Barberia Giacalone, il gioiello Liberty riapre con visite guidate. Nel 2025 un barbiere attivo

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Genova, 05/11/2024.

Grazie ai volontari della Delegazione Fai di Genova, un piccolo gioiello in stile Liberty riapre alla città. Si tratta della storica Barberia Giacalone in vico dei Caprettari che, dopo i recenti interventi di manutenzione e messa in sicurezza, torna a sorprendere i visitatori nel centro storico genovese con gli splendidi riflessi blu pavone e ocra dei suoi specchi.

Dopo la prima riapertura al pubblico, in occasione delle Giornate Fai d'Autunno, avvenuta a ottobre 2024, la Barberia Giacalone è pronta ad accogliere i visitatori partire da sabato 9 novembre 2024 e - successivamente - ogni secondo sabato del mese (il 14 dicembre 2024 e il 11 gennaio 2025), dalle ore 15 alle 18.

A gennaio 2025 è in programma la definitiva restituzione all'uso originario della bottega storica, con un barbiere operativo, pronto ad acconciare barba e capelli dei clienti (orari e giorni di apertura saranno comunicati in seguito e aggiornati sul sito del Fai).

Questa piccola Barberia è situata sul retro di Palazzo Boggiano Gavotti, in vico dei Caprettari, uno stretto caruggio che si può raggiungere sia dalla zona di Sottoripa, sia da via di Canneto il Lungo. Si tratta di uno dei più antichi locali di Genova, nell'area cittadina che un tempo era circondata dagli scagni, gli uffici di spedizionieri e armatori che si trovavano proprio di fronte al Porto (oggi Porto Antico).

Su una superficie di soli dieci metri quadrati, la bottega fu aperta nel 1908 dal barbiere Giacalone che, qualche decennio dopo, nel 1922, fece rinnovare l'interno secondo le più aggiornate tendenze déco dell’epoca creando, su pareti e soffitto, uno scenografico gioco di specchi e vetri cattedrale, opera della vetreria Bottaro, la stessa che alcune generazioni dopo, nel 1992, ne avrebbe curato il restauro per conto del Fai. 

La barberia passò poi al figlio Italo che ne mantenne l’attività e, dopo la sua morte nel 1989, ne fu riconosciuto l'interesse storico dal Ministero della Cultura, vincolandone la conservazione. Grazie a una sottoscrizione pubblica, attivata dalla Delegazione di Genova, nel 1992 venne acquisita dal Fai che ne curò il restauro e la riapertura e che oggi ancora una volta la ripropone al pubblico. Ulteriori informazioni sul sito ufficiale del Fai.

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