Disco Club raddoppia a Genova, nuova sede per il negozio di dischi: una rivincita nell'era della musica digitale

Claudio Pierluigi Diana/Facebook

Genova, 02/12/2024.

In un'era nella quale la musica è sempre più digitale, a Genova succede qualcosa di straordinario: Disco Club, il più antico negozio indipendente di dischi in Italia con sede in via San Vincenzo nel centro di Genova, si espande trasferendosi in una nuova sede: un locale più nuovo con più vetrine, due piani invece che uno e il doppio dei metri quadri. Per trovare il nuovo negozio di Disco Club, aperto dal 1 dicembre, basterà recarsi presso quella che fino a pochi giorni fa era la storica sede del regno del vinile: via San Vincenzo 20. Lì, a pochi passi dalla vecchia sede è nato il nuovo Disco Club, in via San Vincenzo 22.

Un minimo spostamento per un grande upgrade da parte di Disco Club, quasi un miracolo considerando le tante chiusure di negozi storici a Genova e un panorama musicale sempre più "dematerializzato". L'impresa ha la firma del gestore Giancarlo Balduzzi, entrato in società negli ultimi anni con due ex dipendenti della Fnac: Dario Gaggero e Maurizio Ciardelli.

Per capire più da vicino il fenomeno Disco Club, abbiamo fatto due chiacchiere con Giancarlo Balduzzi.

Quali sono i motivi dell'ampliamento di Disco Club?
«Abbiamo deciso di fare questo passo importante perché il negozio di fianco al nostro si è liberato dal 31 ottobre e volevamo avere più vetrine, più spazio e soprattutto un locale più luminoso. Inotre i mobili che ho nel negozio sono del 1975, incominciano ad essere un po' datati. Quindi, invece di rifare il negozio nella sede storica spendendo di più, abbiamo preferito cambiare sede potendo usufruire di mobili nuovi». 

È prevista un'inaugurazione del nuovo negozio?
«Sì. Il negozio è aperto dal 1 dicembre, ma faremo un'inaugurazione ufficiale l'8 dicembre. Una giornata scelta non a caso: Disco Club è nato proprio l'8 dicembre del 1965. All'inaugurazione ci saranno ospiti, musica dal vivo, clienti storici, faremo una bellissima giornata di musica e compagnia».

La vostra è anche una bella storia di rivincita nell'era della musica digitale. Qual è secondo voi il segreto di questo vostro successo?
«Beh, per rispondere dovrei chiedere ai clienti. A parte gli scherzi, credo che il lavoro, la dedizione e la passione per quello che faccio siano gli aspetti più importanti. È dal '72 che Disco Club non chiude per ferie, fatta eccezione per le feste obbligate. E poi credo sia importante adeguarsi ai tempi. Quando è nato il web non mi sono arreso e mi sono chiesto come avrei potuto sfruttare questo cambiamento. Ho creato il sito web di Disco Club, il gruppo Disco Club, la pagina Facebook. Ho scritto anche un libro: Il mondo visto da Disco Club, in cui parlo non della musica ma dei clienti del negozio. Insomma, ho cercato di fare cose».

Credi che questi siano gli anni della riscoperta del vinile? Come pensi si stia evolvendo il mercato della musica?
«Credo proprio che il vinile stia attraversando un momento straordinario, la gente ci si riavvicina e i giovani lo scoprono con entusiasmo. Negli ultimi sei o sette anni il vinile è rinato. Lo slancio maggiore lo ha avuto durante il periodo del Covid. Molte persone, durante quelle giornate di lockdown, hanno ascoltato musica diversa da quella che sentivano abitualmente e hanno riscoperto i giradischi, magari quelli lasciati in cantina. Soprattutto, per la prima volta dopo trent'anni, questo fenomeno ha riguardato gli under 20. Oggi molti under 20 non sentono solo la musica che passano in radio: la stragrande maggioranza degli under 20 quelli che compra dischi, compra la musica più o meno antica. Un esempio? Il disco più venduto in assoluto in questo periodo è, come al solito, The Dark Side of the Moon. E a comprarlo sono proprio gli under 20».

Di Fabio Liguori

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