Genova per lui, Alberto Lupo. Spettacolo a 100 anni dalla nascita

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Domenica08Dicembre2024

Domenica 8 dicembre 2024, alle ore 20.30, al Teatro Govi (via Pastorino 23R), si festeggiano i 100 anni dalla nascita di Alberto Lupo con la serata Genova per lui, Alberto Lupo. Spettacolo con ingresso a oblazione, il ricavato è devoluto in beneficenza. La serata vede la partecipazione di numerosi artisti e personalità della scena ligure, tra cui:

  • Vito Molinari, storico regista Rai e pioniere della TV, che riceverà un riconoscimento alla carriera dal Teatro, il gipponetto di Govi. Racconterà del suo lavoro con Alberto Lupo, condividendo aneddoti sulla loro collaborazione.
  • Stefania d’Ambrosio, colta e raffinata interprete della canzone d’autore, vocalist di Umberto Bindi, eseguirà due brani di Bindi e Lauzi accompagnata al pianoforte da Michele Micarelli (musicista e arrangiatore di Bindi). Stefania D'Ambrosio è considerata l'erede artistica di Bindi e dal 2003 propone concerti interamente dedicati al grande Artista genovese.
  • Fred Chiosso, autore, scrittore, opinionista, figlio di Leo Chiosso, che svelerà la storia di “Parole, Parole”, brano iconico interpretato da Lupo con Mina.
  • Vladi dei Trilli, che renderà un omaggio personale in dialetto ligure, apprezzato dall’attore.

Le Note di Genova (Giampaolo Casu alla chitarra, Giulia Ermirio alla viola, Alberto Marafioti alle tastiere e Vladimiro Zullo alla voce) con Annarita Zoboli (pronipote di Lupo) che canterà “Parole, Parole” insieme al cantautore Alessandro Bellati. Partecipano inoltre: lo storico del teatro Eugenio Buonaccorsi, il poeta Claudio Pozzani direttore del Festival internazionale di Poesia di Genova insieme a Tiziana Voarino direttrice del Festival internazionale del doppiaggio Voci nell’ombra e insieme ideatori del Premio Alberto Lupo giunto alla terza edizione, l’attore e direttore artistico del Teatro Govi Ivaldo CastellaniGigi Zoboli in rappresentanza della famiglia, la cantante Gisella Cozzo, Tango inclusivo Genova e Dario il Leggendario, che presenterà il cortometraggio “I luoghi di Alberto Lupo in collaborazione con l’Associazione MazziniAlumniEts che verrà trasmesso per l’occasione in anteprima. Ad impreziosire il tutto verranno proiettate delle video testimonianze di alcuni personaggi noti dello spettacolo che non hanno potuto essere presenti.

La serata è condotta dal critico ed esperto di cinema e teatro Andrea Schiavi, con il coordinamento artistico di Franco Fasano, autore e compositore legato alla Liguria. L’ingresso è a offerta libera, e il ricavato al netto delle spese è devoluto alla Croce Verde Pegliese. Prenotazioni a questo link.

Un evento speciale per i 100 anni dalla nascita di Alberto Zoboli in arte Alberto Lupo. Iniziò la sua carriera teatrale nel 1946 quando si iscrisse al Centro sperimentale "Luigi Pirandello" di Genova, dove rimase fino al 1952. In seguito lavorò con grandi nomi del teatro italiano, come Giorgio Strehler e Gino Cervi ( Cyrano di Bergerac, diretto da Rouleau nel 1953-54). Ma fu grazie alla televisione che ottenne un enorme successo, soprattutto tra il pubblico femminile, per la voce profonda e seducente e lo sguardo virile.

Negli anni '50 e '60 fu infatti il "romantico "interprete di decine di romanzi sceneggiati, tra i quali ricordiamo Capitan Fracassa (1958), Padri e figli (1958), Una tragedia americana (1962), I Giacobini (1962) e Resurrezione (1965). Indimenticabile il ruolo del dottor Manson che l'attore rivestì nel celeberrimo sceneggiato La cittadella (1964). Si propose anche nelle vesti di garbato presentatore in spettacoli leggeri, come Teatro 10 (1971), dove interpretò con Mina la famosissima sigla Parole, parole, parole. Nel 1977 mentre cercava di scrollarsi di dosso l'etichetta di attore da sceneggiato, "bello, ma imbalsamato" , con lo spettacolo teatrale Chi ha paura di Virginia Woolf?, venne colpito da trombosi cerebrale e visse in stato di coma per un lungo periodo. Al risveglio dovette affrontare una drammatica riabilitazione. Dopo esser riuscito a recuperare la voce, tornò a recitare, in una piccola parte, negli sceneggiati L'eredità della priora (1980) e L'amante dell'Orsa Maggiore (1983).

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