositore inglese.
Il Male esiste? Siamo noi a decidere di farlo o è il Male stesso a contaminarci e renderci suoi servi? Emblematica e straziante, questa storia di fantasmi - che precede di poco l'avvento di Freud e della psicoanalisi - tocca tutti noi, lasciandoci con l'oscura sensazione che il Male, qui ancora più terribile perché rivolto verso i due bambini, non conosca soluzione.
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