Sampierdarena cambia faccia. La nostra intervista a Michele Colnaghi, tra bilanci, Pnrr, i Voltini e speranze per il futuro

Ma com'è la situazione ora? A Sampierdarena è in atto un vero e proprio restyling che, ci si augura, sia propedeutico ad una riqualificazione che rilanci il quartiere e ne aumenti la qualità della vita. Per fare il punto della situazione abbiamo incontrato  Michele Colnaghi, presidente del Municipio II Centro Ovest. Partiamo parlando della questione sicurezza: spesso Sampierdarena viene dipinta dai media e dalle testimonianze sui social come una zona estremamente pericolosa, quasi come se vivere  qui - o addirittura transitare da qui - fosse praticamente impossibile. È proprio così? «Sicuramente esistono zone più critiche, che sappiamo essere zone di spaccio. Riguardo a questo problema teniamo delle interlocuzioni praticamente settimanali con la Polizia Locale, con i Carabinieri e con il nucleo della Polizia di Cornigliano, quindi segnaliamo puntualmente eventuali situazioni pericolose e devo dire che interventi importanti, relativi proprio a questi frangenti, sono all'ordine del giorno».  Continua: «Se però un'attività commerciale che crea problemi viene chiusa ben sette volte e nessuno si prende la briga di ritirarne la licenza definitivamente, i problemi diventano irrisolvibili. Ritengo che le zone critiche, comunque, siano solo alcune e quindi generalizzare e leggere a caratteri cubitali che Sampierdarena possa essere paragonata al Bronx, sia esagerato».

Torniamo al restyling: Sampierdarena è letteralmente punteggiata da cantieri e lavori che ne stanno trasformando l'aspetto. La maggior parte di questi interventi sono legati ai finanziamenti del Pnrr,  il Piano nazionale di ripresa e resilienza per rilanciare l'economia dopo la pandemia del Covid 19. Tra i tanti cantieri, quello forse più esteso, è quello che corre lungo via Giacomo Buranello e che interessa la riqualificazione dei Voltini. Si tratta di locali che si trovano in nicchie sotto la ferrovia e che un tempo erano occupati da numerose attività commerciali. Sono stati abbandonati per lungo tempo, finendo inesorabilmente per essere ricettacoli di spazzatura che, persone poco dotate di senso civico, continuavano a scambiare per delle piccole discariche. Entro il 2025, dovrebbero tornare al loro antico splendore: «Un'ottantina di saracinesche abbassateche, una volta terminati i lavori, potranno fare da volano alla rinascita di tutta via Buranello e non solo. I lavori che sono in corso devono rispettare i tempi  previsti dal Pnrr, quindi dovranno terminare entro un anno, massimo un anno e mezzo. I Voltini saranno occupati da attività commerciali nella zona di piazza Vittorio Veneto e ci saranno inoltre sedi di associazioni, un paio saranno riservati al Centro Civico Buranello per aumentarne l'offerta (sono già operativi quelli destinati alla realtà museale La Fabbrica delle Immagini - Voltini Lab, ndr). Per quanto riguarda gli altri spazi,  vedremo mano a mano cosa succederà, ma sicuramente dovranno essere occupati da realtà di un certo spessore».

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