La festa è molto sentita dai cittadini della delegazione ponentina che ha origini molto antiche: San Carlo nacque ad Arona nel 1538, nella Rocca dei Borromeo, sul Lago Maggiore, da nobile famiglia. Divenuto cardinale in età giovanissima, a soli 22 anni, dal 1563 si occupò, da vescovo, di una Diocesi vastissima in Lombardia, Veneto, in territorio genovese e svizzero. Di lui si ricorda la cura e l'attenzione per le condizioni dei suoi fedeli, fondò seminari, ospizi e ospedali, si occupò della formazione del clero e dell’assistenza economica dei poveri, utilizzando per tale scopo le ricchezze della sua famiglia. A soli 46 anni, nel 1584, morì di peste a Milano, dopo aver assistito personalmente i malati durante la terribile epidemia del 1576.
Anche Voltri, nel 1649, fu colpita da una vasta epidemia di peste, che provocò molti morti e i cittadini chiesero di proclamare S. Carlo Borromeo quale patrono della delegazione, nella speranza che la sua divina protezione placasse il flagello. Il numero dei morti di peste cominciò a diminuire, i Voltresi lo interpretarono come l’intervento benevolo del Santo nei confronti della loro comunità. Da allora si rivolgono a San Carlo per ottenere protezione dalle calamità.