Genova, 14/10/2024.
Un podcast per sensibilizzare sulla salute mentale e combattere lo stigma sul disagio psichico, realizzato direttamente da pazienti, medici ed educatori. Si intitola Non è niente ed ha debutta su Radio Bella & Monella lo scorso 10 ottobre, in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale.
Ideato e realizzato da un gruppo di utenti del Centro di Salute Mentale di Valdobbiadene, Montebelluna e Castelfranco Veneto (Treviso) dell’ULSS 2, Non è niente è stato prodotto da Mettiamoci la voce, il collettivo nato a Genova, con sede in via Timavo, che lavora nel settore audio in tutte le sue declinazioni, tra podcast, radio e audiolibri.
Quando il Csm dell’Ulls 2 veneta ha l’idea del podcast, contatta Sandro Ghini, uno dei founder di Mettiamoci la voce, che mette a disposizione di ragazzi, psichiatri ed educatori una podcaster esperta come Elena Bizzotto. Per mesi Bizzotto lavora a stretto contatto con i ragazzi, conoscendoli e coinvolgendoli in un progetto dal duplice obiettivo: da un lato abbattere tabù e stereotipi che esistono e resistono sulla malattia mentale; dall’altro offrendo ai ragazzi la possibilità di raccontare senza filtri né intermediari le proprie esperienze.
L’analisi medica e sociologica lascia spazio alle emozioni dei protagonisti, senza porre l’accento sulla malattia ma sulle implicazioni emotive e umane che si nascondono dietro ogni diagnosi. Il risultato è un viaggio in 14 puntate attraverso le esperienze di una decina di ragazzi, tutti tra i 20 e i 30 anni, che a un certo punto della loro vita hanno deciso di chiedere aiuto al Servizio di salute mentale.
«Ho trovato da subito ragazzi propositivi e creativi. Anche chi inizialmente aveva espresso l’intenzione di partecipare solo in qualità di uditore, alla fine ha creato testi, ha partecipato alla scelta dei titoli della copertina e della musica», sottolinea Bizzotto. «Si sono aperti toccando i temi per loro più coinvolgenti, sfatando anche diversi miti e pregiudizi legati alla salute mentale».
Perché un podcast su questo tema? Per far arrivare il messaggio a un pubblico che abitualmente non si occupa di questi temi, ma anche per offrire agli utenti del distretto uno spazio tutto loro in cui raccontarsi al di fuori del normale percorso terapeutico. «Il progetto nasce come attività riabilitativa innovativa, pensata per coinvolgere i giovani adulti attraverso un linguaggio e un approccio nuovi. Grazie all’incontro con Sandro Ghini ed Elena Bizzotto, il gruppo è riuscito a risignificare i propri vissuti di malattia mentale, trasformandoli in narrazione personale e superando paure e stigmi», racconta Gloria Benvenuti, educatrice presso l’Ulss 2 veneta.
Dopo le due puntate inaugurali, Non è niente sarà fuori su tutte le piattaforme online, da Spotify ad Amazon Music, per 14 settimane, fino a inizio gennaio 2025. Tutte le puntate saranno inoltre disponibili sul sito dell’Ulss 2. Tra i primi a capire l’importanza del progetto sono stati Francesco Benazzi e Carola Tozzini, rispettivamente direttore generale dell'Ulss 2 e direttrice del Dipartimento di Salute Mentale, che, insieme a Giuseppe Salce, direttore dell'Unità Operativa Psichiatria del Distretto Asolo, hanno messo a disposizione le proprie competenze mediche al servizio dell’iniziativa.
In particolare, a margine delle prime due puntate, è andata in onda su Radio Bella & Monella un’intervista a Salce, durante la quale lo psichiatra ha ribadito l’importanza del podcast come integrazione di un percorso terapeutico. «È stato utile anche ai ragazzi per conoscersi e migliorare la propria consapevolezza della e sulla malattia. Per il grande pubblico, invece, sarà l'occasione per mettersi in connessione con chi ha deciso di raccontare la propria storia senza filtri né interferenze».