Dal 7 al 12 gennaio 2025 - qui i biglietti online e orari - debutta in prima nazionale alla Sala Mercato lo spettacolo Come trattenere il respiro, per la regia di Marco Plini, coproduzione del Teatro Nazionale di Genova e del Centro Teatrale MaMiMò.
Il testo, inedito in Italia, è contraddistinto dalla cifra ironica e caustica di Zinnie Harris, autrice scozzese di Edimburgo, pluripremiata per i suoi rivoluzionari adattamenti di opere classiche (da Eschilo a Shakespeare, da Webster a Strindberg, fino a una Casa di bambola di Ibsen con Gillian Anderson, protagonista) spesso prodotta dal Royal Court Theatre, dal Royal National Theatre, dal National Theatre of Scotland e dalla Royal Shakespeare Company. La traduzione di Monica Capuani esalta i toni ironici e asciutti di questo testo mai rappresentato in Italia e un affiatato gruppo di attori e attrici della compagnia MaMiMò (Fabio Banfo, Luca Cattani, Cecilia Di Donato, Alice Giroldini, e Marco Maccieri) affronta con ironia i toni apocalittici di Zinnie Harris.
Al centro della trama Dana (Alice Girondini), giovane donna immersa nelle contraddizioni del nostro mondo, può essere paragonata a una sorta di Faust contemporaneo e accondiscendente che dopo una notte con uno sconosciuto vede il proprio mondo e le proprie certezze sgretolarsi. Inizia così un viaggio che la dovrebbe portare insieme alla sorella (Cecilia Di Donato) da Berlino ad Alessandria d’Egitto: le due donne attraversano un mondo che si sfalda, che crolla su sé stesso, in una sistematica inversione di ogni regola e di ogni certezza.
«Lo spettacolo - afferma Marco Plini - è una metafora sull’esistenza moderna, sulla finzione in cui viviamo, la finzione della civilizzazione e del controllo sulla propria vita, la finzione della bontà. La visione apocalittica di Zinnie Harris ci mette di fronte a molte delle questioni della vita contemporanea. Il miglior sistema di vita possibile, nel quale ci illudiamo di vivere, è molto più fragile di quanto ci sembri, il sistema di valori che pretendiamo di esportare non è in grado di tollerare che le cose non vadano come previsto e quando qualcosa va storto non sappiamo far altro che pensare che sia impossibile che le cose vadano così, che prima o poi qualcuno interverrà a salvarci perché viviamo in un mondo civile. Il flusso di situazioni allucinatorie - conclude Plini - è condotto dall’autrice con un atroce senso ironico, svuotando la metafora di qualsiasi possibilità tragica: una storia in cui il bene e il male si scambiano continuamente di posto. È una metafora sull’esistenza moderna, sulla finzione in cui viviamo, sulla finzione della civilizzazione e del controllo sulla propria vita».
La trama
Una donna, Dana, fa l’amore con uno sconosciuto, forse il diavolo, alla fine lui vorrebbe pagarla come una prostituta ma Dana rifiuta. Il diavolo va su tutte le furie, non vuole rimanere in debito, si riferisce all’amore come a una transazione finanziaria, lei resiste forse per vanità, forse perché pensa di avere il controllo su questo demone. Lui le promette che le farà cambiare idea. Da questo momento inizia una vorticosa avventura attraverso un mondo che si ribalta intorno a Dana, mettendo in crisi il suo delirio occidentale di potenza di autonomia, di libertà di scelta. Dana vince il dottorato di ricerca per il quale aveva tanto lavorato, ma deve lasciare Berlino e recarsi ad Alessandria d’Egitto, per un ultimo colloquio. Parte accompagnata dalla sorella, che ha appena scoperto di essere incinta, le due donne decidono di attraversare l’Europa in treno ma nel tragitto succede di tutto: le banche falliscono, le carte di credito non funzionano più, la struttura economica dell’Europa collassa. Dana resta senza soldi nel cuore di un occidente che si sta sgretolando. La metafora di ribaltamento arriva fino al punto finale in cui Dana è coinvolta nel naufragio di un barcone di profughi che si dirige verso l’Africa. Ormai quasi morta viene salvata dal demone (travestito da commissario delle nazioni unite), che la rianima. Lei che ha visto sgretolarsi ogni certezza, ha attraversato incredula la devastazione del migliore dei mondi possibili, ha perso la sorella, come potrà andare avanti? Il diavolo è pronto a scommettere che ce la farà.
Come trattenere il respiro
di Zinnie Harris; traduzione di Monica Capuani
regia Marco Plini
con Fabio Banfo, Luca Cattani, Cecilia Di Donato, Alice Giroldini, Marco Maccieri
disegno luci Fabio Bozzetta
musiche originali Alessandro Deflorio
assistente alla regia Elena C. Patacchini
produzione Centro Teatrale MaMiMò, Teatro Nazionale di Genova
*per gentile concessione dell’Agenzia Danesi Tolnay.