Genova, 16/12/2024.
È stato inaugurato il Memoriale 14 agosto 2018 in ricordo delle 43 vittime del crollo del Ponte Morandi, fulcro del più ampio progetto del Parco del Ponte, a quasi sette anni dalla tragedia. Luogo di rispetto e di memoria, di testimonianza e di denuncia, il Memoriale - dopo la cerimonia inaugurale con le autorità e le prime visite del 15 dicembre scorso - è aperto al pubblico e visitabile dal martedì al venerdì, dalle ore 9 alle 13, il sabato e la domenica dalle ore 10 alle 16. Il Comune di Genova ha affidato la gestione temporanea alla Cooperativa Solidarietà e Lavoro per l'accoglienza dei visitatori.
Il Memoriale 14 Agosto 2018, un luogo di lutto e di speranza, è stato progettato dal raggruppamento guidato da Stefano Boeri Architetti, con Metrogramma Milano, INSIDE OUTSIDE | Petra Blaisse, Studio Laura Gatti e altri professionisti, in collaborazione con i parenti delle vittime del tragico crollo. Il Memoriale sorge a Campi, in prossimità dell'ex Pila 9 del Ponte Morandi sul Polcevera, un punto particolarmente significativo per il ricordo del drammatico evento. Al suo interno ospita sia aree aperte pubblico che spazi privati, quali la Casa delle Famiglie, un luogo intimo e raccolto, accessibile da un ingresso riservato su via Campi. La parte centrale del Memoriale accoglie uno spazio espositivo nel quale, lungo un percorso lineare, si snodano le diverse sezioni contenenti materiali video e audio di documentazione, testimonianze e memorie del Ponte Morandi.
«Con l'inaugurazione del Memoriale inizia un percorso di memoria condivisa, di ricordo, di documentazione storica sulla strage del Ponte Morandi, da qui si parte per un viaggio di valorizzazione, di espansione, in questo viaggio sarà necessario far conoscere questo luogo, far divenire questa pagina di storia una pagina viva, questo spaccato di memoria è importante per tutti i cittadini, non è solo un memoriale che ricorda le vittime e le sofferenze che ne sono derivate è una tappa da cui dovrà espandersi un monito verso l’indifferenza, dovrà diventare un antidoto a tentativo d’oblio - dice Egle Possetti, portavoce del Comitato Ricordo Vittime Ponte Morandi - Da qui inizia una nuova storia ed è importante farne parte. Ringraziamo di cuore l'Amministrazione comunale che ha creduto in questo progetto da subito e tutti coloro che hanno lavorato con grande passione».
Architettura del Memoriale
La Memoria è il tema cardine dell’intero intervento, articolato essenzialmente in due aree: una più intima e riservata, studiata attentamente con il Comitato Parenti delle Vittime, l'altra, teatro di memoria e indagine. L'architettura è volutamente semplice e pura, esaltata dal rivestimento esterno continuo in ceramica bianca. Sulla facciata corta a nord si colloca una piccola apertura a sesto ribassato, che restituisce ai Parenti delle Vittime un accesso riservato, connesso alla porzione di Parco a loro dedicata. La facciata ovest con il suo ritmo regolare di pieni e vuoti e le grandi vetrate a chiusura delle arcate, garantisce accessibilità e continuità visiva tra con il Parco lineare. La facciata sud infine marca una soglia permeabile tra Museo e Serra, quindi tra memoria e rinascita, attraverso una parete vetrata a tutta altezza, incastonata nella sagoma dell’edificio. L'allestimento all'interno del Memoriale (scheda tecnica allegata) I contenuti e il progetto dell'allestimento sono stati realizzati, sotto la direzione artistica di Stefano Boeri Architetti, in stretta collaborazione con il Comitato dei familiari delle vittime (il Comitato Ricordo Vittime Ponte Morandi) con tavoli di lavoro durante tutta la fase progettuale.
Il percorso del Memoriale propone al visitatore una narrazione attraverso una sequenza di ambiti tematici: il ponte dedicato alla vicenda di costruzione del Ponte Morandi; il crollo, un'installazione multimediale e immersiva (un cilindro di 5 metri di altezza e 9,5 di diametro) dedicata al momento della tragedia, che invita il visitatore a vivere in prima persona il terrore e il caos di quegli istanti; i soccorsi, dedicato alle ore drammatiche che hanno seguito il collasso del Ponte, alle sue vittime e ai soccorritori; i media, che presenta una selezione delle reazioni nel mondo alla tragedia e le sue diverse interpretazioni giornalistiche, politiche e culturali; la Valpolcevera, una suggestione di voci e immagini che parte dalla vita della comunità locale sotto il ponte alla resilienza dopo il crollo e arriva fino ai progetti per il futuro, alla riqualificazione dell’area e alla costruzione del Memoriale; le comunità che racconta della difficile sfida di una normalità da riconquistare; le macerie con un filmato, che si ripete in loop e il cui audio si può ascoltare tramite audioguide sincronizzate a infrarossi, fa entrare il visitatore, in modo lento e riflessivo e accompagnato dalle musiche del Maestro Remo Anzovino, nel deposito attuale delle macerie; il processo, che registra l'evoluzione della vicenda giudiziaria, e la memoria dove una parete nera, retroilluminata per favorire la lettura dei testi, riporta l’elenco delle 43 vittime del crollo del ponte Morandi per concludere il percorso con il ricordo delle vittime.
In chiusura del Memoriale, integrata alla sagoma dell'edificio esistente, la Serra Bioclimatica accoglie al suo interno una preziosa collezione di specie arboree e arbustive: un omaggio silenzioso alle vittime, ma allo stesso tempo la spinta a una rigenerazione possibile, dopo la tragedia. Ogni giorno, alle ore 11.36, tutti gli apparati multimediali sospendono per un breve tempo le trasmissioni e presentano una schermata unica con i filmati originali del crollo. L’allestimento curato da ETT S.p.A., industria digitale e creativa internazionale, parte del Gruppo Deda, ha ordinato, scelto e utilizzato tale materiale con lo scopo di fornire ai visitatori suggestioni, informazioni e spunti, in modo da stimolare interesse per l’approfondimento personale e per il contributo alla cittadinanza attiva. All’interno del Memoriale sono presenti 22 postazioni multimediali, una sala immersiva, 18 monitor e 9 proiettori laser.
«Il Memoriale del crollo del Ponte Morandi non sarà solo un luogo di incontro e condivisione del dolore per i familiari delle vittime, ma un atto pubblico concreto di documentazione e denuncia di una tragedia inaccettabile perché evitabile - commenta l'architetto Stefano Boeri - Abbiamo progettato la nuova architettura del capannone sopravvissuto al crollo dell’agosto 2018 perchè possa da un lato ospitare i documenti che ricostruiscono le vicende successive alla tragedia e dall’altro aggiornare il pubblico sull’andamento del processo in corso. Il memoriale sarà, ci auguriamo, un luogo di resistenza all’amnesia e condanna dell’incuria: due mali che purtroppo affliggono il nostro bellissimo Paese''.
«Il Memoriale 14.08.2018 ha l'obiettivo non solo di custodire la memoria, ma di creare nella società un punto attivo di attenzione e confronto che favorisca la creazione di una comunità consapevole e responsabile - dice l’amministratore delegato di ETT, Gruppo Deda Giovanni Verreschi - Per questo ETT ha messo a disposizione le competenze di tutti i suoi team, da quelle tecnologiche e progettuali a quelle umanistiche e relazionali, in un progetto che da subito ci ha coinvolto e messo alla prova non solo tecnicamente, ma anche dal punto di vista della coscienza di una responsabilità nell’ordinare, scegliere, utilizzare e rendere fruibile a tutti il vastissimo materiale documentale. Siamo certi che questo luogo toccherà nel profondo ogni visitatore e che soprattutto sarà da stimolo per l’impegno e la consapevolezza sociale delle giovani generazioni».
ETT ha realizzato l'immagine grafica coordinata del progetto e il montaggio dei video appositamente realizzati per le proiezioni a parete e per il ring circolare; si è occupata, inoltre, dell’intero progetto hardware e software. ETT ha curato, infine, il coordinamento di tutte le realtà coinvolte nell’allestimento e nella produzione dei contenuti multimediali. Attualmente l’intero contenuto è in lingua italiana, alla quale presto si aggiungerà quella inglese, mentre il progetto definitivo prevede che il percorso sia fruibile in tutte e sei le lingue delle vittime del crollo (Italiano, Inglese, Spagnolo, Francese, Rumeno, Albanese). Lo stile dell'allestimento è lineare e contemporaneo; i contenuti multimediali arricchiscono gli elementi architettonici (le arcate, il cilindro, le pareti) mentre le cortine in trasparenza individuano le diverse aree di approfondimento, senza impedire la vista sull’intera sala e verso la serra. Nei touchscreen sono presentati contenuti informativi di libero approfondimento, curati da Will Media.
«Un memoriale nel luogo del ricordo delle 43 vittime del tragico crollo del viadotto Polcevera è un simbolo di resilienza e rinascita - dice viceministro ai Trasporti Edoardo Rixi - Celebra lo spirito indomito di Genova e la sua capacità di trasformare la tragedia in forza e unità. Come rappresentante del Governo e cittadino genovese, sento il peso di questa giornata e ribadisco l’impegno a garantire la sicurezza delle infrastrutture, una priorità nata dal dolore del 14 agosto 2018».
«A quasi sette anni dal crollo di Ponte Morandi siamo qui innanzitutto per inaugurare un luogo nato per custodire la memoria, raccontare la storia e accogliere le emozioni di un’intera comunità e di tutti i visitatori - ha detto il presidente di Regione Liguria Marco Bucci - Questo spazio, fortemente voluto dall’amministrazione comunale, costruito insieme alle persone che qui vivono e che hanno perso i loro cari, diventerà un simbolo di riflessione e di speranza, oltre che un tassello di rigenerazione urbana e di bellezza. Perché dalla giustizia e dalla bellezza bisogna ripartire facendo rivivere questo luogo, che non si è mai arreso e che oggi dimostra di aver saputo ripartire, proiettandosi verso il futuro. Questo sarà sempre per noi uno spazio di raccoglimento e di trasformazione: il Memoriale che abbiamo inaugurato, all’interno della Radura della Memoria che si andrà ad aggiungere al Cerchio Rosso della Valpolcevera per ripensare in modo radicale i luoghi teatro della tragedia. Ma non ci fermeremo qui: la vera chiave di volta per ricominciare sarà il rilancio del quartiere, altri progetti di riqualificazione, nuovi luoghi di aggregazione, più manutenzione affinché tutta l’area non resti solo un luogo per ricordare la storia, ma diventi spazio di vita e di socializzazione, dove organizzare concerti, mostre, eventi culturali. E dare un nuovo significato a quanto accaduto per costruire un futuro più solido e consapevole».
«Il Memoriale è il simbolo del ricordo e dell’unità della nostra comunità la città non vuole dimenticare - dice il facente funzioni sindaco Pietro Piciocchi - Abbiamo lavorato a stretto contatto e alacremente con il Comitato dei parenti delle vittime, attraverso l’istituzione del Comitato scientifico, per la realizzazione di questo monumento, su cui parenti hanno avuto un ruolo primario anche nella scelta della data di inaugurazione come momento dedicato e specifico per dare il massimo risalto possibile al Memoriale. È un'opera nata dall’ascolto di chi ha vissuto e continua vivere l’enorme sofferenza della perdita dei propri cari e che sente il bisogno di raccontarla e di condividerla. Tutti vogliamo che il Memoriale sia un luogo di visita soprattutto da parte dei giovani, delle scuole che devono mantenere vivo il ricordo di quel tragico 14 agosto 2014 e conoscere i valori dell’unità e della coesione sociale, anche nelle tragedie. Diventerà un polo attrattivo importante anche per tutta la Val Polcevera, al centro di un grande progetto di rigenerazione urbana che dia concrete risposte al quartiere, con nuovi servizi e spazi restituiti alla comunità, nuove connessioni che metteranno in stretto contatto il Memoriale e il Parco della memoria, con il Cerchio rosso, in un disegno organico ispirato dal ricordo e dall’unità della nostra comunità, proiettata verso il futuro».