Ottomani, Barbareschi, Mori e altre genti dell'arte a Genova, la mostra a Palazzo Lomellino

Giovanni Agostino Durazzo condotto alla presenza del sultano, collezione privata
Palazzo Lomellino Cerca sulla mappa
DA Sabato26Ottobre2024
A Domenica26Gennaio2025

Da sabato 26 ottobre 2024 a Palazzo Nicolosio Lomellino - gioiello di proprietà privata di Via Garibaldi 7, tra i più affascinanti Palazzi dei Rolli di Genova - è possibile visitare la mostra Ottomani, Barbareschi, Mori e altre genti dell’arte a Genova. Fascinazioni, scontri, scambi.

Fino a domenica 26 gennaio 2025 il pubblico può ammirare cinquantadue opere che raccontano visivamente la percezione del complesso mondo ottomano nell'arte genovese, in un dualismo tra paura e ammirazione dell’Altro, inteso come straniero portatore di usi e costumi diversi dai propri. La mostra, a cura di Laura Stagno e Daniele Sanguineti dell'Università degli Studi di Genova (Dipartimento di Italianistica, Romanistica, Antichistica, Arti e Spettacolo - DIRAAS), in collaborazione con Valentina Borniotto, conclude il ricco programma di celebrazioni per i 20 anni di apertura di Palazzo Nicolosio Lomellino. Il tema scelto è l'articolata rappresentazione nell'arte genovese del 'Turco', termine con il quale si indicavano in Occidente, nella prima età moderna, tutti i popoli che abitavano i territori dell’impero ottomano, senza distinzioni.

52 opere prestate da privati, da fondazioni e da musei (tra cui il Musée du Louvre, il Museo di Capodimonte, le Gallerie dell'Accademia di Venezia): combattenti, schiavi, dignitari e sultani i protagonisti delle composizioni raffigurate nei dipinti e negli altri manufatti esposti, in scenari che spaziano dalla corte di Costantinopoli al porto di Genova. Grande spazio ai dipinti di alcuni tra più importanti artisti attivi nel contesto genovese - da Paggi a Carlone, da Orazio De Ferrari a Bartolomeo Biscaino, da Giovanni Benedetto Castiglione detto il Grechetto, a Cornelis De Wael, fino a Giovanni Bernardo Carbone e Domenico Parodi - che illustrano i diversi aspetti del tema e dialogano con opere di artisti di diversa provenienza, quali il capolavoro dedicato da Paolo Veronese alla vittoria di Lepanto e la grande bozza di Francesco Solimena raffigurante la Strage dei giovinetti Giustiniani.

Ai dipinti si alternano una varietà di altri manufatti artistici - dal vaso in ceramica di produzione ottomana con elaborati decori blu (la cui tipologia ha influenzato le coeve maioliche liguri) a un tappeto turco di fine Cinquecento, da libri e giochi da tavolo del XVI e XVII secolo che illustrano i costumi dei Turchi ai cartoni per arazzi eseguiti da Luca Cambiaso e dai suoi collaboratori. Un'esposizione che parte dalla premessa della ricca rete di rapporti di Genova con il mondo islamico nell'età medievale, richiamata in mostra da una teca d’avorio di manifattura arabo-sicula del XII secolo, per concentrare l'attenzione sull'età moderna e sulle diverse modalità con cui, in contesti diversi, sono state proposte in città immagini di Ottomani, Barbareschi e Mori.

La mostra è visitabile con i seguenti orari: giovedì e venerdì dalle ore 15 alle 18; sabato, domenica e festivi dalle ore 10 alle 18. Biglietti mostra: intero 12 euro; ridotto 10 euro; studenti/Insegnanti 8 euro. Non è necessaria la prenotazione. Riduzioni per soci COOP, FAI, Associazione Culturale GIANO, studenti e insegnanti. Ulteriori informazioni e aggiornamenti sul sito di Palazzo Nicolosio Lomellino.

Il percorso della mostra

La mostra, allestita nelle sale del primo piano nobile di Palazzo Nicolosio Lomellino, copre la produzione artistica dal Cinquecento fino al Settecento. Le opere sono collocate nelle sale espositive rispondendo a una serie di nuclei tematici:

  • La fascinazione genovese per gli oggetti e per i costumi ottomani
  • La missione diplomatica di Giovanni Agostino Durazzo presso la Sublime Porta
  • Il Turco come nemico: il ruolo di Andrea Doria
  • La battaglia di Lepanto
  • Glorie civiche
  • L’aspirazione alla conversione universale e i simboli delle tre parti del mondo: i Re Magi
  • La vita quotidiana degli schiavi a Genova.

Due sono dunque i filoni principali delle opere: alcune raffigurazioni si pongono come testimoni di una stagione di diretta conflittualità, in particolare per quanto concerne il Cinquecento, mentre le raffigurazioni seicentesche di dignitari orientali in abiti sontuosi e di raffinati tappeti sono tra le più significative attestazioni della curiosità e della fascinazione dei Genovesi per questo mondo lontano.

L'esposizione, con i suoi apparati didattici, si pone anche come strumento importante di sensibilizzazione su questi temi, in un'ottica di incremento delle conoscenze e della comprensione del passato in una società ormai multiculturale. Sono organizzati alcuni eventi collaterali alla mostra, in particolare un convegno presso l’Università di Genova (5-6 dicembre 2024), una conferenza a Palazzo Ducale (9 dicembre 2024) e una giornata seminariale a Palazzo San Giorgio (16 gennaio 2025).

''In questo anno di celebrazioni per il ventennale dell’apertura di Palazzo Nicolosio Lomellino, abbiamo dedicato i nostri sforzi a valorizzare la cultura figurativa di Genova attraverso una mostra che da un lato mette a fuoco una lunga storia di presenze multietniche in città, dall’altro propone un patrimonio di immagini da cui emergono l’importanza dei legami di Genova con la Sublime Porta e il fascino degli oggetti suntuari ottomani che si riverbera nei dipinti, in parallelo all’orgoglio civico della Repubblica legato alla dimensione degli scontri militari - commentano i curatori Laura Stagno e Daniele Sanguineti - Per questo evento abbiamo voluto ispirarci all’eredità di Luigi Centurione Scotto, proprietario del Palazzo nel Seicento, e all’apertura verso realtà lontane da lui mostrata attraverso gli affreschi che fece realizzare in questa dimora. Questo rappresenta dunque non solo un omaggio al nostro passato, ma anche un’apertura verso future esplorazioni culturali''.

''Quando, 20 anni fa, nacque l’Associazione Lomellino di Strada Nuova, Elena immaginava un’Associazione che diventasse veicolo di celebrazione della città di Genova ma anche, e soprattutto, di tutte le aree geografiche ed annessi universi culturali, cui l’antica Repubblica è stata storicamente legata e con i quali ha intrattenuto benefici scambi culturali nei secoli, influenzandone la cultura e venendone essa stessa influenzata - dice Matteo Bruzzo, Presidente dell’Associazione Palazzo Lomellino di Strada Nuova APS - Quest'attenzione al tema degli ''Altri”, è peraltro elemento centrale della poetica pittorica di Bernardo Strozzi, i cui affreschi scoperti a Palazzo Lomellino, dedicati al racconto di civiltà “Altre”, furono tema della mostra dedicata all’artista, nel 2019. La mostra di oggi si inserisce felicemente in questo solco concettuale e fattivo. Elena ne sarebbe stata fiera''.

In collaborazione con: Dipartimento di Italianistica, Romanistica, Antichistica, Arti e Spettacolo dell’Università di Genova; Fondazione Bruschettini per l’Arte Islamica e Asiatica. Patrocini e contributi: Regione Liguria, Comune di Genova, Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, Camera di Commercio Genova, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione Carige, Fondazione Passadore 1888, Fondazione Bruschettini per l'arte Islamica, Fondazione Friends of Genoa, AC-Attilio Carmagnani, Costa Edutainment, Consorzio Tutela Del Gavi, Grimaldi Group, Saar Depositi Portuali, Ventura. Sponsor Tecnici: Boero, Ciaccio Arte, Cambi.

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