Giovedì 28 novembre, alle ore 17.30, presso la sede dell'Associazione Alliance Française de Gênes (Palazzetto Rosso, via Garibaldi 20), si terrà il secondo incontro del ciclo Ritorno al Futuro.
Il tema trattato dalla dott.ssa Nicoletta Sacchi, direttrice dell’IBMDR (Registro Nazionale dei donatori di midollo osseo) sarà quello legato alla Genetica e alla donazione.
Dal 1989, anno in cui è stato istituito l'IBMDR, il numero dei potenziali donatori è progressivamente aumentato, fino a raggiungere, al 31 dicembre 2023, oltre 711mila iscrizioni, dato che include sia i donatori attivi, sia quelli non più rispondenti ai requisiti di reclutamento poiché hanno raggiunto il limite di età dei 55 anni. Nel giugno di quest’anno finalmente si è raggiunto l’ obiettivo di sfondare il tetto dei 500mila donatori attivi.
«L’andamento mese per mese del reclutamento durante il 2024 rispetto al 2023 è buono - spiega la Sacchi- . Quasi sempre i numeri sono maggiori, tranne che per il mese di agosto dove si registra sempre un fisiologico calo di iscrizioni. Il dato cumulativo fa registrare 21.895 nuovi donatori iscritti al 31 agosto scorso, con un incremento del 14% rispetto al dato dello scorso anno e maggior valore dal 2020. Ma non basta, il nostro obiettivo è iscrivere almeno 30mila donatori entro la fine dell’anno».
L’incontro di giovedì però, sarà anche un modo per parlare del passato del Galliera. Racconti ed aneddoti della storia dell’Ospedale fondato dalla Duchessa Maria Brignole Sale De Ferrari, saranno raccontati dallo storico e scrittore Domenico Carratta.
La chiave storica dell’iniziativa ha un significato duplice: raccontare un passato che ha fatto, in alcuni ambiti, la storia della medicina e ricordare il recente inserimento del Galliera tra gli Ospedali Storici Italiani. Nei mesi scorsi, infatti, è stato siglato dal Galliera l’accordo per entrare a fare parte dell’associazione ACOSI, di cui fanno parte Aziende Sanitarie ed Ospedaliere, IRCSS, Centri di assistenza, Associazioni mutualistiche italiane, Musei di storia medico-sanitaria, in possesso di significativo patrimonio artistico, storico, culturale ed architettonico, che coniugano la propria tradizione di cura e assistenza attraverso servizi tuttora erogati alla popolazione, con azioni di conservazione, valorizzazione e promozione del proprio patrimonio artistico e culturale.