Genova, la riqualificazione dello Champagnat. Il progetto, dal polmone verde ai campi sportivi

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Genova, 03/12/2024.

Il complesso Champagnat di Genova sarà trasformato. «Il progetto di riqualificazione del complesso Champagnat - nel quartiere di Genova Albaro - è stato completamente rivisto e la nuova proposta prefigura un vero e proprio nuovo polo urbano a carattere prevalente di servizio pubblico, con interventi di riqualificazione ambientale che porteranno a un polmone di 1000 mq di verde accessibile e fruibile. Il nuovo progetto prevede la riqualificazione dell'istituto scolastico esistente, senza riduzione dell'offerta e mediante potenziamento degli spazi a servizio degli studenti e delle loro famiglie, con la creazione di una nuova area verde di pertinenza di circa 800 mq, la realizzazione di un complesso sportivo, non solo rinnovato ma incrementato negli spazi e nell'offerta, comprendente 3 piscine, palestre, 2 campi da tennis e 4 campi da paddle, e un polo ambulatoriale di medicina dello sport».

Inizia così la risposta dell'assessore all'urbanistica del Comune di Genova Mario Mascia, alle quattro interrogazioni durante il Consiglio Comunale dei consiglieri Francesco De Benedictis di Fratelli d'Italia, Alberto Pandolfo del Pd, Stefano Costa del Gruppo misto e Mattia Crucioli di Uniti per la Costituzione, in merito al progetto di riqualificazione del complesso Champagnat, l'istituto a due passi da Boccadasse e via Felice Cavallotti. Previsto, però, anche un ingente taglio di alberi che preoccupa non poco i cittadini, con 33 piante in corso di rimozione, e la prospettiva di un nuovo supermercato di 999 metri quadri. Il progetto di riqualificazione dell'ex istituto Champagnat di via Caprera è finito sotto i riflettori del Consiglio, con proteste sia tra i banchi dell'opposizione che tra quelli della maggioranza.

''Siamo favorevoli alle trasformazioni urbane, soprattutto quelle che vanno a colmare dei vuoti in città. Tuttavia solo uno sviluppo sano, che segua il principio di una maggiore offerta di servizi, può garantire un miglioramento della qualità della vita dei cittadini genovesi” dichiara il Consigliere Pandolfo, che ha portato oggi in aula un’interrogazione urgente sul tema - scrivono i consiglieri Pd Pandolfo e Patrone - Invece, il modello delle trasformazioni urbane a cui ci hanno abituato Bucci e Piciocchi è sempre lo stesso: azzeramento del verde preesistente e nuovi spazi per la grande distribuzione. Anche allo Champagnat, il panorama è lo stesso: il verde per ora è solo nei rendering - e anche qualora venisse effettivamente realizzato, le alberature ci metterebbero anni a ricreare quel polmone verde che insisteva prima sull’area - la maggior parte dello spazio sarà destinata a un supermercato e, quel che resterà, sarà forse lasciato allo sport''.

«È prevista - continua l'assessore Mascia - anche la realizzazione di un'area pubblica per la sosta e il relax, comprensiva di verde di arredo e pensiline ombreggianti, una sorta di oasi "microclimatica" all'angolo tra via Caprera e via Cavallotti, nonché la riqualificazione della parte antistante di via Caprera fino all'incrocio con via Orsini, mediante realizzazione di un piccolo giardino e di un'area pedonale, aiuole con alberature e arredo urbano. Sarà, inoltre, completamente razionalizzato il sistema veicolare e degli attraversamenti pedonali per garantire massima accessibilità e sicurezza alle persone con disabilità. Complessivamente, quindi, saranno restituiti alla città, oltre all'impianto sportivo pubblico convenzionato con la civica amministrazione, nuovi spazi verdi per circa 1000 mq. I lavori attualmente in corso - prosegue - sono stati autorizzati in quanto propedeutici alla realizzazione del progetto e sono pertanto riferiti alle sole demolizioni preparatorie: in particolare sono state rimosse 22 alberature lato via Caprera e il manto sintetico del campetto da calcio esistente. Le nuove norme urbanistiche approvate hanno imposto un bilancio positivo del verde e in particolare proprio delle alberature: il progetto prevede che, a fronte di 33 alberature ammalorate da rimuovere, 42 saranno mantenute in sito e saranno impiantati 39 nuovi alberi, con un incremento complessivo degli esemplari e senza contare tutte le opere di inserimento di arbusti tappezzanti. Nello specifico, in sostituzione delle specie vegetali in abbattimento, il progetto prevede la messa a dimora di 39 nuove specie vegetali, tra cui cipressi, tigli, querce da sughero, acacia di Costantinopoli, corbezzoli. Pertanto, nel quadro complessivo il bilancio arboreo ed arbustivo risulta in positivo.  Inoltre, è prevista la messa a dimora di tappezzanti all’interno di nuove aiuole, oltre che l’implementazione e il mantenimento dei filari di liriodendri e cipressi presenti, che svolgono una funzione di filtro, rispettivamente lungo via Cavalotti e verso i caseggiati limitrofi nell’area Sud del lotto».

L'assessore Mario Mascia, dopo aver descritto nel dettaglio l'intervento ha ricordato che: «Il primo progetto per la riqualificazione del complesso Champagnat risale al febbraio del 2017, quando venne presentata agli uffici apposita istanza per avviare una procedura di variante al piano urbanistico comunale; tale progetto prevedeva la realizzazione di una autorimessa interrata su tre livelli, per una superficie complessiva di 7.824 mq corrispondenti a 318 posti auto e l’inserimento di una MSV (media struttura di vendita) di generi alimentari di 1.788 mq di superficie agibile. Tale intervento avrebbe comportato per contro la riduzione delle dimensioni del complesso scolastico di 759 mq e la riduzione del complesso sportivo per 408 mq. La delibera di preventivo assenso alle modifiche da apportare al PUC è stata approvata dalla Giunta Comunale nella seduta del 1 giugno 2017, su proposta dell'assessore Stefano Bernini con i contenuti di cui sopra. Al fine di dare continuità alla procedura avviata, la proposta è stata comunque  portata all’attenzione del Consiglio comunale nel 2018, ma non ha potuto avere seguito in quanto nel periodo di pubblicità e partecipazione, grazie ai contributi ricevuti in tale fase anche dagli enti sovraordinati coinvolti, sono emerse forti criticità con particolare riferimento allo scavo previsto per la realizzazione dell’autorimessa, non sostenibile dal punto di vista della sicurezza idrogeologica e di notevole impatto, alla riduzione sia dei servizi scolastici, sia delle attrezzature sportive, nonché alla totale assenza nella proposta progettuale della componente verde. Tale proposta progettuale, in accordo tra amministrazione e proprietà, è stata formalmente ritirata dell’ottobre del 2022''.

Poi conclude. ''Nel luglio del 2023 sono state nel frattempo approvate le nuove norme sugli interventi di riqualificazione ambientale e sulla valorizzazione dei servizi pubblici esistenti: tale modifica al PUC ha consentito di definire il quadro generale delle realizzazioni di grandi Poli Urbani per funzioni sportive e culturali. Tali disposizioni subordinano l’inserimento di funzioni diverse dal servizio pubblico, come peraltro già ammesse dal PUC nel 2015, alla prevalenza del servizio pubblico stesso ed alla realizzazione di interventi di riqualificazione che abbiano ricadute significative per tutto il contesto urbano in cui si inseriscono, con una offerta di servizi di qualità capaci di attrarre un bacino di utenza superiore a quello del singolo quartiere».

''Solo due mesi fa, durante la campagna elettorale, si è pubblicamente impegnato a introdurre una moratoria sull’apertura di nuove strutture della grande distribuzione. Piciocchi, inoltre, ha recentemente annunciato l’intenzione di avviare un confronto con i commercianti delle zone interessate da nuovi insediamenti, eppure i progetti di insediamento di nuovi supermercati vanno avanti indisturbati. La costante apertura di supermercati diventa fattore problematico perché il sistematico insediamento avviene senza pianificazione, senza un piano del commercio che tuteli gli esercizi di vicinato e costruisca un giusto equilibrio tra forme distributive, senza un confronto con la città e sovente tramite aggiornamenti del Piano Urbanistico Comunale per consentire l’insediamento laddove non si potrebbe” dice il capogruppo Davide Patrone.

''A questo proposito, abbiamo portato un ordine del giorno all’attenzione della conferenza capigruppo, che andrà in discussione nel prossimo consiglio, per chiedere la sospensione del procedimento di insediamento della GDO Esselunga a Sestri Ponente. Nella stessa impegnativa chiediamo inoltre una revisione del piano del commercio che garantisca la tutela dei centri storici, del commercio di vicinato e un equilibrio sostenibile tra le varie forme distributive. Avremo modo di capire se l’amministrazione intende proseguire con la linea adottata in questi sette anni o se invece, anche per meri fini elettorali, vorrà fare marcia indietro rispetto a scelte sbagliate'' conclude Patrone.

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