Londra, infatti, sarà la città che farà da teatro ai set del cortometraggio. Cosa c'è nella capitale inglese che ha attirato Alessio e che lo ha portato a decidere che sarebbe stata la sua seconda casa? «Londra è multiculturale, è dinamica, si respira una libertà che ancora qui facciamo fatica a mettere in pratica. Quando sono là, però, ovviamente Genova mi manca. Mi manca la sua luce».
Genova, tra l'altro, è sempre stata considerata la città italiana più british: «Sono d'accordo, ci sono alcune similitudini tra noi genovesi e i britannici. Entrambi amano le proprie radici, ne sono anche un po' gelosi, ma vivono comunque in due città aperte e multietniche».
Ci lasciamo con un'ultima riflessione, sull'insegnamento più prezioso che Alessio Rupalti ha ricevuto dal mondo del cinema e che si porta dietro nella vita di tutti i giorni: «Aver capito l'importanza della determinazione, che è fondamentale per inseguire e realizzare i propri sogni, che ormai io chiamo semplicemente obiettivi».
Di Paola Popa